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IL FOTOGRAFO SARDO
La categoria dei "paparazzi" non è mai piaciuta ai potenti, ai ricconi, agli arrivati. Molti di loro hanno avuto la macchina fotografica distrutta, sono stati inseguiti,
presi a calci e pugni, bastonati da divi del cinema, frequentatori dei jetset internazionali, personaggi prepotenti spesso nerboruti pronti ad usare le mani a fare violenza a chi "viola" la loro privacy. Memorabile la cattiveria di Richard Burton marito di Liz Taylor. Il caso del fotografo Antonello Zapadu appartiene a questa categoria, ma è molto più grave di tutti i precedenti anche i più eclatanti. E’ inquisito dalla Magistratura che questa volta è assai ben gradita da Berlusconi, è indagato dai carabinieri e certamente anche dai servizi segreti ed ha subìto il sequestro delle foto. In atto sta subendo altre indagini perchè non si vorrebbe lasciare in giro una sola delle fotografie da lui realizzate.
Non si dovrebbero mai giudicare gli atti di un Magistrato e non mi permetto di farlo ma mi pongo interrogativi che attengono a valori della democrazia quale la libertà, il diritto di cronaca, il diritto alla informazione ed al
libero svolgimento della propria attività professionale. Le foto di Villa Certosa sono state realizzate con un potente teleobiettivo come usano i fotografi da sempre e come noi sappiamo dal cinema e dalle cronache.
Ricordo il caso di una foto di Lilli Gruber ripresa mentre prende il sole pubblicata dai rotocalchi. Tantissimi altri casi alcuni anche recenti riguardanti politici e imprenditori del calibro di Casini e Montezemolo ripresi nudi con "vergogne" a bella vista (era giù successo all’avvocato Agnelli) a bordo di lussuose imbarcazioni da diporto. Non mi risulta che ci siano stati sequestri e conseguenze penali per i fotografi. Le immagini di Casini sono ancora bene in vista in internet ed anche quelle di Montezemolo piegato a guardarsi i genitali.
Ora perchè tanta repressione per le foto di Antonello? Perchè sono state sequestrate e perchè è stato incriminato per tentata truffa?
Mi colpisce in questa vicenda la totale mancanza di solidarietà dei giornalisti e degli addetti al mondo della informazione per il piccolo modesto fotografo sardo lasciato solo nelle grinfie della macchina trituratrice dei berluscones. Il lodo Alfano esclude che Berlusconi possa essere incriminato ma non comprende anche il diritto dello stesso di vietare attenzioni verso le sue attività ludiche con la repressione di chi si occupa delle sue cose che sono cose che riguardano tutti. Riguardano tutti le persone che sbarcano in Sardegna con aerei militari nella disponibilità della Presidenza del Consiglio, strimpellatori, ragazze e forse minorenni.
Magari Berlusconi vorrebbe avere i poteri di Tiberio che non gradiva essere disturbato nei suoi divertimenti senza fine di Capri. Alcuni dei fanciulli e delle fanciulle amate e usate da Tiberio finivano in pasto alle murene della grotta azzurra. Ma forse lo storico di Tiberio era un astioso deluso e vendicativo. Non risulta che vicino Villa Certosa ci siano allevamenti di murene e i tempi non sono tali da consentire tanto potere ad un Capo di Governo o a chicchessia.
Credo che le foto dovrebbero essere viste da tutti. Lo stesso Berlusconi dovrebbe chiederne la pubblicazione se non è vero che queste non mostrano festini di ninfe vaporose che giocano a nascondino con attempati satiri nei meravigliosi giardini con vulcano di Villa Certosa. E se fosse vero quando ha detto il fotografo e cioè che molte ragazze sembravano "minorenni" e pertanto nè ha alterato i visi?
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it
Messaggi
1. il fotografo sardo, 1 giugno 2009, 19:19
beh, non sono mai piaciuti mi sembra esagerato... in molti casi ’sti paparazzi contribuiscono al gioco di lorsignori... Non sarà per qualche flirt scoperto o qualche tetta al vento... vuoi mettere l’utilità del finire in prima pagina... per poi firmare un contrattino più vantaggioso...
1. il fotografo sardo, 2 giugno 2009, 12:32
Il fotografo nega che siano in corso trattative per vendere le immagini
"Noemi c’era, ma io non l’ho riconosciuta. Però credo che nelle foto ci sia anche lei"
Zappadu vede gli avvocati e contrattacca
"Nessun ricatto, i miei scatti sono 41"
dal nostro inviato PAOLO BERIZZI
www.repubblica.it
PORTO ROTONDO - Camicia a righe, sguardo mobile, Antonello Zappadu è un fiume in piena. Racconta, elenca, mette in ordine i suoi scatti scomodi, fissa date e personaggi, pianta paletti, qualcosa, anzi molto, lascia galleggiare ma ormai l’affare nel quale si è cacciato è una carta assorbente: cattura anche i pensieri e le parole che i suoi avvocati gli hanno consigliato, per ora, di embargare ma che alla fine vengono a galla.
Si difende: "Mai ricattato nessuno, sfido chiunque a dimostrarlo" tuona il fotoreporter che sognava di immortalare Ingrid Betancourt durante la prigionia e Berlusconi-bagnino che si tuffa in piscina per salvare Putin. Mentre il temporale prende a schiaffi Pettegolandia, la lingua di terra nota come Costa Smeralda, "Zap", così lo chiamano gli amici, parte da un numero: 41. "Non 70, come dice Ghedini".
Sono le foto "incriminate", quelle inviate come "demo" a Panorama. Apicella che sale e scende dall’aereo di Stato, e "anche altri musicisti, gente con in spalla chitarre, orchestrali e una ballerina di flamenco, e altri ospiti, molte sono donne di bel aspetto al seguito del premier". Scene riprese dall’obiettivo di Zappadu all’aeroporto Olbia-Costa Smeralda prima del 22 agosto, quando Palazzo Chigi tira una riga sulla norma anti-imbucati a bordo dei "voli blu".
"Io scattavo... Dall’inizio del 2007 alla fine del 2008. Il grosso del lavoro l’ho fatto a villa Certosa, anzi, parco Certosa, nel senso 80 ettari di terreno costellato di ville e villette dove Berlusconi alloggia i suoi ospiti...".
Il fratello Tore, cronista sportivo, un po’ lo tiene a freno e un po’ lo esorta a chiarire, a esporre i panni. "Ci sono foto tranquille e altre un po’ più forti". Tra le prime c’è uno scatto del dicembre 2007. "Le sette di sera. Berlusconi sta per salire sull’aereo. Arriva un brigadiere e gli consegna un plico. Lui firma. Credo fosse l’avviso di garanzia per le telefonate con Saccà".
Si sta chiudendo l’anno d’oro di Zappadu, quello dello scoop delle cinque ragazze sulle ginocchia del premier. L’estate rovente è quella del 2008. Villa Certosa, per lo zoom del fotografo olbiese, si trasforma in un teatro di posa. Il genere che tira di più è il nudo. Quello dell’ex premier ceco Topolanek a bordo piscina. Quello, racconta Zap, delle tre ragazze che sotto la doccia all’esterno di una delle ville animano una sequenza saffica sotto lo sguardo divertito di altre giovani ospiti e degli uomini della security.
"Quella casa è la stessa dove Berlusconi, e lo si vede in un’altra foto, accompagna cinque ragazze a bordo di una macchina utilizzata per i campi da golf". Siamo ad aprile-maggio 2008. Lontano dal Capodanno di Noemi e delle altre cinquanta invitate "di ottima presenza. "Noemi c’era ma io non l’ho riconosciuta, però credo che nelle foto ci sia anche lei".
Chiediamo a Zappadu se per piazzare tutta questa roba, nonostante il sequestro della Procura, sia ancora in vita qualche trattativa. "Zero. Né con testate italiane né straniere". Oltretutto, aggiunge, "non capisco perché le stesse foto che avevo mostrato e offerto a qualcuno (cita, tra i primi, il direttore di Epolis Enzo Cirillo) e che non sembravano interessare un granché, hanno poi messo così in allarme Berlusconi e il suo staff".
Il fotografo sta per congedarsi. Il dubbio che ha percorso tutto l’incontro - cosa ha immortalato Zappadu che l’opinione pubblica non può vedere? - dilata la sua ragnatela. E se ci fossero altre foto oltre a quelle - trecento - in possesso della Procura? E’ possibile ipotizzare che Berlusconi sia preoccupato per l’esistenza, magari solo presunta, di altri scatti realizzati da colui che più di tutti ha ficcanasato nella sua vita sarda? E’ per questo, forse, che in modo preventivo ma più che altro per verificare fin dove può essersi spinto Zappadu, il premier ha voluto venisse tolto dalla circolazione il mazzo di foto scattate tra villa Certosa e l’aeroporto Costa Smeralda?
(2 giugno 2009)