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in memoria di arrigo boldrini

Publie le martedì 22 gennaio 2008 par Open-Publishing
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Non lasciamo che con lui muoiano le sue idee

Medaglia d’oro al valor militare, presidente onorario dell’ANPI, membro dell’Assemblea costituente e dirigente del PCI… Il comandante Bulow, all’anagrafe Arrigo Boldrini, ci lascia all’età di 92 anni, una vita spesa per la libertà e la democrazia. Difficile tracciare il profilo di una figura di così alto valore civile e politico, difficile identificare l’eredità da lui lasciata a memoria imperitura. “Il timore, e la riflessione che si fa ogni qual volta scompare un personaggio di tale levatura è che scompaiano insieme a lui le idee che hanno segnato il corso della sua vita e per le quali ha combattuto” commenta Massimo Rendina, presidente ANPI Roma e Lazio.
Anche lui ha difficoltà a racchiudere in poche parole la figura di Arrigo Boldrini, distintosi in battaglia per le sue capacità strategiche, che, non per niente gli avevano fatto meritare l’appellativo di Bulow, il generale prussiano che era riuscito a sbarrare la strada a Napoleone contribuendo in maniera determinante alle vittorie di Waterloo e Lipsia. Comandante della XXVIII brigata Garibaldi, Boldrini ebbe un ruolo determinante nell’organizzazione della resistenza in Romagna.
“Ebbe la capacità di agire in situazioni estremamente diverse e giudicate difficili dall’esercito regolare di stanza al Sud della penisola- aggiunge Rendina. Era capace di ‘inventare’ di volta in volta la strategia giusta da seguire, cosa che gli valse la medaglia al valor militare”.
Ma Arrigo Boldrini non fu solo un grande partigiano. Dopo la liberazione entrato in politica militò all’interno del PCI, mantenendo sempre una sua particolare autonomia di pensiero e un grande senso patriottico: “Per quanto fosse fedele al partito, tuttavia non lo era mai nelle forme dell’assoluta obbedienza, credeva nella possibilità di un paese migliore, nella giustizia sociale…”
L’eredità che ci lascia è dunque quella delle idee. Parlare di antifascismo oggi non è solo retaggio del passato ma attualità di pensiero. “Bisogna partire dall’idea che il fascismo non era soltanto un movimento politico perché al suo interno convergevano diversi gruppi; fascismo è soprattutto un modo di pensare, che si ritrova ancora oggi.” Sostiene il presidente ANPI.
“ Il disprezzo del Parlamento come depositario dei valori costituzionali, la richiesta di un uomo forte al governo come unico referente… anche questo è fascismo. Essere antifascisti oggi significa difendere i valori di libertà e dignità della persona umana. Per questo è importante che anche i mezzi di informazione si facciano carico della sua eredità e portino avanti il messaggio che ci ha lasciato”

Messaggi

  • Arrigo Boldrini, "Bulow"

    Nato a Ravenna il 6 settembre 1915, morto a Ravenna il 22 gennaio 2008 Medaglia d’Oro al Valor militare, Presidente onorario dell’ANPI.

    Le operazioni belliche erano ancora in corso quando, il 4 febbraio 1945, il generale Mac Creery, comandante dell’VIII Armata, appuntò sul petto del "comandante Bulow" (questo il nome di battaglia di Boldrini) la Medaglia d’Oro al Valor militare. La cerimonia si svolse sulla piazza di Ravenna liberata proprio dalle formazioni di Bulow, che da quel momento si sarebbero aggregate alle armate anglo-americane sino alla resa totale dei nazifascisti.
    Impossibile dire di Boldrini in poche righe, a cominciare dall’educazione all’amore per la libertà ricevuta dal padre, una popolare figura di internazionalista romagnolo, sino alle sue gesta nella Resistenza e sino all’attività politica e parlamentare nel dopoguerra. Ci hanno provato Silvia Saporelli e Fausto Pullano in un bel documentario presentato il 6 ottobre 1999 nella sala Zuccari di Palazzo Giustiniani. Erano presenti i Presidenti di Camera e Senato e seduto in prima fila c’era proprio "Bulow", "un uomo di pace che – come ha sottolineato il Presidente Mancino – ha sempre onorato la Patria, il Parlamento e la sua parte politica".
    Di Arrigo Boldrini, parlamentare per diverse legislature e presidente nazionale dell’ANPI, ha scritto a suo tempo Gian Carlo Pajetta: "È un eroe. Non è il soldato che ha compiuto un giorno un atto disperato, supremo, di valore. Non è un ufficiale che ha avuto un’idea geniale in una battaglia decisiva. È il compagno che ha fatto giorno per giorno il suo lavoro, il suo dovere; il partigiano che ha messo insieme il distaccamento, ne ha fatto una brigata, ha trovato le armi, ha raccolto gli uomini, li ha condotti, li conduce al fuoco".
    Al 14° Congresso nazionale dell’ANPI – che si è tenuto a Chianciano Terme dal 24 al 26 febbraio 2006 – per la prima volta dalla costituzione dell’Associazione che ha sempre guidato, non era presente, "Bulow". Motivi di salute gli hanno impedito di partecipare all’assemblea che, con una "standing ovation", ha acclamato Arrigo Boldrini Presidente onorario. Presidente è poi stato eletto Tino Casali, già Vice Presidente vicario.