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La notte della sinistra
Il sole ingannatore
L’analisi dei risultati elettorali che i giornali e i commentatori televisivi compiono ogni qualvolta gli italiani si rechino alle urne è sempre un esempio di come il giornalismo abbia imparato molto dalla lezione surrealista. Nessuno lo ammetterà mai, ma i dati reali non contano nulla. Certo, si interpreta a seconda del contesto. Appare però evidente come le interpretazioni vengano forzate sulla base di una volontà evidente che tende a favorire una linea politica che si vuole propria.
Lasciamo da parte la destra dove è comunque evidente che a farla da padrone è il razzismo e la xenofobia leghista e non si capisce bene se Berlusconi sia contento o no di ciò che ha contribuito a creare. Concentriamoci invece sull’analisi del voto a sinistra. In particolare sulla sconfitta della Federazione della Sinistra e sulla vittoria di Vendola (il logo Sinistra Ecologia e Libertà parrebbe obsoleto).
La Puglia rossa
Se vittoria c’è stata essa è concentrata in Puglia, laddove Vendola ha (probabilmente) ben governato e il successo di Vendola è anche il successo delle sue liste (Sinistra Ecologia e Libertà, La Puglia per Vendola). In questa regione la Federazione della Sinistra raggiunge il 3,6 % il che gli impedisce di eleggere consiglieri in quanto la legge elettorale prevede uno sbarramento al 4%. Siamo sicuri che in questo modo Vendola potrà sviluppare meglio la sua oramai nota “narrazione” senza fastidiosi comunisti tra le scatole.
Liguria infelice
Si potrebbe dire che in Liguria il suo partito della “sinistra che c’è” prendendo la metà dei voti della Federazione della Sinistra elegge lo stesso numero di consiglieri, evidentemente grazie ad un sistema elettorale ancora troppo democratico. Ma siamo sicuri che i giornali locali che hanno fatto di tutto per sostenere i candidati di SEL sono sicuramente propensi a considerare questo risultato positivo. Ovvio che su tutta la stampa progressista il candidato Vendola si trasformi per incanto nella speranza per il futuro della Sinistra. Verrebbe da dire che avendo in media il 2% dei consensi in tutte le Regioni ad esclusione della Puglia, questa speranza è ben riposta. Non ha dubbi, ad esempio, il Manifesto che da due anni a questa parte si è trasformato nel megafono delle idee che dalle fabbriche pugliesi si estenderanno in tutta Italia. Immaginiamo già che il nome di Vendola diventerà l’icona di un processo che chiameremo “ovviamente” collettivo. Basta forse un restyling nei simboli dei vecchi partiti, il PD per Vendola ad esempio non mi sembra male.
Il futuro ha già un nome
Con la modestia che lo contraddistingue, il nostro ha già dettato la linea per il futuro sulle pagine del Corriere della Sera. Ha definito ovviamente i partiti come delle carceri, ha lanciato il suo nuovo linguaggio fatto di “narrazioni e sogni”. Si chiedeva ad esempio Mario Agostinelli di Sinistra e Libertà in Lombardia se la narrazione pugliese potesse diventare anche una nuova narrazione per la Lombardia. A giudicare dai risultati direi con il senno di poi che è così (un ottimo 1,38 %), nonostante Agostinelli avesse prima delle elezioni qualche dubbio nell’appoggiare il razzista Penati del PD. Sottolineiamo comunque che in questa regione in cui la Federazione della Sinistra ha osato presentarsi in maniera autonoma i comunisti sono andati malissimo (2,04%, raccogliendo l’inezia di 30 mila voti in più del partito di Vendola).
I partiti sono delle carceri
Quello che ci attende è la prossima nascita dei comitati per Vendola in tutta Italia. Ci immaginiamo già che questi comitati saranno attivi in tutte le lotte sul territorio. Non sarebbe male infatti trovarne qualcuno in piazza ogni tanto. Così, tanto per capire come si fa a costruire la nuova sinistra. Oppure come si fa a millantare cose che non si fanno, tanto poi c’è qualche amico giornalista che ti fa un articolo spiegando quanto sei bravo.
Lumininose tracce di combattimento
Suvvia compagni trasferiamo il partito su Facebook, che noi siamo ancora ai volantini distribuiti per strada o davanti alle fabbriche. Se mai visto un operaio licenziato su un social network?
Le cronache ci consegnano un popolo osannante. Che in nome del caro leader lancia un messaggio a tutta la sinistra. Ci dice anche che il futuro ha radici antiche. Il nuovo libretto rosso si chiama la Fabbrica di Niky edito da Manifesto Libri.
Sendero Luminoso non saprebbe fare meglio, almeno loro però parlano a nome del popolo e si fanno massacrare nelle foreste peruviane dall’esercito nemico.
Vendola parla a nome di se stesso, e passa da un articolo di giornale ad un altro. Così vince anche quando perde.
Messaggi
1. la notte della sinistra, 1 aprile 2010, 16:17, di franco cilenti
concordo pienamente! Ritengo politicamente inquietanti le parole di Vendola: “Non c’è futuro per i partiti io punto sulle virtù civiche”. credo si sia montato la testa per la riconferma a "governatore". Un concetto della politica e della partecipazione molto datata anche se spacciata per nuovismo, una preoccupante richiesta di sudditanza al leader che nulla ha a che fare con la sua e la nostra storia di comunisti, anzi ne è la negazione. Inoltre, sottovaluta il crescente astensionismo e gli stessi dati elettorali che parlano chiaro, lui ha vinto solo perchè la destra pugliese era divisa in due. Difficile fare percorsi comuni con un Vendola in questo stato confusionale.
Mentre Il PD…..
Dopo dieci anni di lavori per distruggere la sinistra (con leggi elettorali maggioritarie, sinistre liste civetta, truffa del "voto utile", scissioni contro Rifondazione, cacciate dalle Giunte locali di assessori comunisti, ecc. ecc.) il PD con il suo maldestro rincorrere "il centro" riesce a regalare altro potere istituzionale alla destra. Dopo aver sorvolato sul conflitto d’interessi, aver agevolato l’impero mediatico di mediaset, aver taciuto di fatto sulle leggi economiche antipopolari e di massacro dei diritti sul lavoro. Che dire ancora, ah, aver contribuito attivamente a rendere nauseabonda la politica!
1. Liste civetta, 1 aprile 2010, 16:33
A proposito di "liste civetta", qui a Seregno il PD ne ha creata una di SeL, che a Seregno non c’è, raccogliendo pure le firme necessarie per presentarla al solo scopo di cercare di disorientare e risucchiare i nostri elettori. Comunque non hanno ottenuto il risultato sperato: SeL 193 voti (0,92%, nessun consigliere), Federazione della Sinistra 794 voti (3,80 %, 1 consigliere).
Red Web Master
2. Liste civetta, 1 aprile 2010, 18:51
Negli scorsi giorni qua sopra andava di moda l’attacco a Grillo ... oggi quello a Vendola ...
Intendiamoci, su Vendola nel merito concordo con quasi tutti gli interventi .... e nel 2008, da allora dirigente di un circolo romano del Prc, ho portato avanti la mia brava battaglia, senza esclusioni di colpi, contro Vendola e le sue tesi "liquidatorie" del Prc medesimo ...
Ma ora mi domando : se escludiamo alcuni casi molto particolari ... la Campania con l’oscena candidatura di De Luca .... la Lombardia con quella altrettanto oscena di Penati unita al fatto che lì comunque la sconfitta del centrosinistra era certa anche se il Prc ci fosse stato dentro ... e la Toscana dove mai Rifondazione è stata alleata al Pd .... per il resto cosa ha fatto il Prc di tanto diverso da Vendola ?
E soprattutto, al di là della generica forma-partito e della canonica falce e martello esposta come un ostensorio, cosa propone il Prc di significativamente diverso da Vendola ?
Su queste stesse pagine di BellaCiao oggi qualcuno ha pubblicato un articolo di Grassi, giustamente definito in un commento come "l’uomo più potente di Rifondazione".
A parte una genericissima analisi del voto, nemmeno granchè a mio giudizio condivisibile, non propone assolutamente nulla per il futuro ... che non sia l’alleanza, sempre e comunque, col Pd ... nè più nè meno come Vendola ....
Il che mi conferma nella mia scelta di aver abbandonato da tempo Rifondazione .....
Radisol
2. la notte della sinistra, 1 aprile 2010, 19:48, di nicola
CONFERMO E SOTTOSCRIVO IL BELL’ARTICOLO DI ROBERTO.
COME SI FA A MAGNIFICARE UN PRESIDENTE DI REGIONE CHE HA ACCETTATO-SOPPORTATO UN ASSESSORE ALLA SANITA’ COME TEDESCO ED HA DEFENESTRATO IL PROF. PETRELLA DALLA PRESIDENZA DELL’ACQUEDOTTO PUGLIESE?
SIAMO ONESTI: RIFONDAZIONE ERA L’UNICO LUOGO DI CONFRONTO E COSTRUZIONE DI UNA SINTESI TRA LE ANIME DELLA SINISTRA NON PRONA AI DIKTAT DEL PD; LE SCISSIONI SUCCEDUTESI NEGLI ANNI, DEI VERI E PROPRI COLPI GENIO QUELLE DEL 98(PDCI) E DEL 2008(SEL), HANNO DEVASTATO QUELLO SPAZIO.COMPLIMENTI, MA IO RIMANGO LI.
NICOLA
1. la notte della sinistra, 1 aprile 2010, 21:56
Beh, una delle scissioni, quella del PdCi, con la Federazione l’avete recuperata ...
Rafforzando così ulteriormente la tendenza Grassi, i famosi "cossuttiani senza Cossutta" .... che infatti da sempre dicono " col PD a qualunque costo" ....
Come Vendola, ma senza nemmeno essere capaci di una "narrazione", per quanto posticcia come quella di Vendola ...
Ma ci vogliamo prendere in giro ? Vogliamo veramente pensare che avere la stessa politica di Vendola ma con la consolatoria ostensione della falce e del martello faccia la differenza ?
Mala tempora currunt ....
Radisol
2. la notte della sinistra, 2 aprile 2010, 09:48, di orzinuovi
manca la lotta! manca dannatamente una lotta sociale al passo con la crisi! Quando manca la lotta e la crisi imperversa... dilaga la destra più populista xenofoba razzista.. la peggio umanità viene a gallla. Simboli o non siboli, parole d’ordine più o meno di classe... o si strutturano forme di lotta allargate, o si saldano NEL SOCIALE non nelle sedi di partito o sulle tstiere, coloro che sono messi alle strette dalla crisi economica o altrimenti si paral del nulla in attesa di maree di crocette che non arriverannno e i politici di mestiere continueranno a barcamenarsi sul cosa è meglio fare... Poi, facciamoci pure altri quattro partitini, con tre correnti cadauno e qualche bel congresso di spaccatura o di riunione per rifondare l’aria fritta... Poi il primo gabibbo o la prima velina di turno prendono più voti... e facciao le analisi di voto a partire dalle colpe di questo o quel dirigente. bah!
3. la notte della sinistra, 2 aprile 2010, 14:13, di Nessuno
Parlate male di vendola, eppure avete sostenuto la sua ricandidatura.
Che masochismo puro!
Nel ’94 una parte della Lega si staccò da Bossi per rimanere alleata di Berlusconi. Quando Bossi ricucì col Cavaliere impose a Berlusconi di non ricandidare i leghisti ribelli.
Avreste dovuto fare la stessa cosa, invece siete uomini di marzapane, fatti di compromesso e sempre a caccia di poltrone nel nome dell’unità delle sinistre.