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La firma del Presidente
"Presidente non firmi, lo faccia per le persone oneste" gli ha chiesto un cittadino nella piazza di Rionero in Vulture, in Basilicata. Ma il presidente della Repubblica, che si trova lì per partecipare a un convegno sulla questione meridionale ha risposto: "Non firmare non significa niente". "Nella Costituzione - ha continuato Giorgio Napolitano - c’è scritto che il presidente promulga le leggi. Se non firmo oggi il parlamento rivota un’altra volta la stessa legge ed è scritto che a quel punto io sono obbligato a firmare. Questo voi non lo sapete? Se mi dite non firmare, non significa niente". (1)
Questa risposta di Napolitano è sbagliata e costituzionalmente anomala dal momento che un Parlamento ad opera di una maggioranza prevaricatrice può votare una legge come quella sullo scudo fiscale (2) che viola la Costituzione ed il Diritto ma il Presidente della Repubblica è tenuto a rispettare e fare rispettare la Costituzione senza tener conto delle conseguenze che questo possa avere. E’ vero che il Parlamento può rivotare una legge
respinta dal Presidente che poi sarà costretto a firmare o a prendere atto di una situazione inaccettabile e dimettersi. Ma questa eventualità non può essere prevista ed annullata approvando qualsiasi porcheria venga proposta. Intanto il rinvio di una legge al Parlamento è un fatto traumatico che sottolinea difronte al Paese l’esistenza di qualcosa di inaccettabile e che viene respinto. E’ un richiamo autorevole al rispetto della Costituzione. Può creare uma mobilitazione democratica e civile tale da costringere il governo a cambiare strada. Inoltre, nel ritorno della legge alle Camere non è detto che deputati che avevano approvato non possano cambiare idea illuminati dalle osservazioni e dal respingimento del Capo dello Stato. Inoltre, nell’ipotesi che si instauri un braccio di ferro tra la Presidenza della Repubblica ed il Governo
non è detto che questa eventualità sia peggiore di una acquiescenza sistematica del Capo dello Stato spaventato da una maggioranza parlamentare e ridotto a fare da notaio a questa.
Osservo, inoltre, che ancor prima che la Camera approvasse la legge il Presidente si è premurato di far sapere che l’avrebbe promulgata.Perchè lo ha fatto? Non avrebbe dovuto osservare il silenzio fino alla conclusione dell’iter parlamentare? La sua "esternazione favorevole" non ha scoraggiato qualcuno che riteneva offensivo incentivo alla corruzione il testo proposto dal centro-destra?
Certo sarebbe troppo parlare di Governo Berlusconi-Napolitano ma non c’è dubbio che gli atti fondamentali del governo sono stati tutti approvato quasi senza battere ciglio dal Quirinale. Lodo Alfano, prima legge sulla sicurezza, seconda legge sulla sicurezza, scudo fiscale contengono tutti elementi stridenti con la Costituzione e con lo Stato di Diritto. Come un gigantesco pitone capace di inghiottire e metabolizzare tutto la Presidenza della Repubblica ha sempre approvato ed al massimo si è limitata a qualche buffetto affettuoso a qualche nota, a qualche osservazione che magari non è stata tenuta in nessun conto dal Governo.
In queste condizioni parlare di sfascio del Paese e della sua etica, di demolizione dello Stato di Diritto e della Costituzione attribuibili al governo Berlusconi ed alla sua prepotente ed arrogante maggioranza non è corretto. In molti concorrono al degrado della democrazia italiana magari con le migliori intenzioni o per viltà o per compiacenza o per un malinteso collaborazionismo tra poteri dello Stato. Da una opposizione parlamentare che per ben due volte ha l’occasione per bloccare una legge immorale e non lo fa all’altissimo organismo di controllo
che dichiara di approvare nel timore di un conflitto istituzionale che magari non si verificherebbe dal momento che coloro che confezionano leggi come questa dello scudo fiscale hanno molte code di
paglia c’è un concorso generale ad una sorta di "cupio dissolvi" della Repubblica.
Con la promulgazione di questa legge, il degrado rovinoso dell’Italia continua.....
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it
(1) http://finanza.repubblica.it/News_Dettaglio.aspx?del=20091003&fonte=RPB&codnews=211376
(2) "scudo fiscale 2009": http://www.privatebanking.gruppo.mps.it/Scudo+fiscale+2009/
Messaggi
1. la firma del Presidente, 3 ottobre 2009, 17:11, di e = mc2
E se il Presidente conferma che non firmare non vuol dire niente allora alziamo le mani, arrendiamoci e chiediamo almeno l’onore delle armi.
E’ vero la che Legge rinviata alle Camere, dopo nuova approvazione, deve, ripeto deve, essere firmata; ma vuoi mettere il messaggio politico di un simile accadimento?
L’opposizione latita, qualcuno senz’altro d’accordo con coloro che devono farsi scudo delle loro "sbadataggini", il Presidente si dichiara impotente, ecc... sbagli o il Ventennio iniziò tra la curiosità collettiva, l’impotenza dei politici onesti e la resa del Re che voleva vedere come sarebbe andata a finire?
Ora che si conosce il finale di quel periodo perché non intervenire per tempo, rifiutando in prima battuta una firma quale supremo atto di richiamo alla dignità della Nazione?
Presidente ce lo spieghi Lei che è il Garante della Costituzione, così vituperata, con maggioranza democraticamente eletta.
Grazie!
1. la firma del Presidente, 3 ottobre 2009, 19:43, di viviana
Una lezione sbagliata
Sbaglia, Napolitano e sbagliano l’opposizione e la maggioranza a insorgere contro Di Pietro a un solo uomo.
Rimandare una legge a una seconda votazione delle Camere non e’ affatto una cosa inutile, altrimenti perché la Costituzione lo avrebbe previsto?
Prima di tutto perché non e’ affatto detto che al secondo esame la legge contestata passi.
E poi perche’ l’atto sarebbe clamoroso e sancirebbe una azione di forza.
E infine perche’ Napolitano si sarebbe sganciato da una infamia che sporca la sua resposabilita’ istituzionale e danneggia l’Italia.
Questa lezioncina, oltre tutto sbagliata, Napolitano se la poteva risparmiare e ha dimostrato una cosa sola: non c’e’ peggior sordo di chi non vuole intendere.
Ma che anche in questa occasione il Pd abbia preso la palla al balzo per infangare Di Pietro che diceva solo una verita’ necessaria mostra ancora una volta che questa opposizione non solo calpesta la Costituzione ma calpesta anche i diritti di giustizia di un popolo.
viviana