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la decrescita impossibile

Publie le venerdì 17 agosto 2007 par Open-Publishing
4 commenti

  la decrescita impossibile –
a cura di Paolo De Gregorio – 16 agosto 2007

Il frutto avvelenato del modello di sviluppo liberista infinito, cioè quello che non tiene conto della finitezza delle risorse e del collasso ambientale, è di tipo ideologico, in quanto diffonde convinzioni di massa di tipo irrazionale ed ottimistiche, che impediscono di percepire la gravità dei problemi.
La “crescita infinita” è un dogma di tipo religioso, totalmente irrazionale e falso, che però è difficile attribuire ad una struttura economica che usa metodi razionali e scientifici nel produrre le merci.
Il vero problema del nostro tempo è che siamo dominati da una struttura economica globale che “è” il vero potere, il cui fine, il “profitto”, è in rotta di collisione contro qualunque forma di umanesimo politico, di programmazione, di regole, di sostenibilità ecologica che gli scienziati ci dicono essere indispensabile per conservare la vita sulla terra.
La scienza, quella vera, ci indica una strada obbligata di risparmi di riconversioni, di decrescita demografica, di diminuzione degli sprechi e dei consumi, di utilizzo di energie rinnovabili. Usa spiegazioni convincenti, ci fornisce cifre, parla di pochissimo tempo per non cadere nell’abisso del non ritorno, ma nulla cambia, anzi le emissioni globali di Co2 aumentano vertiginosamente e cambiamenti climatici devastanti già si vedono.
La cultura irrazionale dello sviluppo e dei consumi infiniti, alimentata ogni giorno di ogni anno da un apparato mediatico monopolistico, ossessivo, ha lavato i cervelli di uomini, donne e bambini, ha prodotto il “pensiero unico” del CONSUMISMO e tutti sono certi che la felicità consista nel consumare sempre più.
Ma non basta, ti ricatta dicendoti che il posto di lavoro e il tuo futuro dipendono dal fatto che i consumi non devono fermarsi e che la logica irrazionale dello sviluppo infinito deve essere la tua logica e la tua religione.
Anche la politica, di destra e di sinistra, è subalterna a questa logica, accettano entrambe il potere ed il motore dello sviluppo capitalista, sindacati e padroni difendono entrambi lavoro e profitto che sono 2 facce della stessa medaglia, e sembrano non rendersi conto del processo distruttivo che si è innescato.
Comunque oggi in Italia non vi è una sola forza politica che metta in discussione la dittatura dell’economia. Gli attuali politicanti non possiedono né etica, né cultura scientifica, né prestigio per poter intervenire e guidare uno sviluppo diverso, ed è tremendamente urgente che affiori un movimento capace di portare razionalità e sostenibilità nei suoi programmi, e che si affermi una cultura alternativa, con altre priorità, altri poteri, nuove idee.
Se c’è una cosa che dimostra, oltre ogni dubbio, quanto sia stupida e irrazionale la logica seguita dal liberismo selvaggio, bisogna parlare della scelta dello stato più capitalista e aggressivo del mondo (gli USA) di destinare alla supremazia militare una cifra pazzesca all’anno (529 miliardi di dollari per il 2006, dato fornito dal SIPRI che è un Istituto internazionale di Stoccolma per la ricerca sulla pace), a cui si devono aggiungere le spese delle guerre (vi sono 150.000 contractor civili in Iraq che affiancano l’esercito Usa), dello spionaggio, del sostegno in dollari e armi ai paesi “amici”, dell’enorme peso sociale degli invalidi di guerra.
Tale politica, appoggiata incredibilmente dalla Chiesa Evangelica con farneticazioni del tipo che i marine sono “legionari di Dio”, e dalle menzogne estreme che parlano di missione dell’America di portare democrazia e libertà in tutto il mondo, ha l’unico scopo di mantenere le materie prime strategiche (petrolio in testa) sotto il controllo Usa e il ruolo guida del dollaro.
Ebbene, se fossimo nella sfera del razionale e capaci di fare due conti, al di là della retorica e del desiderio di supremazia, si dimostrerebbe che la massa di denaro usata dagli Usa per armamenti, guerre, spionaggio, ecc. ecc, se investita nel settore energetico, con introduzione su larga scala di energie rinnovabili, riconversione dei trasporti e limitazione degli sprechi, darebbe dei risultati come la completa autosufficienza energetica, e, anche se non si volesse fare ciò, questa enorme massa di denaro basterebbe e avanzerebbe per comprarsi il petrolio sul mercato.
Credo che l’emergere di questa banalissima considerazione, renderebbe ancora più grottesche le “guerre per la demokrazia” che costano tante vite che hanno creato la reazione “terroristica”, hanno reso buona parte del mondo insicuro e invivibile, hanno reso l’America e i suoi alleati le nazioni più odiate del mondo, stanno compattando un miliardo e 300 milioni di islamici contro l’Occidente.
Preti e capitalisti, alleati di ferro, vogliono mantenere lo “status quo”, uniti dalla irrazionalità e dal dogmatismo, rifiutano in toto la necessaria riconversione industriale guidata dalle conclusioni degli scienziati, rifiutano un programma di decrescita demografica, vogliono continuare le loro guerre alimentate dalle religioni e puntano allo “scontro tra civiltà”, assicurandoci un futuro di massacri e distruzioni dell’ambiente.
Non credo che si possano avere dubbi su questa prospettiva. Se non si mettono in cammino quelle persone che desiderano la Pace, il rispetto dell’ambiente, il disarmo, che usano la ragione e la compassione per gli altri, che rifiutano la prepotenza, che accettano le evidenze scientifiche, NULLA POTRA’ CAMBIARE.
Bisogna però avere la certezza che le passeggiate del pacifismo, le ambiguità dei cattolici, le illusioni della sinistra, sono armi spuntate e ridicole di fronte alla cifra dei problemi.
Pensiero e azione devono diventare intimamente coerenti, in ciascuno di noi la prospettiva della decrescita, della diminuzione dei consumi individuali, della sobrietà, del rifiuto di finanziare istituti di credito legati alle armi e di dare l’8 per mille alle religioni, fino a rifiutare di votare se non per persone e programmi nuovi, devono diventare regole di vita e i legami organizzativi, di affinità e di amicizia interpersonali devono essere le fondamenta di un movimento che deve essere visibile e militante tutti i giorni.
Ogni movimento politico o culturale nasce da una analisi. La nostra è che il liberismo ci ha portato guerre e distruzione dell’ambiente e che questo processo va fermato. Sul come c’è moltissimo da dire e da inventarsi, ma sulla necessità di fermare questa deriva incosciente e distruttiva dobbiamo comunicare e convincere, già da oggi.
Decrescere è impossibile se non si verificano due fenomeni: la compatibilità dello sviluppo va decisa dagli scienziati che, insieme a una nuova politica, devono indicare la sostenibilità del processo produttivo, dei trasporti, i metodi con cui devono essere costruite le case, lo smaltimento dei rifiuti, la riconversione agricola, ecc.
L’altro fenomeno, contemporaneo, deve essere quello di mettere a disposizione di questa riconversione il denaro che viene attualmente speso per gli eserciti (in Italia ogni anno vengono spesi 29,9 miliardi di dollari), affidando la Difesa ad una guardia nazionale con armi leggere solo difensive.
Passare dal consumismo distruttivo ad una sostenibilità scientifica e programmata non sarà una passeggiata.
Paolo De Gregorio

Messaggi

  •   la decrescita impossibile (2) –
    a cura di Paolo De Gregorio – 19 agosto 2007

    Se vogliamo parlare concretamente di “decrescita” dobbiamo immaginare uno scenario molto probabile, addirittura sicuro in tempi medi, in cui si diffonderanno notizie sulla reale consistenza delle riserve petrolifere (ingigantite dalle grandi multinazionali per dare più valore alle loro società), a cui si aggiungerà il fatto sicuro che una quota consistente del petrolio mondiale andrà verso CINA e INDIA, a cui si aggiungerà prima o dopo una perdita di influenza degli USA e di tutto l’Occidente nell’area mediorientale, mentre la recente alleanza militare russo-cinese significa una strategia che dagli Urali al Pacifico porterà a un’area integrata economicamente e militarmente di tale peso da scoraggiare qualsiasi prepotenza.
    La concomitanza di qualcuno di questi fatti, l’abbandono Usa dell’Iraq, voci su una grande crisi petrolifera, porteranno il costo del barile a 150 dollari e tutta l’economia attuale andrà in crisi. La globalizzazione, favorita dai bassi costi dei trasporti (aerei, navi, TIR) andrà in frantumi e sarà necessario passare alla terza rivoluzione industriale in cui le nazioni per prima cosa dovranno pensare alla autosufficienza alimentare ed energetica (da energie rinnovabili), abolendo tutti gli sprechi, a cominciare dagli eserciti.
    L’attuale follia per cui centinaia di Tir trasportano dall’Italia alla Francia bottiglie di acqua San Pellegrino, mentre altrettanti camion partono dalla Francia per l’Italia con bottiglie di acqua Badoit ed Evian, la follia per cui un vasetto di yogurt alla fragola venduto a Stoccarda percorre 9115 chilometri tenuto conto del percorso del latte, delle fragole coltivate in Polonia, dell’alluminio per l’etichetta e della distanza per la distribuzione, la follia per cui un agnello surgelato in Nuova Zelanda percorre 18.835 chilometri in aereo cargo per arrivare in Inghilterra, ebbene queste follie, che sono la sostanza della globalizzazione, saranno spazzate via dalla crisi petrolifera e dovranno essere sostituite da un imperativo buono per tutti: bisognerà cibarsi di alimenti prodotti in una dimensione locale (che è poi la raccomandazione che da 20 anni ci propone il “contadino” Bovè).
    Le nazioni che punteranno anticipatamente a ristrutturare settore energetico ed agricoltura in forme ecosostenibili e diventeranno autonome dalla globalizzazione, risparmieranno ai loro cittadini tragedie immense, anche se è lecito pensare che nulla si muoverà fino a quando i fenomeni sia del riscaldamento globale, sia la crisi petrolifera si manifesteranno.
    Ricordo sommessamente che la nostra classe politica, pur avendo tutti i poteri per farlo, non impone ai palazzinari di realizzare le nuove costruzioni in cui vi siano due elementi strutturali obbligatori: le pareti rivestite di pannelli fotovoltaici proporzionate per dare 3 kilowatt a ogni appartamento, e un lastrico solare libero che convogli l’acqua piovana in una sottostante cisterna adeguata al volume dell’immobile. Praticamente avremmo case con l’autosufficienza energetica e l’autosufficienza idrica. E ciò costerebbe infinitamente di meno della urgente ristrutturazione di tutte le tubature che perdono per strada il 70% di preziosissima acqua. Ma il nostro ministro verde dell’ambiente, entusiasta difensore del suo appannaggio di 15.000 euro mensili, non disturba i palazzinari con queste “farneticanti” richieste.
    Paolo De Gregorio

  • purtroppo la protocultura antiliberista, non sa csa sia il liberismo: economia senza intervento dello stato. In tutto quello che hai descritto c’entrano SOLO GLI STATI, i quali pianificano ogni anno la crescita del PIL perchè è su quello che calcolano le imposte per5 sosatenere il carrozzone di uno stato sociale che non ha più ragione di esistere. infatti richiede sempre più fondi per erogare sempre meno servizi e peggiori. Il primo punto è proprio questo: ridurre drasticamente il bilancio dello stato, ma non per finta. e ben si sa che le voci di gran lunga ingenti sono due:
     stipendi di impiegati statali
     pensioni
    ed arriverà un giorno non molto lontano nel quale purtroppo queste voci si ridurranno da sole, ma quando questo avverrà sarà purtroppo troppo tardi.

    Poi c’è il discortso di un consumismo inutile, sprecone, dissennato che non provoca nessuna gioiga ma solo dipendenza della peggior specie nella popolazione: RINUNCIAMOCI COME STO FACENDO IO.dA 4/5 ANNI a questa parte ho ridotto le mie spese personali in tutte le voci. La prima voce e di gran liunga più incidente sono le vacanzuccie ad agosto, altro prodotto ridicolamente concepito per i babbei occidentali. ovvero per poter dare l’illusione di un mese4 l’ano di libertà, IL MESE D’ARIA.

    Ma soprattutto bisognerebbe smettewrla si fare figli, perchè il modello di psicosviluppo si basa fortemente sul numero di teste da cui prelevare tasse, a cui vendere bamboline, auto, viaggi. tutte le minchiate possibili ed immaginabili. Io vi tolgo la materia prima, poi voi come cazzo fate a mantenervi? sarebbe il colpo decisivo. altro che aiuti a famiglie numerose, io le oenalizzerei come hanno fatto in cina da 20 anni a quwetas parte. quele teste di cazzo conintuavano a figliare come conigli. e poi chi paga le risorse necessarie a mantenere tutti? dove le prendiamo le risorse naturali?

    I primi a dover mettere uno STOP alla psicoiparola CRESCITA dovrebbero essere gli stati centrali: non dobbiamo più crescere sotto nessun punto di vista, al contrario sui fonbdamentali delle economie moderne dobbiamo ridurre tutto. ma proprio tutto.

    • verissima la follia delle merendine imnportate dalla luna, come quella dell’acqua minerale. ma questo si potrebbe benissimo ovviare con la produzione su licenza...l’acqua sarebbe diversa ma chissene fotte. quando vedo mia nipoter guardare quella merdata di disney channel mi viene la pelle d’oca. fino a poco tempo fa glie la spegnevo, Se poi però quando arriva a casa sua non fa altro, pensavo che forse accrescevo solo il suo livore.

      Purtroppo è tutta l’umanità ad essere contro natura. o per meglio dire ad ignorare che caspita sia la propria natura. se penso a come viene dipinta normalmente la selezione naturale, e come invece è siamo proprio al parossismo. Per sapere com’è mi sono ben 4 libri in materia negli ultimi 8 mesi e posso dire cxon assoluta certezza che la figura della gazzella e del leone ovvero l’immagine simbolo di questa cultura è la rappresentazione più distorta che ci possa essere.

      La distorsione maggiore avviene poi per la analogie che se en fanno in altri settori della vita umana come la concorrenza tra esseri umani, come se la mia sopravvivenza abbia qualcosa a che vedere con quella del leone o della gazzella, che è in definitiva cmq deformata.

      Perchè:

       tra leone e leone non c’è concorrenza: la leonessa di ogni branco infatti caccia per sfamare tutti
       il leone caccia e CONSUMA quanto gli basta, anche perchè se non avesse più prede a disposizione creperebbe di fame
       la concorrenza tra leone e gazzella è solo momentanea in quanto non ci sono altri punti di contatto tra di loro, e se al posto dela gazzella sia una zebra o uno gnu al leone poco importa: non deve insomma dimostrare di essere più veloce della gazzella
       la gazzella non ha solo il leone come predatore

      Ma la cosa che mi preme maggiormente sottolineare è questo:

      Questa immagine della giungla (non usiamo mai più questo meraviglioso luogo per descrivere la fogne nelle quali viviamo) è quella che vediamo oggi con gli occhi del idiotomane occidentale che ha a cuore solo questo aspetto per poterlo poi riversare nella sua stuipida società.

      MI domando in quale modo la gazzella si sia riuscita ad evolvere se ancor oggi non riesce sempre ad essere più veloce del leone, e analogamente il leone se non riesce ancor oggi se non riesce sempre ad essere più veloce della gazzella? che per caso una volta andavano tutte e due 5 all’ora? possibile che solo la necessità di correre più forte li abbia fatti evolvere?

      Di certo ileoni sono stati sterminati dai romani in nord africa e in medio oriente, i loro orizzonti si sono quindi di gran lunga ristretti. Cosa facessero poi una volta per sostentarsi non possiamo sapere, in quanto non c’eravamo. L’unica cosa certa che si è potutas osservare tra gli esseri umani è che l’unico vero motivo di evoluzione sono state le civiltà che non hanno solo pensato a conquistare e a dominare.

    • altro esempio su come siano gli stati centrali ad imporre una certa crescita minima: i concordati fiscali. Col cazzo che ne farei solo mezzo, perchè queste sanguisughe pretendono che per il solo fatto che si svolga una certa attività si debba essere milionari. La vera disgrazia è il costo esorbitante dello stato sociale centralizzato dirigista.
      Secondo uo stato occidentale preferisce che IL PIRL aumenti o diminuisca? e come se li paga gli interessi passivi? e chi le paga le pensioni? il vero circolo vizioso è proprioo dovuto alla ragione opposta per cui si combatte la crescita: è la spesa sociale a crescere, che ormai di sociale ha solo il nome. E’ tutto un fallimento, non solo lo pseudo liberismo (mai realizzato come il comunismo), o lo speudo mercato (nemmeno quello mai neanche lontanamente realizzato).

      Qui casca tutto a pezzi, perchè abbiamo delle fondamenta di argilla.