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"libera stampa"

Publie le venerdì 12 gennaio 2007 par Open-Publishing

“libera stampa”
a cura di Paolo De Gregorio – 11 gennaio 2007

Il più venduto ed efficace giornale reazionario italiano, nei momenti giusti, quando la “linea editoriale” squilla la tromba del filo-americanismo più servile, ordina alle sue firme più prestigiose di fare affermazioni sulla questione più spinosa dei nostri tempi, il terrorismo, e, come avvenne con gli enormi spazi dati alla Fallaci, si guarda bene dal far comprendere ai suoi lettori perché il terrorismo è nato.
Leggendo l’editoriale di Piero Ostellino di oggi 11 gennaio: “terrorismo e chiacchiere”, il nostro colto e pacatissimo giornalista si meraviglia perché solo il governo americano e quello inglese si sono sentiti in guerra contro il terrorismo e si sono comportati di conseguenza, mentre si scandalizza del fatto che tutti gli altri non approvino questa guerra e neppure il “doveroso” bombardamento della Somalia che è l’ennesimo fronte di violenza aperto dagli Usa che appoggiano la invasione etiopica della Somalia con denaro e consiglieri militari, e da ieri anche con bombardamenti aerei personalizzati.
Questo editoriale, che è una vera ode all’interventismo guerrafondaio, non dice una sola parola sul perché questo fenomeno del terrorismo è nato, sembra che la storia inizi dall’attacco alle torri gemelle per una malvagità islamica che ha sferrato questo attacco senza motivo, e quindi tutte le guerre successive fatte dagli Usa sono pienamente legittime.
Omettere consapevolmente di far capire ai lettori le cause di un fenomeno storico sociale e politico quale è quello del “terrorismo”, significa non dare completezza alla informazione, non fare il giornalista, ma propagandare solo una tesi politica facendo scomparire i fatti.
Eppure quattro secoli di colonialismo e di interventismo armato nell’area mediorientale, contro popolazioni poco inclini al perdono e che non si sono nemmeno dimenticate delle prepotenze delle “Crociate”, dovrebbero costituire materia di riflessione per capire le “radici dell’odio”.
E’ ora di mettere un punto fermo e stabilire una cosa semplice, senza la quale ogni discussione è impossibile e non porta in nessun posto: il terrorismo è una reazione a torti subiti e quindi legittimo, o è un atto unilaterale venuto dal nulla? Ciò va stabilito non in quanto occidentali e cristiani, e dobbiamo difendere la nostra identità e religione, ma dobbiamo metterci dal punto di vista di chi il colonialismo l’ha subito e che negli ultimi trenta anni ha subito la politica americana e israeliana in quell’area geo-politica.
Tralasciando, ma non troppo, il colonialismo inglese che tracciò nei suoi domini e protettorati linee di confine che non corrispondevano a popolazioni omogenee e inventò stati tenuti insieme solo dalla occupazione militare, tutti i guai recenti, dall’appoggio alla costituzione dello Stato di Israele, fino alla guerra per procura contro l’Iran affidata dagli Usa al loro agente Saddam Hussein, portano la firma anglofona e hanno creato l’asse Usa, Inghilterra, Israele.
Tre milioni di palestinesi deportati, la negazione del diritto di avere uno Stato, lo strapotere militare di Israele creato dagli Usa, il milione di morti nella guerra Irak-Iran a totale responsabilità Usa, la prima guerra del Golfo con 500.000 bambini morti per l’embargo delle medicine, le distruzioni, sono tutti avvenimenti precedenti all’undici settembre 2001, e vanno visti sommati ai secoli di colonialismo.
Mai sulla stampa che conta, tantomeno in TV, mai ho ascoltato qualcosa che assomigliasse alla ricerca del perché sia iniziata la vendetta terrorista, e questo è tragicamente grave perché se non si riconosce quale è la molla che ha fatto scattare questo fenomeno, “la guerra permanente di Bush contro il terrorismo” sarà una guerra infinita.
Eppure in Europa, dopo la fine della 2° guerra mondiale abbiamo avuto un esempio lampante e quasi scolastico su come si crea il terrorismo ricordando la invasione colonialista francese dell’Algeria, che generò una risposta terrorista a suon di bombe contro i civili e i militari francesi e che finì con la cacciata di questi ultimi.
Stabilite voi se è colpevole di terrorismo chi si ribella ad una prepotenza e non già chi la prepotenza ha messo in atto! Qualunque tribunale serio parlerebbe di legittima difesa.
La politica anglofona nel mondo, politica di ingerenza, di intervento, di corruzione e minaccia a classi politiche, di utilizzo dei dittatori, la politica del “domino”, deve semplicemente finire, si devono smantellare tutte le basi militari e accettare le leggi di un mercato che non è mai stato libero perché condizionato dai rapporti di forza e dall’arretratezza di interi continenti.
La supremazia in termini militari deve essere considerata una iattura, perché fa facilmente decidere ai più armati di avere ragione e di poter risolvere i problemi con la violenza, ma la storia contemporanea ci mostra come ciò è impossibile e la violenza genera altra violenza, più crudele e diffusa, dove si vede un paese che si dice democratico allestire campi di tortura come Guantanamo e organizzare rapimenti e omicidi mirati, invocando ogni volta, per bocca del suo presidente, la benedizione di Dio.
Come minimo il comportamento dell’Occidente dimostra il disprezzo più totale per i suoi principi come democrazia, libertà, principi religiosi, che vengono riversati a vagonate in ogni discorso ufficiale e come scudo ad ogni critica, ma se ti togli il paraocchi vedi che la demokrazia produce colonialismo e guerre, la religione che ti vieta di uccidere è invece addomesticata e complice, la libertà è solo quella tua che vuoi continuare con l’egemonismo, e chi è capace di truccare così le carte è capace di tutto, anche inventarsi che il terrorismo nasce dal nulla.
Suonano sagge e profetiche le parole di uno scienziato che è anche un umanista come Umberto Veronesi che in un recente articolo su l’Espresso propone un disarmo totale e investire nella salute e nell’istruzione i soldi risparmiati, con il coraggio dell’utopia, perché l’uomo senza utopia non progredisce.
Il Costarica l’ha già fatto, ha abolito l’esercito e i soldi li ha investiti in istruzione e sanità ed è il paese che ha meno analfabetismo (4%) e la vita media più lunga (77 anni) dell’America Latina.
Meditate gente, meditate!
Paolo De Gregorio