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– missili a EST –
a cura di Paolo De Gregorio – 13 febbraio 2007
E’ insopportabile ed incomprensibile la passività e il silenzio dell’Europa di fronte all’attivismo e alla tracotanza della politica Usa nel continente europeo che continua a innescare tensioni pesanti e mirate a fermare il processo di integrazione economica con la Russia e il Medio Oriente.
A freddo, senza consultare gli alleati, gli Usa hanno dato notizia di voler dispiegare un sistema antimissile balistico in Polonia e nella Repubblica Ceca, proprio ai confini con la Russia. Ciò ha suscitato una dura risposta da parte di Putin che parla chiaramente di un paese, gli Stati Uniti, che fa un uso scatenato della forza nelle relazioni internazionali, e protesta perché le garanzie, date quando venne sciolto il Patto di Varsavia, di non dispiegare truppe ad Est della Germania, siano diventate carta straccia.
Questa mossa unilaterale e apparentemente incomprensibile, si chiarisce se la si accosta alla martellante campagna contro il “pericolo” del nucleare iraniano per cui si cominciano a sventolare “prove” che vogliono dimostrare che l’Iran finanzia i terroristi irakeni ed hezbolla, e quando gli americani cominciano a sbandierare prove, vere o false che siano, si sa dove si va a parare, prima o dopo.
Queste provocazioni Usa (e non capirò mai perché siamo loro alleati) sono dirette a creare una frattura tra Europa e Russia che si stanno integrando sulle forniture di energia, fattore che prelude ad una interdipendenza anche politica, e la martellante campagna contro l’Iran (che forse tra 10 anni sarà in possesso di armi nucleari), significa la stessa cosa, poiché l’Iran ha un forte interscambio con Russia ed Europa, e senza ingerenze e interventi americani, in questa area si svilupperebbe un processo di pace e di interscambio economico che arriverebbe fino all’India e alla Cina.
Provo profonda vergogna di far parte di una comunità, che si chiama Europa, che ha una moneta unica, 350 milioni di abitanti, un peso economico pari a quello degli Usa, che non ha la dignità di prendere le decisioni in modo democratico, a maggioranza, di parlare con una voce sola, e dire che sul territorio europeo non si mettono missili se non lo decide il Parlamento Europeo, e che l’autonomia politica della Comunità comincia con la sovranità sul proprio territorio che non deve avere servitù militari con nessuna entità straniera.
A titolo informativo, ricordo che la Comunità Europea parla con una sola voce solo all’interno della WTO (Organizzazione mondiale per il commercio), mentre ciò non accade né nel FMI (fondo monetario internazionale), né all’ONU dove assistiamo ad una competizione tra Italia e Germania per un posto di membro permanente, dove l’Europa Unita avrebbe, invece, la possibilità di sedere come membro con diritto di veto, aumentando enormemente il proprio peso e credibilità politica, e spingendo con il proprio esempio Africa e America Latina a fare lo stesso, per un mondo multipolare.
Gli Usa parlano di democrazia, di minaccia del terrorismo, ma qui vengono a minacciare la pace e vogliono aggredire anche l’Iran, che non è il loro ma il nostro spazio geopolitico in cui vogliamo la pace, vivere e prosperare.
E’ su questa intollerabile vicenda dei missili che gli Usa vogliono mettere nell’Est europeo che si dovrebbe scandalizzare D’Alema e non sulla innocua e petulante lettera degli ambasciatori che invitavano gli italiani a continuare ad appoggiare la guerra all’Afghanistan.
Putin dopo molti anni ha parlato chiaro e duro perché la mossa di schierare missili ai confini russi è veramente pesante e immotivata, visto che la Russia non minaccia nessuno, e una nuova guerra fredda è voluta solo da chi vuole bloccare l’autonomia, l’influenza e il peso politico dell’Europa.
L’autonomia europea, messa così sotto le scarpe dai nostri amici” Usa, non è materia di destra o di sinistra, ma attiene alla dignità, agli interessi europei, e alla realtà di un mondo multipolare che desidera competere sui mercati, liberamente, senza egemonie e senza minacce militari.
Paolo De Gregorio