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– le inutili elezioni -
a cura di Paolo De Gregorio -8 febbraio 2008-
Mai come ora l’appello alle urne mi è sembrato privo di significato, semplicemente perché i due maggiori partiti PD e Forza Italia non rappresentano sinistra e destra, ma sono entrambi partiti di centro, confindustriali, che non parlano di ambiente, che hanno vedute identiche in politica estera, che intendono lasciare ampio spazio alle ingerenze del Vaticano, entrambi sono per gli inceneritori e l’aumento del PIL, chiusi e indifferenti verso il riscaldamento globale, l’inquinamento, la folle globalizzazione.
Mi dispiace per il bel Casini che voleva ritagliarsi un ruolo di arbitro di centro, ma il centro è saldamente in mano a Berlusconi e Veltroni che come unica novità si scrolleranno di dosso i fastidiosi e petulanti nanetti, per arrivare (non lo dicono ma lo pensano) ad un bipartitismo inglese, dove fai fatica ad accorgerti chi è più di destra tra i laburisti e i conservatori, con un eterno e continuo dominio della classe capitalista e finanziaria dominante.
Veltroni, ufficiale liquidatore della sinistra italiana, ha ripescato un cavaliere ormai defunto politicamente, abbandonato dagli “ectoplasmi” Fini, Casini, Bossi, lo ha fatto resuscitare con un disegno semplice e chiaro: andiamo alle elezioni, ognuno per conto suo, senza nanetti, e una volta legittimati dal voto andiamo insieme al governo per fare una nuova legge elettorale che crei il bipartitismo, e poi la politica è “cosa nostra” (come in Inghilterra).
Anche in America succede lo stesso. Repubblicani e democratici si sfiancano in lunghi mesi di primarie facendo apparire pregi e difetti dei candidati, dando importanza a carisma, telegenicità, aspetto, quadretto familiare, ma chiunque vada al potere non può fare altro che seguire le strategie delle multinazionali, delle lobby, del Pentagono, degli onnipotenti media privati, della Chiesa evangelica, che hanno il controllo reale della società. Anche negli USA la politica è un teatrino inutile, che convince solo il 40% della popolazione, e i giochi veri si fanno nei consigli di amministrazione delle compagnie petrolifere, nel complesso militare industriale degli armamenti, nelle banche e a Wall Street. E in questo felice e democratico paese se qualcuno, di destra o di sinistra, non avesse capito bene chi comanda e volesse cambiare politica estera o finirla con le guerre, troverebbe presto un killer sulla sua strada, come tradizione insegna.
In Italia la fiammella della sinistra istituzionale man mano si è spenta, progressivamente annullata nelle illusioni riformiste. Ha consegnato alle forze economiche e ai capitalisti il monopolio del potere, spiegandoci che questa è una rivoluzione civile e democratica e non un tradimento e una capitolazione.
Una fase si è chiusa, dal “compromesso storico” del 1977 ad oggi, la lenta agonia della sinistra è arrivata alla fine, ossia al centro, con un partito che esibisce fanatici integralisti come la Binetti, e Montezemolo che si complimenta.
Mi perdonerete se non vado a votare.
Paolo De Gregorio
Messaggi
1. le inutili elezioni, 9 febbraio 2008, 18:34, di salvatore de luca
Non si può naturalmente non concordare.Anzi, a ben vedere,con molta probabilità la fine di un progetto di "cambiamento" era cominciata già prima del 1977, quando anche "espressioni" cosiddette alternative cominciavano a imitare e scimmiottare quel politico dal quale milioni di persone dei movimenti avevano preso distanza.Del resto, una critica seria al concetto di democrazia è quanto occorrerebbe riprendere, riproponendone l’analisi in termini di dominio e di soggezione, un’analisi che si proponga di essere "di parte", per sfuggire ai falsi e illusori unanimismi che "il politico che viene" ci propone quotidianamente. Mi riferisco alle geniali intuizioni prodottesi con Foucault,Deleuze, Nietzsche e un certo Marx, Debord,Guattari,.....
Questi ONOREVOLI che si accapigliano tutti i giorni fanno parte dello spettacolo, della sceneggiatura scritta da quei poteri(quelli di sempre, banche,vaticano,complesso militare-industriale, lobby dell’energia ecc.) verso i quali bisogna mostrare di essere più lealisti dell’altro. E qui lo Stato,nelle sue molteplici sfaccettature, ricopre il suo ruolo di potenza "regolatrice", elemento che solo alcune radicali critiche del politico hanno saputo mettere in evidenza.
Tralasciamo qui la pratica miserevole di "occupazione di posti" che ci viene offerta (assessorati, presidenze,ministri, ecc.): qui la questione non è solo il veltroni o il berlusconi di turno, qui si tratta di tutto un reticolo di interessi e di un ceto politico del quale bisogna fare a meno.
NIENTE DI IMPERSONALE, ci diceva Nietzsche quando ricostruiva la genealogia della morale.
Almeno togliamoci la soddisfazione di non votarli.
Propongo di attivare, attraverso la rete, una campagna astensionista per le prossime elezioni (sia politiche che amministrative).
salvatore de luca
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