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mio commento a lettera di Marco Rizzo

Publie le lunedì 27 luglio 2009 par Open-Publishing
3 commenti

Se battono i metalmeccanici sarà peggio per tutti.

I padroni vogliono chiudere il cerchio.

di Marco Rizzo

La questione contrattuale è da sempre collegata ai rapporti di forza nel mondo del lavoro e quindi anche nella società.

Non è un caso che la frammentazione contrattuale di questi ultimi anni è stata una delle cause della disarticolazione e della sconfitta del mondo del lavoro.

Oggi, con la scelta unilaterale di Federmecanica di fare un accordo separato con Fim e Uilm per addomesticare la parte normativa del contratto metalmeccanico (iche dovrebbe peraltro essere ancora in vigore fino alla fine del 2011), i padroni vanno di nuovo all’attacco. La durata del contratto ed un ulteriore “moderazione” salariale sotto il segno della “responsabilità” sono le ‘punte di lancia’ di una offensiva che, nel resto delle categorie, viene scelta anche dalla Cgil ( che accetta la triennalità contrattuale salvandosi la coscienza con la contestazione dell’accordo separato).

La Fiom, e larga parte del sindacalismo di base, restano quindi oggi il bastione difensivo degli operai e di tutta la classe lavoratrice. Ecco perché si tenta di isolare la Fiom ed i metalmeccanici, in tal modo il padronato riuscirebbe davvero a “chiudere il cerchio”.

Dopo le pessime prove governiste ed elettoraliste di ciò che resta della sinistra non c’è da aspettarsi nulla dalla politica per appoggiare questa cruciale lotta, salvo una ‘collateralità’ tutta finalizzata al prossimo voto delle elezioni regionali,che vedrà molti “comunisti abusivi” già pronti ai blocchi di partenza e quindi pronti a solidarizzare con ‘la qualunque’ pur di vedere realizzato il sogno sempreterno del seggio.

Serve invece una verà solidarietà di lotta affiancata ad una abile e creativa campagna di sostegno incondizionato ai metalmeccanici. Se battono loro sarò davvero peggio per tutti.

Marco Rizzo

Caro Marco,

la Fiom dentro la CGIL non concluderà niente di quanto si
propone dal momento che deve obbedire alle coordinate generali della
Confederazione.
Le coordinate generali della CGIL sono di non rompere
con Cisl e Uil e meno che mai con la Confindustria.Il PD non lo
permetterebbe.
O la Fiom si adegua al gioco oppure sarebbe onesto
uscire della CGIL.
Cari saluti.
Pietro

Messaggi

  • Carissimo Pietro hai detto bene la fiom deve uscire dalla Cigil definitamente e unirsi con i sindacati di base se vuole portare avanti le lotte e le conquiste oramai perse da più di 20 anni!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!. Dai un pò di coraggio di rispetto e coerenza una buona volta per gli operi pensionati precari e disoccupati.

    • per chi non lo sapesse anche Di Vittorio uscì dalla Cgil quando questa diventò collaborazionista con il governo Giolitti (1911) esattamente come la Cgil + tre oggi collabora con Governo e Confindustria....

      Restare significa coprire le spalle alle vergogne antisalario ed antidiritto dei quattro dell’apocalisse dei lavoratori: Bonanni, Angeletti, Epifani e la ineffabile neofascisti Polverini.

  • Assolutamente d’accordo con Pietro, la Fiom deve uscire dalla Cgil.
    Per i motivi elencati e che non sto a ripetere. Questo sarebbe politicamente coerente con la tendenza che si sta oramai diffondendo fra i compagni a tentare di ricostruire
    un embrione di vero Partito Comunista (coerentemente Marxista e Leninista) che si mantenga ben distinto dal sistema politico-elettoralistico (dalla cosiddetta ’casta’) e in particolare non consideri più l’alleanza col PD in nessun senso, nè tattico nè strategico.
    La permanenza della Fiom nella Cgil sarebbe solo la manifestazione della speranza (illusoria) dei lavoratori di riuscire a ottenere qualcosa restando nel grande gioco.
    Ma oramai il grande gioco è completamente gestito dalla Borghesia, nessun vantaggio materiale è ottenibile che sia maggiore di quello ottenibile con un semplice sciopero dei metalmeccanici. I metalmeccanici ricordino sempre che un
    loro giorno di sciopero equivale ad una perdita di PIL di 0.1: è QUESTO che fa piangere il capitalista e non il tatticismo del ’grande gioco’ e dell’’unità della sinistra’. ’Uniti’ devono essere solo gli operai metalmeccanici quando scioperano,
    dell’unità di questi ceti politici ’di sinistra’ non deve importargliene nulla.

    Ivan