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– la “Bossi Tax” -
a cura di Paolo De Gregorio, 17 aprile 2009
Da quel poco di verità che sappiamo attraverso giornali e Tv, la Lega sembra terrorizzata dal referendum Segni-Guzzetta, che se fosse vinto dai proponenti darebbe al PDL, in quanto primo partito, un considerevole premio elettorale nella misura da rendere ininfluente il peso politico della Lega stessa.
Non appare comprensibile perché Berlusconi non approfitti di questa circostanza, visto che i costi del federalismo fiscale appaiono molto pesanti (al punto che Tremonti non è in grado di quantificarli), e il voto del Nord, oggi dato alla Lega, si potrebbe trasformare rapidamente in consenso verso il PDL.
Nell’attesa di avere un partito di opposizione antagonista (speriamo intanto in un incremento del peso del partito di Di Pietro), io auspicherei una spaccatura tra la Lega e il Cavaliere, perché sarebbe insanabile e creerebbe un forte clima conflittuale nelle regioni del nord, una contraddizione all’interno del mondo capitalista che va auspicata, più pesante del fatto di eliminare i piccoli partiti.
Oggi è evidente che se mantenessimo lo “status quo”, con un PD, abusivo di sinistra, immobilizzato dagli infiltrati cattolici, partito che si muove all’interno della strategia capitalista, con una politica estera identica a quella di Berlusconi, la scena politica rimarrebbe stagnante, senza nessun problema per il governo Berlusconi.
Il “partito che non c’è” e che le persone razionali e consapevoli devono concorrere a creare, è certamente un partito della legalità e di nuove regole elettorali, ma deve anche essere capace di mettere regole alla dittatura economica e finanziaria del ciclo capitalista, in nome del maggiore di tutti i valori, quello della SOSTENIBILITA’. Questo significa perseguire una armonia tra le risorse della propria nazione e il numero di abitanti, quindi autosufficienza agricola e alimentare, accompagnata dall’autosufficienza energetica, con la produzione diffusa sul territorio, solare prodotto da ogni tetto di casa e di capannoni industriali e artigianali, senza concentrazioni in mano a nessuno.
Oggi viviamo in una barbarie politica in cui destra, “sinistra” e preti sono d’accordo sul fatto che gli italiani fanno pochi figli, sono tutti d’accordo sulla immigrazione dei nuovi schiavi, sono tutti d’accordo che bisogna rilanciare sia il ciclo capitalista che i consumi. Nessuno sostiene che, per essere indipendenti ed autosufficienti, il nostro territorio non può sopportare più di 30 milioni di persone, e la produzione agricola, tutta biologica, insieme alla produzione elettrica con il fotovoltaico, devono essere le basi fondamentali dell’economia, in mano a singoli, famiglie, piccole cooperative.
Si sente molto la mancanza di un partito con questo programma, anche perché si è chiuso un ciclo, quello dello sviluppo infinito e del consumismo che ha lasciato disastri finanziari, un disastroso inquinamento che altera il clima e produce malattie, un prelievo di risorse non riproducibili dal nostro ecosistema, compresa l’acqua, la fertilità dei suoli, la riduzione delle risorse ittiche.
Oggi Bossi, tremante di paura di perdere il potere, con migliaia di abruzzesi nelle tende, si permette il lusso di buttare 900 miliardi delle vecchie lire per non accorpare il referendum alle europee.
Eppure si tratta di una cifra che potrebbe risolvere il problema di 900 nuclei familiari terremotati, magari quelli più numerosi, dando un miliardo a famiglia e la casa se la comprano o se la fanno subito dove vogliono, con il solo vincolo della costruzione antisismica.
Altro che conclamata solidarietà con i terremotati: se Bossi ci fa buttare 450 milioni di Euro è uno che degli abruzzesi nelle tende se ne strafrega.
Paolo De Gregorio
Messaggi
1. la Bossi Tax, 18 aprile 2009, 20:38, di augusto
caro scrittore neanche lei e’ in grado di quantificare il costo del referendun, non dia i numeri al lotto.
caro amico la lega nord e’ data molto forte al nord, e in particolar modo in veneto dove vivo, perche’ difende gli interessi del nord.
Perche’ dovrei votare pdl o pd? non e’ questione di razzismo ma ognuno cerca di difendere il proprio benessere e i propri interessi che ci siamo guadagnati con la fatica.
la smetta di scrivere idiozie e di mettere la testa sotto terra
augusto
1. la Bossi Tax, 19 aprile 2009, 09:00, di e = mc2
Premetto, per non essere accusato di parzialità, di essere contrario al referendum che consegnerebbe maggior potere al Partito che "vince", ma è una consultazione richiesta dal popolo, sovrano - esso sì - e va fatta.
Che abbia dei costi aggiuntivi se tenuta in differita rispetto ad altre consultazioni è innegabile.
Quanto? Non conta nel discorso; anche se poco è già tanto ed è spreco, ai "mio" paese, al Suo non so.
Ciò premesso La invito a riflettere che tanti individualismi non formano una collettività e che il Governo deve esere tale, nel governare, nell’interesse della collettività e non dei singoli o Gruppi, più o meno consistenti di consenso.
Non è questione di razzismo se leggiamo, noi del Centro e del Sud Italia nell’atteggiamento della Lega - a sua volta Sud dell’Europa - e dei suoi adepti, non tutti in mala fede sia chiaro, atteggiamenti in contrasto con l’interesse della Nazione; ancora una ed indivisa nonostante il vento di secessione, questa volta del Nord, che può condurre ad un federalismo del quale anche Lei non può prevedere le conseguenze.
Sarà la volta buona che metteremo la tassa d’ingresso al Centro ed al Sud per tutti Voi "polentoni" - senza offesa sia inteso - che vorrete varcare le nebbie padane per il nostro Sole e la nostra Cultura.
Perché è vero che Cristo si è fermato ad Eboli, ma proveniente dal Sud e non solo perché Palestinese.
Saluti.
2. la Bossi Tax, 19 aprile 2009, 09:31
caro augusto,
se si vota per il solo referendum i costi sono stati quantificati e non sono io a dare i numeri, i costi che non sono stati quantificati sono quelli del federalismo fiscale e invece dovrebbero essere noti a tutti gli elettori.
Quanto al referendum mi sembra molto carente perchè non tratta anche del voto di preferenza, ma sono state raccolte le firme necessarie e perciò va fatto rispettando la volontà popolare.
Mi è stato fatto presente che non è giusto che chi lo porta avanti pretenda di essere inserito nelle condizioni più favorevoli con la votazione nel giorno delle elezioni europee in cui si presume la partecipazione consentirebbe di superare il quorum che invece potrebbe essere messo in forse in altra data, e invece non deve far conto su tale condizione di favore, ma deve guadagnarsi la partecipazione per conto proprio.
caro c2
non è il caso di parlare di tassa di ingresso al centro o al sud, evitiamo sterili contrapposizioni che possono portare molto lontano.
ciao a tutti
paolo
3. la Bossi Tax, 19 aprile 2009, 11:20, di e = mc2
Caro Paolo, hai perfettamente ragione, ma era atto di legittima difesa contro l’arroganza di taluni "barbari" - sono sempre calati dal Nord, è Storia; questo almeno sì -.
Chi ha più sale in zucca lo deve usare; e noi siamo tra costoro.
Ma c’è un limite e non ci devono prendere in giro con il bene della Nazione.
Questo lo pretendo, altrimenti mi imbarbarisco anch’io e mi difendo senza fare vittime, però, ma solo facendo riflettere con le minacce, anche se inopportune, come Tu sottolinei.
Saluti domenicali.
luigi
4. la Bossi Tax, 19 aprile 2009, 12:29
Le chiacchiere stanno a zero.
Da un punto di vista di "sinistra vera", e più in generale di tenuta del pluralismo democratico, è bene che quel referendum venga seppellito dall’astensione di massa .... e per raggiungere questo risultato è bene non sia abbinato nè alle europee nè alle amministrative ... del resto la legge vigente lo vieterebbe ....
I suoi effetti sarebbero largamente peggiori di quelli già nefasti della "porcata" di Calderoli ...
Berlusconi, nel caso specifico, avrà anche subito il "ricatto" della Lega ... ma, una volta tanto, MENO MALE CHE L’HA SUBITO !
Tutto il resto è noia ... e propaganda .....
K.