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notiziario sulle lotte dei lavoratori 1-2/12/2004

Publie le venerdì 3 dicembre 2004 par Open-Publishing

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* NOTIZIARIO a cura del Centro di Documentazione e
Lotta 01-02/12/2004 *
* http:\it.geocities.com\verbano\archivi\lc11_04.htm
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SOMMARIO: Agricoltura, Finmatica, Kidco, Cisterna
Sviluppo, Merker, Pompea, Fiat, Forestali, Scaini,
Lsu, Legler, Statali, Braccianti, Lsu Monreale, Avola
2/12/68, Consorzio di Bonifica, Di Mauro, Arin


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01 dicembre 2004

AGRICOLTURA: SCIOPERO http://ilmattino.caltanet.it/

Anche il settore agricolo in sciopero, contro la
riforma fiscale, il 10 dicembre. Le indennità di
disoccupazione e di maternità del settore agricolo
saranno tagliate per finanziare la riforma fiscale
decisa dal Governo. L’indennità di disoccupazione e
quella di maternità rappresentano nel settore agricolo
una integrazione del reddito per migliaia di famiglie.

FINMATICA: RPESIDIO http://www.giornaledibrescia.it

Lunedì lo sciopero con presidio a difesa del posto di
lavoro, alla Finmatica di Brescia.

KIDCO: LICENZIAMENTI http://ilmessaggero.caltanet.it/

Momenti di tensione ieri mattina davanti ai cancelli
dell’emittente araba che opera nella Marsica. I
quarantasei dipendenti della Kidco di Avezzano si sono
recati regolarmente al lavoro ma hanno trovato
l’ingresso chiuso. E’ iniziata una protesta, con il
tentativo di occupare pacificamente la guardiola dello
stabilimento. L’azione ha assunto toni forti quando
l’amministratore delegato dell’azienda, Giuseppe Di
Mattia, ha comunicato ai lavoratori che "potevano
considerarsi licenziati", in quanto la proprietà
dell’emittente araba, non avrebbe intenzione di
prorogare i contratti di solidarietà. I lavoratori
dicono di non aver ricevuto alcuna comunicazione in
tal senso, nessuna lettera di avviso: si sono
scagliati letteralmente contro l’amministratore
delegato. Solo la Polizia ha impedito che la
situazione degenerasse.

CISTERNA SVILUPPO http://ilmessaggero.caltanet.it

Febbrili trattative a Cisterna per scongiurare la
liquidazione della Cisterna Sviluppo (comune di
Cisterna, Provincia di Latina e Meccano Holding) la
società nata per risollevare le sorti della ex
Goodyear.
Ieri ultima riunione tra i soci, un passaggio
amministrativo sulla nuova ipotesi di accordo, già
stabilita, che dovrà essere ratificata davanti al
notaio e sottoposta al parere della Presidenza del
Consiglio dei ministri.
Oggi i giudici saranno informati dagli amministratori
o dal Collegio sindacale delle decisioni prese e poi
si esprimeranno sulla messa in liquidazione.
Sull’ipotesi di accordo, ancora tabù, dovranno
esprimersi i consigli comunali e provinciali, tutto
entro il 15 dicembre.

MERKER http://ilmessaggero.caltanet.it

Sono arrivate nei giorni scorsi le lettere di
licenziamento ai 260 dipendenti della Merker di Tocco.
In attesa della vendita dello stabilimento, i
licenziamenti dovrebbero consentire ai lavoratori di
accedere alla mobilità.

POMPEA: PRESIDIO http://ilmessaggero.caltanet.it/

Sciopero generale dai doppi significati per i
lavoratori della Pompea di Atri che per tutta la
giornata di ieri hanno dato vita ad un presidio
permanente di fronte alla Cattedrale dell’Assunta. Un
modo come un altro per attirare l’attenzione su un
problema che non è solo dei 68 lavoratori che
potrebbero perdere il proprio posto di lavoro, ma
dell’intero tessuto economico sociale della cittadina.

02 dicembre 2004

FIAT: 16.000 IN CIG http://www.gazzettadelsud.it/

La Fiat fermerà per quindici giorni, dal 27 dicembre
al 9 gennaio, quasi tutta la produzione italiana di
auto: rimarranno chiuse le linee di Mirafiori,
Cassino, Melfi e Termini Imerese (per quest’ultimo lo
stop sarà di tre settimane). Lavoreranno solo lo
stabilimento di Pomigliano, da dove escono i modelli
Alfa Romeo e quello della Sevel Val di Sangro, dove si
fanno i veicoli commerciali. Circa sedicimila
lavoratori andranno in cassa integrazione. I segnali
dal mercato sono negativi, ma non spaventano la Borsa:
i titoli del Lingotto sono stati in progresso del
2,08% a 5,699 euro. A Mirafiori andranno in cassa
tutti i 5.400 addetti delle Carrozzerie che lavorano
sulle linee Alfa 166, Thesis, Lybra, Punto, Idea, Musa
e Multipla. Lo stesso provvedimento interesserà i 450
addetti delle Presse legati alle carrozzerie di
Mirafiori e alla Sata di Melfi (rimarranno al lavoro
solo 250 addetti che producono per Pomigliano). In
tutto saranno prodotte circa 8.000 vetture in meno.
Ieri intanto sono stati sentiti dalla Commissione
Lavoro del Senato, i manager Fiat, Paolo Rebaudengo e
Mario Mairano: hanno parlato del piano industriale
dell’ad Demel e confermato il ridimensionamento dello
stabilimento di Arese, dove la joint-venture con Gm,
Powertrain, manterrà la sola ricerca con 200 operai.

FORESTALI SARDI: SCIOPERO http://www.unionesarda.it/

Sciopero, venerdì prossimo, nei cantieri forestali di
Villasalto e dei Sette Fratelli (Cagliari) per
protestare contro la sospensione dal lavoro di alcuni
lavoratori. I sindacati sostengono che l’Ente foreste
non ha accolto le ripetute richieste di reintegrare i
lavoratori sospesi senza retribuzione in seguito a un
giudizio medico di parziale inabilità. I sindacati
sollecitano la retribuzione dei lavoratori per le
giornate in cui sono stati costretti a rimanere
inattivi e chiedono di accelerare al massimo i tempi
della visita di controllo.

SCAINI: SCIOPERO DELLA FAME http://www.unionesarda.it/

La protesta riparte all’Eni. Per far sentire la loro
voce, iniziano lo sciopero della fame: una delegazione
di lavoratori della Nuova Scaini di Villacidro (CA)
domani alle 10,30 si piazzerà sotto il palazzo della
direzione generale dell’Ente nazionale idrocarburi a
Roma. "Il nostro problema è l’Eni: ci ha svenduti
senza rispettare il decreto sulle privatizzazioni. I
sindacalisti locali non sono mai riusciti a
coinvolgerla nel tavolo di discussione. Ora tentiamo
nuove vie. Siamo stufi di inutili parole, chi ci
rappresenta deve capire che noi siamo ridotti alla
fame da quando ci hanno tolto il lavoro in una
fabbrica che produceva". Strada non condivisa dai
sindacalisti territoriali di Fiom Cgil, e Uilm Uil. I
tre sindacati locali domani non saranno a Roma.

LSU DI PISCINAS http://www.unionesarda.it

Da lunedì scioperano per protestare contro i ritardi
riguardanti la stabilizzazione, i due lavoratori
socialmente utili di Piscinas nel Sulcis (CA), Pietro
Depau e Roberto Pusceddu, hanno deciso di incrociare
le braccia tre giorni fa. "Abbiamo deciso di
interrompere ogni nostra attività - hanno spiegato i
due lavoratori in una nota diffusa ieri - sino a
quando non verrà convocata la riunione che abbiamo
chiesto all’amministrazione comunale per discutere
della possibilità di ottenere un rapporto di lavoro
che sia meno precario".

LEGLER: CIG http://www.unionesarda.it/

Lo spettro della mobilità si riaffaccia con tutta la
sua drammaticità anche per i dipendenti della Legler
di Macomer. Il rischio è la chiusura della fabbrica.
Per questo motivo dicembre sarà un mese di
mobilitazione, con azioni di lotta soprattutto sotto
le feste di Natale: Obiettivo: sollecitare non solo il
Governo di Roma ma anche il presidente della riunta
Regionale Renato Soru. Da Roma non arriva nessun
segnale, né buono né cattivo, nonostante la Regione
abbia provveduto a sbrigare tutte le pratiche e le
delibere relative ai finanziamenti: i famosi 19
milioni di euro necessari per il rilancio produttivo,
inseriti in quel pacchetto di 100 milioni da
distribuire anche per le aziende in crisi a Ottana. I
sindacati esprimo preoccupazione e temono che i tagli
previsti dalla Finanziaria riguardino anche i fondi
alle imprese del Mezzogiorno. La Legler ha dato anche
un ultimatum: se prima del prossimo mese di giugno,
quando scade la cassa integrazione, non dovessero
arrivare i finanziamenti previsti, si procederà alla
chiusura di due reparti e alla collocazione in
mobilità di oltre 220 lavoratori. Significherebbe la
fine di tutto, anche dell’esperienza tessile nella
Sardegna centrale.

STATALI: NUOVO SCIOPERO http://www.repubblica.it

L’effetto-Irpef si scarica sulla Finanziaria: il
blocco delle assunzioni nel pubblico impiego per il
triennio 2005-2007, previsto dall’emendamento del
governo sulle tasse, sta provocando una vera e propria
rivolta tra gli statali e i sindacati Cgil-Cisl-Uil
ieri hanno annunciato un nuovo sciopero generale delle
categorie.
Preoccupazione sollevano anche i conteggi sui tagli ai
consumi per beni e servizi dei ministeri previsti
dall’emendamento del governo: si tratta di 700 milioni
per il solo 2005 che si risolvono in una riduzione
delle spese dell’11,8 per cento ma che, sommate ai
tagli della Finanziaria, raggiungono percentuali ben
più consistenti.In testa alla classifica dei ministeri
più penalizzati gli Esteri con il 44,5 per cento,
l’Ambiente con il 40,8 e le Attività produttive con il
38,2 per cento.

BRACCIANTI http://www.lasicilia.it/

Le segreterie nazionali Fai, Flai e Uila protestano
per l’annunciato taglio alle indennità di
disoccupazione e di maternità nel settore agricolo
nell’ambito delle misure previste dalla Finanziaria.
Le modalità della protesta consisteranno in otto ore
sciopero generale fissato per venerdì 10. A Catania la
scelta ricadrà sui 30 mila braccianti agricoli
(complessivamente in Sicilia sono invece 160 mila) i
quali vedranno ridotta la loro indennità di
disoccupazione del 50-60% per effetto della
trasformazione della disoccupazione da speciale ad
ordinaria.

PRECARI DEL COMUNE DI MONREALE
http://www.lasicilia.it/

Giornate di nervosismo al Comune di Monreale. Gli Lsu
da qualche giorno sono in stato di agitazione e
promettono di inasprire la protesta e minacciano di
occupare l’hotel Savoia. A manifestare sono 41
lavoratori ex articolo 23 che chiedono la
stabilizzazione. In un documento i precari
sottolineano che una delibera dello scorso gennaio
prevedeva l’assunzione a tempo indeterminato, part -
time. Il progetto che li riguarda era stato vagliato
ed approvato dalla Commissione regionale al lavoro. Ad
oggi l’Amministrazione risulta inadempiente con grave
danno nei confronti dei lavoratori coinvolti. A
turbare ancora di più gli ex articolisti, la
comunicazione da parte dell’assessorato che se il
Comune di Monreale continuerà ad essere inadempiente
provvederà al ritiro della somma di oltre 254 mila
euro già accreditata a metà ottobre alla tesoreria
comunale.

AVOLA: 36 ANNI FA http://www.lasicilia.it/

Oggi si celebra il 36° anniversario dei "Fatti di
Avola". Il sindaco deporrà una corona sul luogo dove
caddero i due braccianti agricoli, Angelo Sigona e
Giuseppe Scibilia, mentre tentavano di far rispettare
i loro diritti.
In contrada Chiusa di Carlo, di fronte l’ospedale, fu
collocata una stele per ricordare i gravi fatti di
sangue che segnarono le lotte bracciantili e dalle
quali prese l’avvio una stagione contrassegnata da
importanti conquiste come lo statuto dei lavoratori.
Un’altra corona, verrà posta ai piedi della lapide che
si trova all’interno dell’androne del Palazzo di
Città. La memoria di quegli eventi, il clima in cui
maturò la decisione dello sciopero generale del 2
dicembre 1968, si è andata sfumando nel tempo e,
passata la fase dello sgomento e dell’indignazione che
percorse tutta l’Italia, oggi nei giovani non è
rimasta traccia alcuna della tensione sociale che ha
contraddistinto quegli anni.
Avola, città di braccianti, manifestava per liberare i
lavoratori dallo stato in cui si trovavano. Allora non
c’era un orario ed una tariffa unica, ma fra una zona
agricola e l’altra vi era una certa differenza. I
braccianti dovevano chiamare i padroni "Voscenza",
dovevano sottostare alla figura del caporale, uomo di
fiducia degli agrari, che reclutava i lavoratori in
piazza a suo piacimento e li pagava come e quanto
voleva il padrone. I lavoratori si liberarono da quel
giogo, conquistando a duro prezzo la propria dignità.
Quel giorno a bloccare la statale 115 c’erano anche
donne e bambini. Giuseppe Denaro, sindaco del tempo,
riceve una telefonata dal prefetto che annunzia
l’arrivo del contingente della Celere.
In un attimo la situazione precipita. I braccianti
bloccano con grossi massi l’avanzata delle camionette.
Vengono suonati gli squilli di tromba e lanciate bombe
lacrimogene. Volano sassi. Partono i primi colpi. A
terra restano due corpi.

MINDO http://ilmattino.caltanet.it

E’ stata un successo la manifestazione indetta dalle
Rsu della Mindo di Sparanise che ieri mattina hanno
mobilitato intorno alla vertenza occupazionale anche
la cittadinanza: una concreta solidarietà che si è
tradotta nella chiusura degli esercizi commerciali.
Due i punti essenziali: il primo, di più immediata
urgenza, che riguarda il pagamento degli stipendi dei
lavoratori, arretrati dal mese di ottobre; il secondo,
di carattere più globale, concerne il futuro dei 61
lavoratori fissi per i quali la dirigenza della Mindo
ha avviato, in coincidenza del recente cambio di
proprietà dello stabilimento, la procedura di
licenziamento. Una questione, questa dei tagli
occupazionali, che comunque va a coinvolgere, stando
alle indicazioni del piano industriale dell’azienda
sparanisana, anche i circa 180 lavoratori stagionali
la cui utilizzazione numerica nel ciclo produttivo
sarebbe inferiore. Le parti hanno ribadito le loro
posizioni ancora piuttosto distanti: da una parte, i
vertici dello stabilimento che hanno confermato la
disponibilità a riconsiderare, quanto ai 61 fissi, la
posizione solo di 18 unità trasformando, il loro
rapporto di lavoro da indeterminato a stagionale,
mentre per le spettanze arretrate non si è registrata
nessuna schiarita; dall’altra, i sindacati che
compatti respingono nettamente tale posizione.

CONSORZIO DI BONIFICA: OPERAI SENZA STIPENDIO
http://ilmattino.caltanet.it/

Sono circa un centinaio i dipendenti del Consorzio di
Bonifica dell’Agro che sono scesi qualche giorno fa in
sciopero. Da ottobre non ricevono lo stipendio ed
altre spettanze. Operai ed impiegati si sono astenuti
dal lavoro ed hanno tenuto un’assemblea durante la
quale sono stati sviscerati tutti i problemi che
affliggono l’ente consortile. Non è la prima volta che
ci si trova in difficoltà con il pagamento degli
stipendi ai dipendenti. Già in altre occasioni si è
fatto ricorso allo sciopero. Il Consorzio di Bonifica
vanta dalla Regione Campania un credito di oltre 4
milioni di euro. Denaro che da tempo doveva arrivare,
ma che è fermo tra le maglie burocratiche degli uffici
della ragioneria della Regione Campania.

DI MAURO: LICENZIAMENTI
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Si acuisce la crisi delle arti grafiche Di Mauro, a
Cava de’ Tirreni. Dopo la cassa integrazione, che da
circa un anno e mezzo interessa, a rotazione, tutti i
dipendenti, è arrivata la doccia fredda della mobilità
per 41 operai e 10 impiegati. Per generazioni di
cavesi è stata un porto sicuro, come lo fu la
manifattura tabacchi ed il pastificio Ferro, oggi è
forte la preoccupazione di seguire lo stesso destino:
un drastico ridimensionamento o il fallimento. Dai
circa 350 dipendenti, oggi ne conta 120, la mobilità,
praticamente, dimezzerebbe ancora una volta il
personale. Ma tra gli operai serpeggia malumore anche
nei confronti dei sindacati, accusati di aspettare
prima che il paziente muoia, piuttosto che combattere
per salvarlo.

ARIN: PRESIDIO SOTTO LA SEDE
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Drammatica protesta davanti alla sede dell’Arin di 67
operai edili licenziati da ditte appaltatrici, da un
anno senza salari: si sono cosparsi di benzina
minacciando di darsi fuoco. Chiedono d’essere assunti
nelle società controllate dall’Arin, contestando
recenti assunzioni tramite un’agenzia interinale. Un
incontro in Prefettura è saltato per l’assenza
dell’assessore Cardillo.

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VOGLIAMO DOCUMENTARE L’ATTUALITA’
DELLA LOTTA DI CLASSE, STANDO AL SUO INTERNO

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