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– le elezioni fasulle –
a cura di Paolo De Gregorio -26 febbraio 2008-
Una delle poche cose che aveva smosso il mio astensionismo era stato il fiero c chiaro proposito di Veltroni di correre da solo, esempio che poteva fare da apripista alla eliminazione della ridicola frammentazione dei partiti.
Proposito rimangiato poche settimane dopo con aperture a Di Pietro e radicali, che ci ha svelato un partito di centro (altro che progressista e laico), spaccato al suo interno con i cattolici e praticamente ingovernabile con i nuovi ingressi.
Se il popolo italiano fosse serio, saprebbe che per avere una vera alternanza al potere si devono scontrare due sole forze: quella dell’apparato capitalista con le sue logiche, insieme alle classi privilegiate di professionisti, commercianti, gerarchie dello Stato, con il controllo dei media e dei poteri forti e occulti, con l’appoggio della Chiesa che è la vera destra, e il partito del lavoro che dovrebbe raccogliere la totalità del lavoro dipendente, salariato e stipendiato, i disoccupati, i precari, i pensionati, e questo partito potremmo dire che è la sinistra.
La reale situazione oggi, alla vigilia delle elezioni, è che un partito di destra, con le caratteristiche che ho prima descritto, esiste, mentre il partito dei lavoratori non c’è, e la “cosa rossa” è una squallida sommatoria di sigle con gruppi dirigenti datati e rissosi che non hanno nemmeno avuto la decenza di dimettersi dopo la fallimentare partecipazione al governo Prodi, senza più legami con le masse e che pensano che la politica si faccia stravaccati comodamente nelle aule parlamentari.
Ma la situazione più datata e che sa di vecchio e di sagrestia,, è il ritorno del “centro”, con l’estremista di centro Veltroni, che con i suoi “ma anche” interpreta benissimo il vecchio ruolo della DC, spiazzando il perplesso Casini, che a questo punto potrebbe benissimo allearsi con Veltroni senza rinunciare ad una virgola del suo programma.
Tutti i notisti politici osservano che tra il programma del PdL e quello del PD non vi sono grandi differenze e se ciò avviene tra i due maggiori contendenti non si sa a che servono queste elezioni.
Vi è anche un enorme deficit di democrazia in quanto i candidati vengono scelti da un cerchio ristrettissimo, mentre dovrebbero essere gli elettori, con apposite primarie, a decidere chi si può presentare, e poi far pesare la propria preferenza nelle elezioni (cosa che l’attuale legge elettorale non consente).
Come si vede, l’”antipolitica” ha qualche ragion d’essere, e le prossime elezioni, oltre a non cambiare nulla, sono illegali perché non consentono scelte ai cittadini, ma sono espressione oligarchica della CASTA al potere che tiene in gioco il Vaticano e le sue ingerenze politiche, mentre la “laicità”, che dovrebbe essere il dogma della democrazia, viene barattata e abbandonata.
La cultura degli italiani, quella dell’Italia profonda, è intrisa della ambiguità cattolica, di 40 anni di Democrazia Cristiana, rifugge dalle posizioni nette e identitarie, non è partecipe della “cosa pubblica” che lascia volentieri ai politicanti di professione, è disinteressata al destino dell’ambiente, ammira i furbi, i ricchi, i ladri, e credo che anche questa volta vedremo le classi subalterne votare per i loro padroni.
Paolo De Gregorio
Messaggi
1. le elezioni fasulle, 27 febbraio 2008, 09:47
Caro Paolo, la pressione mediatica ed in particolare l’imbonimento televisivo sono talmente forti, ossessivi e martellanti, che le cosidette “classi subalterne” non si rendono nemmeno più conto di essere tali.
L’anestetizzazzione dei cervelli e la manipolazione delle coscienze sono arrivate ad un punto tale che chi ha in mano il controllo dell’informazione e degli strumenti di marketing politico può indurre le masse a fare qualsiasi cosa , anche contraria ai propri interessi e utile solo alle elites dominanti.
Questo negli USA avviene ormai da decenni e la gente, consapevole dell’inutilità degli strumenti della pseudo-democrazia rappresentativa non va più neanche a votare e quei pochi che lo fanno ( meno del 20%) sono tutti soggetti in qualche modo legati alle organizzazioni dei partiti o interessati alla spartizione dei benefits e dei privilegi garantiti alle elites.
MaxVinella
1. le elezioni fasulle, 27 febbraio 2008, 16:11, di viviana
Caro Paolo
purtroppo la realtà storica dimostra che quando i grossi partiti che si scontrano sono solo due, essi non rappresentano affatto due diverse classi economiche, come tu auspichi, ma la stessa casta di potenti che si spartisce il potere prescindendo dal popolo. La storia degli USA lo dimostra, e rappresentando sempre ciò verso cui stiamo andando, prefigura anche in Italia due grandi partiti-coalition leggermente diversi solo di etichetta ma che hanno lo stesso programma, programma da cui sono espunti con cura qualunque intervento degli elettori e qualunque reale bisogno del paese, insieme a qualunque forma di controllo, mediatico o giudiziario. A questo punto possiamo dichiarare completamente fallito l’esperimento duopolistico e chiedere con forza un proporzionale forte corretto con forte soglia di sbarramento. In altro modo ipotizzo per questo paese solo un costante e bypartisan declino di tutti i principi democratici
viviana