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– il sole nel motore Ferrari -
a cura di Paolo De Gregorio, 21 gennaio 2009
Dopo anni di sbeffeggiamenti e irrisioni, che quelli come me hanno subito perché parlavano del sole come fonte di energia in grado di soddisfare ogni esigenza energetica e di far sparire per sempre dal vocabolario petrolio, atomo e uranio, eccoci, noi sognatori astratti acchiappanuvole, a godere profondamente del fatto che i tetti degli stabilimenti delle lavorazioni meccaniche della Ferrari di Maranello ospiteranno, in soli due anni, un sistema di pannelli fotovoltaici capaci di rendere l’azienda totalmente autosufficiente dal punto di vista energetico. Ed è una ditta italiana, il gruppo Maccaferri, che costruirà l’impianto.
Se la fabbrica tecnologicamente più avanzata d’Italia si rivolge al sole per l’energia di cui ha bisogno e risolve il problema in due anni, dimostra con assoluta certezza che, se ogni capannone industriale e ogni condominio montassero sui propri tetti questa tecnologia, in pochissimi anni non importeremmo più una goccia di petrolio e soprattutto non evocheremmo più lo spettro delle centrali nucleari che, comunque sono ancora tra di noi, pericolose, e con la impossibilità di essere smantellate perché non c’è ancora un sito dove le scorie nucleari possano essere stoccate senza pericolo (e sono passati di 20 anni dal referendum abrogativo del nucleare).
Solo le lobby del petrolio, del gas e quelle dell’atomo, hanno interesse a bloccare la terza rivoluzione industriale, quella solare, e molti ostacoli vengono messi dai loro compari che sono in politica per rendere burocraticamente difficile l’iter per avere i permessi, rallentando così una rivoluzione che invece andrebbe accelerata e favorita in ogni modo, perché qui si tratta di fermare il riscaldamento globale provocato proprio dalla combustione di petrolio, gas, carbone.
Cari navigatori, aiutatemi a far conoscere la scelta tecnica della Ferrari, forse un po’ con il senso di colpa per fabbricare auto che bruciano molto petrolio, ma comunque va conosciuto questo fatto che la colloca in “pole position” come lungimiranza e forse questo abbinamento tra sole ed alta tecnologia può far scattare nelle persone la voglia di imitare la bella scelta di Maranello e legittimare una volta per tutte la scelta del sole come partner affidabile, gratuito, democratico, perché splende su ogni casa e su ogni cosa e per questo è di una modernità assoluta.
E non è detto che, una volta finito il petrolio, sia finalmente la Ferrari a primeggiare nel fabbricare i migliori propulsori elettrici per auto per farci muovere senza nuocere alla nostra salute, né a quella dell’ambiente.
Il “sognatore” ringrazia.
Paolo De Gregorio
Messaggi
1. il sole nel motore Ferrari, 22 gennaio 2009, 13:50, di <X>
c’è certamente un po’ di demagogia alla ferrari, si "produrrà pulito" ma "il prodotto" emetterà veleno. Il tam tam mediatico che il mondo dell’automobile muove è, per certi versi, paragonabile a quello calcistico e sicuramente hanno saputo/sentito in milioni di italiani questa notizia (ammesso ne freghi qualcosa a chi oggi è in CI o sta perendo il posto di lavoro). Piuttosto, in meno avranno sentito delle nuove morti sul lavoro e dei nuovi lincenziamenti. Occorre forse lavorare più su queste "ignoranze" diffuse e magari MOLTO di più sulla costruizone di una cultura che "significhi" diversamente tali informazioni. Più che una carenza di info, il problema pare essere una carenza di INTERESSE e di SENSIBILITA’... Sono i valori con cui si interpretano le notizie il vero problmea dell’oggi...
1. il sole nel motore Ferrari, 22 gennaio 2009, 18:09, di paolo
sono consapevole che la Ferrari è anche campione del mondo dei messaggi negativi dell’alta velocità.
Detto questo ho voluto mettere in rilievo una scelta positiva fatta dai suoi manager, pensando che può influenzare altri industriali e fans della F1.
Personalmente, come ho più volte scritto, ritengo che la vera scelta rivoluzionaria è la microgenerazione energetica diffusa orizzontalmente su tutto il territorio. Essa può formare nuove figure di lavoratori, nuove mentalità collegate all’orgoglio di essere indipendenti, se resta la possibilità di ricavare un reddito da un investimento che produce un surplus oltre al proprio consumo.
So che in questa fase chi governa sta ponendo tutti gli ostacoli verso questa scelta, ha stabilito che il credito accumulato da chi produce energia venga pagato dal GSE un anno dopo e inoltre tutte le difficoltà burocratiche vengono poste subdolamente per scoraggiare investimenti che invece vengono favoriti quando si tratta di gruppi industriali.
E’ chiaro che vogliono mantenere in poche mani il potere energetico e comunque vedono come il fumo negli occhi chi si rende indipendente ed eventualmente libero dal lavoro salariato per effetto di una rendita da produzione di energia direttamente seguita.
2. il sole nel motore Ferrari, 22 gennaio 2009, 18:13, di paolo
e anche Soru,che poteva favorire la microgenerazione, ha favorito gli investimenti degli industriali nel settore delle rinnovabili. Spero cambi scelte