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"la proprietà è un diritto naturale, le tasse un furto"
Publie le lunedì 23 novembre 2009 par Open-Publishing5 commenti
"la proprietà è un diritto naturale, le tasse un furto"
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Si è aperta a Pordenone una causa sul cosidetto sostituto di imposta. Un imprenditore si rifiuta di continuare ad incassare per conto dello Stato le tasse ed i contributi dei propri dipendenti sostenendo
che non vuole continuare a fare l’esattore peraltro gratuitamente. L’imprenditore ha dato ai propri dipendenti una busta paga comprendente il lordo: la paga più l’irpef ed i contributi previdenziali. La causa è stata rinviata alla fine di gennaio 2010 ma l’obiettivo dell’imprenditore e del movimento che lo sostiene (movimento libertario) è quello di provocare un giudizio della Corte Costituzionale. Il Movimento, profondamente inserito nella "cultura leghista" del territorio nel quale è nato ha per motto: "la proprietà è un diritto naturale, le tasse sono un furto" una parola d’ordine del tutto priva di verità e barbarica dal momento che tutti sappiamo che non è affatto vero che la proprietà sia un diritto naturale e le tasse non sono un furto ma il collante sociale di ogni comunità umana che cessa di essere tale e cessa di esistere se privata del suo fondamentale strumento di aggregazione e di finanziamento dei servizi. Siamo in presenza di una estremizzazione del liberismo
che propugna una vera e propria estinzione dello Stato, l’anarchia degli individui ed il loro rifiuto ad obbligazioni sociali di qualsiasi titolo. Il ML esiste da un pezzo ma è stato portato alla ribalta dai radicali che hanno spolverato la loro vecchia proposta di abolizione del sostituto di imposta, uno dei venti referendum proposti nella fase bulimica del referendismo pannelliano che portò ad un generale disgusto verso una paranoica chiamata alle urne praticamente su tutto. Un modo come un altro per affossare una istituzione che usata con saggezza potrebbe essere sommamente utile alla democrazia italiana. Il nuovo Segretario dei radicali Staderini, in una intervista al Giornale di Sicilia, ha sostenuto le ragioni degli abolizionisti del sostituto di imposta richiamando, appunto, la battaglia dei radicali fin dal
1994.
In effetti, la partita che si è aperta al tribunale di Pordenone va molto al di là del sostituto di imposta ma investe appunto la legittimità delle tasse, del diritto dello Stato a decidere e riscuotere imposte. Nella ipotesi in verità assai improbabile che il giudice accetti di rinviare la questione alla Corte Costituzionale e che questa deliberi positivamente sulla richiesta dell’imprenditore ci troveremmo difronte ad uno scardinamento delle strutture dello Stato peggiore di un colpo di Stato o di una rivoluzione reazionaria. Aveva ragione Gramsci a parlare del sovversivismo delle classi dirigenti. Il tentativo di scrollarsi dalle spalle ogni e qualsiasi legame ed obbligo fiscale da parte dei datori di lavoro e dei proprietari mette le classi sociali a loro subalterne in una situazione di disagio intollerabile. Se ad absurdum si abolisse il sostituto d’imposta dubito molto, anzi, moltissimo, che i lavoratori riceverebbero nelle loro buste paghe assieme al loro salario le tasse che in atto, salvo conguaglio, il datore di lavoro corrisponde allo Stato ed i contributi che corrisponde all’INPS. La truffaldina vocazione dell’imprenditoria italiana, la sua rapacità sociale non rinuncerebbe al furto di quanto il lavoratore oggi paga allo Stato o all’INPS per il welfare. Finirebbe con il trattenerli per se. Nel caso che corrispondesse l’ammontare delle tasse non pagate l’Italia si dovrebbe attrezzare ad una moltiplicazione non si sa per quanto degli attuali sostituti d’imposta. Per una azienda di cinquemila dipendenti ad un solo sostituto corrisponderebbe cinquemila contribuenti diretti. Immaginatevi la Babilonia !!
Hanno sbagliato i Sindacati Confederali a strizzare l’occhio, a suo tempo, alla proposta del padronato di detassare i salari. A cominciare dalla tredicesima dagli straordinari e dai premi di produzione. Questa miope apertura. questa disponibilità imbelle non solo ha dirottato verso lo Stato le legittime aspettative di aumenti retributivi ma ha sdoganato la delicatissima questione della fiscalità. Nel magma
ribollente del NordEst razzista e asociale, la questione del sostituto d’imposta irresponsabilmente sponsorizzata dai Radicali di Pannella, sta diventando un grosso movimento di opinione che i leghisti in atto non cavalcano perchè al governo. Ma non è detto che la situazione non precipiti verso il peggio con migliaia e migliaia di aziende che non versano più le tasse dei loro dipendenti.
Pietro Ancona
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Messaggi
1. "la proprietà è un diritto naturale, le tasse un furto", 24 novembre 2009, 00:12
Ovviamente nessuna simpatia per i radicali ... ed ovviamente ancora meno per i leghisti ...
Però, in linea di principio, non capisco casa ci sarebbe di tanto grave sul fatto che anche i lavoratori dipendenti, invece di subire trattenute mensili, potessero fare, come i lavoratori autonomi, la loro brava dichiarazione dei redditi ed il loro bravo versamento una-tantum una volta all’anno ...
Per fare un esempio banalissimo, perchè se io lavoratore dipendente ho da scaricare spese mediche potrò farlo in percentuale solo molto dopo che ho cacciato i soldini di tasca mia ? Se la spesa medica l’ho sostenuta a Gennaio di quest’anno potrò riprendermi un pezzetto di quella spesa solo a Luglio dell’anno prossimo con l’eventuale accredito ex 730 ... mentre il lavoratore autonomo, facendo la "resa dei conti" una sola volta l’anno ( o al massimo due con l’anticipo di novembre) potrà far coincidere o quasi i due momenti .... e comunque non "anticipare" alcuna somma alle casse statali che solo successivamente potrà essere recuperata ....
D’accordo sul fatto che è stato un errore, da parte dei sindacati, accettare il discorso degli sgravi fiscali invece che degli aumenti di salario ... ma questo è tutto un altro discorso .... che nulla c’entra con l’argomento principale dell’articolo ...
La proposta nordestina sarà pure provocatoria e strumentale .... ma l’idea di una equiparazione, in tutti i sensi, tra lavoratori dipendenti ed autonomi non mi sembra per niente peregrina ... nè tantomeno "antisociale" .....
Certo, toglierebbe una grossa "rogna" alle aziende e questo è probabilmente l’unico vero motivo per cui quei padroncini del Nord-Est fanno un certo discorso ... ma creerebbe anche una maggiore giustizia ... una volta tanto, anche sul fisco, la legge potrebbe essere, almeno nei tempi e nei modi di pagamento, "uguale per tutti" .... e se ben ricordo, parlo di inizio anni novanta quando il segretario era l’ex sindacalista Garavini, anche Rifondazione propose qualcosa del genere ....
K.
1. "la proprietà è un diritto naturale, le tasse un furto", 24 novembre 2009, 07:48, di pietro ancona
la proposta non ti viene dalla sinistra solidale che ha sempre sostenuto le tasse ma da un movimento che vorrebbe abolirle per "ammazzare la bestia" come diceva la Tatcher, cioè distruggere lo Stato e di fatto abolire la società a vantaggio di una sorta di agglomerazione di individui.
In ogni caso, nelle condizioni truffaldine e mafiose dell’Italia di oggi, le tasse non sarebbero versate ai lavoratori dipendenti. Non ci credo neppure se gli imprenditori me lo giurano sui loro figli come amava fare Berlusconi. Si limiterebbero a non versarli nè al fisco nè a nessuno
2. "la proprietà è un diritto naturale, le tasse un furto", 24 novembre 2009, 09:55
Mi sembra, quella di Ancona, una analisi semplicistica e persino un pò pericolosa e controproducente.
D’accordo sul fatto che la tendenza naturale di gran parte degli imprenditori sarebbe quella di non versare le tasse a nessuno, nè all’erario nè ai lavoratori.
Ma la proposta dei "libertari" di cui si parla prevede invece il pagamento dell’ "intero lordo" nella busta-paga dei lavoratori il che è cosa ben diversa. Ed ed è di questa che stiamo parlando.
Pure io ricordo una proposta simile del Prc ai tempi della segreteria Garavini, se ricordo bene fu Lucio Libertini a presentarla in paramento.
In più parlare di "sinistra solidale che ha sempre sostenuto le tasse" ( come se ci fosse un amore del tutto particolare e quasi masochistico per le tasse ) mi sembra propagandisticamente assai controproducente, casomai è giusto dire che "ha sempre sostenuto la giustizia e l’equità fiscale".
Raf
3. "la proprietà è un diritto naturale, le tasse un furto", 24 novembre 2009, 11:47
povero marx... dive diavolo siamo andati a parare nel duemilanove...
4. "la proprietà è un diritto naturale, le tasse un furto", 24 novembre 2009, 13:42, di pietro ancona
la confusione è grande sotto il cielo!!!
Libertini, che era di provenienza catanese nobile e ricco, qualche volta prendeva qualche enorme cantonata.
Attenzione a non lisciare il pelo alla tigre. Nel tentativo infantile di prendere qualche voto tra chi odia le tasse tra i padroncini ex operai del nord-est si può diventare leghisti anche se si continua a pensare di essere comunisti.,,,