Home > lettera ad un ex ministro di prodi
Caro Onorevole Damiano,
leggo su Repubblica di oggi che lei si lamenta della composizione delle Commissioni arbitrali della 1167- La legge che probabilmente sarà timbrata da Napolitano dal momento che nè il PD nè la CGIL ne hanno chiesto il rinvio alle Camere prevede che i rappresentanti sindacali siano scelti in base alla loro rappresentatività "territoriale"- Lei, mostrando di paventare la presenza nel territorio di sindacati di comodo, li vorrebbe scelti sulla base della rappresentatività nazionale.
Questo costituirebbe una rendita di posizione di comodo, mafiosa, a favore delle Confederazioni Nazionali ed escluderebbe i sindacati di base, i cobas e quanti altri sono nati in questi anni in dissenso con le Confederazioni e la loro politica consociativa con il padronato.
Come si dice in Sicilia " a sciarra è pa cutra"! Il suo dissenso riguarda la tutela di un sindacalismo confederale che, attraverso favori legislativi ,perpetua un potere che non merita più da anni.
Insomma, a conti fatti, vorrebbe rendere questa legge più odiosa e prevaricatrice di quanto non lo sia di suo.
Speravo tanto che lei auspicasse che la CGIL non mandasse propri rappresentanti nelle Commissioni Arbitrali. Cosa logica dal momento che non ha firmato assieme a CIsl UIL e gli altri
l’accordo. Ma tra la logica e la realtà spesso tante cose non quadrano.
Cordiali saluti.
Pietro Ancona
Messaggi
1. lettera ad un ex ministro di prodi, 28 marzo 2010, 09:57, di Memoria storica
Damiano chi?
Colui il quale, già invischiato in Organismi di gestione dei Fondi Pensione, si è poi ritrovato a far passare la novità del "furto" perpetrato a danno dei Lavoratori che hanno abboccatoo all’amo delle sirene del Capitale e, più specificatamente della Borsa con il TFR in sostegno della Finanza?
Mi sono ritrovato, Dirigente sindacale di Organismo Autonomo, a lottare contro lo strapotere delle Confederazioni (le tre di sempre) allorchè l’Azienda intervenne sul Fondo Pensioni Integratico dell’Istituto per trasformarlo da prestazione definita a contribuzione definita; senza il rispetto dei diritti maturati dai Soci; trascurando, quindi, il concetto della Riserva Matematica.
In quella fase si modificava lo Statuto dell’Ente, allora presideduto dal "famoso" Scimìa, poi Presidente CO.VI.P., ed essendo io risultato il primo dei non eletti per il Consiglio di Amministrazione, si provvide a modificare anche lo Strumento di Base con novità della clausola di nuove elezioni nel caso di cessazione, in corso di periodo di mandato, di uno degli eletti.
Cosa che avvenne e così scongiurarono la paura che uno "pulito" potesse entrare a spulciare - direttamente dall’interno - nella Gestione e si trattava di 16.000 mld in lire, anno 2001.
Come si può pensare che costoro possano fare l’interesse dei Lavoratori quando sono "pappa e ciccia" con il "padrone"?
Solo qualche illuso sindacalista, alla base e poco più, si danna l’anima con le sue illusioni utopiche; ma non lo fanno assurgere a posizioni di Vertice.
Ecco perchè poi ci ritroviamo l’ex Cisl (ma valga per tutti) candidato a Presidente di Regione per l’UDC al Nord.
"Così è se vi pare"!