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notiziario sulle lotte dei lavoratori 23-25/10/2004
Publie le martedì 26 ottobre 2004 par Open-Publishing* NOTIZIARIO a cura del Centro di Documentazione e
Lotta 23-25/10/2004 *
* http:\it.geocities.com\verbano\archivi\lc08_04.htm
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SOMMARIO: Standa, Arcese, Iperstanda, Denso, Sund,
Lsu, Siet, Sogem, Morte a Marghera, Top Fruit, Poste
di Como, Tml 15
AGGIORNAMENTI su http:\it.geocities.com\cen_doc_lotta
24 ottobre 2004
STANDA: SCIOPERO A PORCIA http://www.gazzettino.it/
Sciopero dei dipendenti dell’Iperstanda ieri mattina a
Porcia. Qualche momento di "bagarre" tra alcuni
dipendenti e il direttore del supermercato è scoppiato
a causa di una porta d’ingresso trovata "incollata" al
momento di aprire il supermarket. Sia alcuni
dipendenti che il responsabile del negozio sono
arrivati molto presto. Lavoratori e sindacalisti sono
rimasti all’esterno del parcheggio dell’ipermercato
per allestire un gazebo e preparare il presidio per la
distribuzione dei volantini. Il direttore, come al
solito, è entrato con l’auto nel parcheggio e si è
diretto verso una delle porte di servizio laterali.
Sarebbe stato a quel punto che, cercando di aprire la
porta, il responsabile del negozio avrebbe notato
qualcosa di strano nella serratura che pareva
incollata. A quel punto per poter aprire il negozio,
il direttore del punto vendita ha dovuto passare da
un’altra porta e nell’aprirla è scattata l’allarme. Lo
sciopero è andato benissimo: oltre l’80 per cento
degli addetti non ha lavorato. Il personale è ormai
esasperato. E il comportamento dei vertici della
società non facilita certo la situazione. Il gruppo
austriaco Billa, che controlla Standa, ha annunciato
300 "tagli" e 29 sedi sono a rischio in tutta Italia.
Non è ancora chiaro se la filiale di Porcia rientri
nei tagli. Con l’arroganza e i richiami alle commesse
ritenute troppo lente si è creato un clima
intollerabile.
ARCESE http://www.ladige.it/
Sono venuti fin quassù, in queste valli nel resto
d’Italia ritenute la patria del rispetto delle leggi e
dell’ordine, per dire che quando si parla di
autotrasporto, più o meno, i lavoratori si trovano
tutti nella stessa situazione. Brutta, anzi, stando a
quando hanno detto ieri i diretti interessati,
bruttissima. Alcuni degli uomini di vertice dei Cobas,
come Paolo Arado, Nicola De Lussu e Pino Giampietro
dell’esecutivo nazionale, sono venuti quassù per
annunciare che qui, nel Basso Trentino, dove ha sede
l’Arcese, una delle più grandi ditte di autotrasporto
d’Italia, daranno battaglia.
"Diritti elementari - ha detto Paolo Arado - perché
questi sono stati definiti, e non da noi, gli schiavi
del terzo millennio. In questo settore il sistema dei
diritti è completamente annientato. Si arriva fino
alle situazioni limite, denunciate di recente, di una
ditta che ha affittato ad un autista rumeno il
trattore del suo autoarticolato come casa. Gli hanno
fatto pagare l’affitto, perché in quel camion ci
dormiva!».
I Cobas vogliono far partire da Rovereto e dal Basso
Trentino l’offensiva dei camionisti perché qui c’è
l’Arcese e perché c’è stato il caso Petru Dragus,
l’autista rumeno che si è battuto contro l’azienda (è
ancora sospeso) e che ieri era presente alla
conferenza stampa dei Cobas e di Rifondazione.
Dai racconti di questi uomini dalla vita dura emerge
un quadro buio. Il meccanismo delle sanzioni impiegato
non come eccezione ma come normale strumento di
gestione dei rapporti di lavoro.
"Ci siamo resi conto - ha detto De Lussu - che
all’Arcese le sanzioni sono una valanga anche se c’è
una commissione paritetica della quale fa parte anche
il sindacato. Noi abbiamo già raccolto molte di queste
sanzioni, alcune delle quali sono palesemente
illegali". Per beccarsi una multa ci si mette un nulla
e sono botte da 200-300 euro l’una. Sul contratto i
Cobas ci vanno ancora più duri perché, dicono, quello
aziendale, firmato dalla Cgil, peggiora quello
nazionale e introduce, di fatto, il cottimo: più
chilometri più soldi. Ma solo sulle tratte lunghe.
"Solo che - ha detto un lavoratore - se ti prendono di
punta e ti mettono a fare per un mese Rovereto-Verona
avanti indietro alla fine del mese prendi solo due
milioni". "In molti casi - ha aggiunto De Lussu - si
arriva all’istigazione a delinquere. Tutti ci
indignamo quando un autista si addormenta, salta una
corsia e fa una strage ma non ci si chiede mai in che
condizioni lavora questa gente. Se uno va due volte in
settimana da qui a Madrid fatti i conti deve stare
alla guida 17 ore filate. Vi immaginate se dicessi che
un chirurgo deve operare per 17 ore cosa succederebbe?
Per i camionisti questa è la normalità. Eppure attorno
a questo c’è un silenzio che sfiora l’omertà".
IPERSTANDA: 53 LICENZIATI A POMEZIA
http://ilmessaggero.caltanet.it/
Licenziati i 53 dipendenti dell’Ipestanda di Pomezia,
che aveva chiuso il supermercato il 28 settembre
scorso. Venerdì scorso alla Regione Lazio la firma del
verbale di mancato accordo e ieri mattina i lavoratori
si sono visti recapitare le lettere di licenziamento.
Le Organizzazioni di categoria avevano chiesto alla
Billà Rewe, la multinazionale che ha acquistato da un
paio d’anni il gruppo Standa, una proroga dei termini
della mobilità scaduta proprio venerdì scorso, per il
tempo necessario ad avere chiarimenti dal ministero
del Lavoro. La Regione Lazio, dal canto suo, ha invece
chiesto all’azienda il ricorso alla cassa integrazione
straordinaria per cessazione di attività. La
multinazionale è rimasta sulle sue posizioni,
dichiarando che non esistono le condizioni per l’esame
delle proposte avanzate e rifiutando la proroga dei
termini per la mobilità.
DENSO http://ilmessaggero.caltanet.it/
Accordo a rischio se in fabbrica non rientreranno
tutti, compresi i venti lavoratori che non sono stati
richiamati dall’azienda. E’ questo il segnale che una
componente della rappresentanza sindacale unitaria
della Denso di San Salvo lancia alla vigilia del
vertice di domani a Chieti, dove le sigle di categoria
incontreranno la direzione di fabbrica dell’azienda
giapponese che produce componenti per auto e, a Piana
Sant’Angelo, dà lavoro a 1700 persone. Un summit
ritenuto decisivo nell’ottica del pieno rilancio della
fabbrica di San Salvo che precede l’avvio della
trattativa per il rinnovo del contratto integrativo.
La Denso avrebbe espresso la volontà di non avvalersi
più delle prestazioni di venti lavoratori, pur in
presenza della disponibilità di altri 40 dipendenti a
voler anticipare i tempi della pensione.
SUND DI MONTESILVANO http://ilmessaggero.caltanet.it/
Ieri mattina c’è stato l’incontro tra i dipendenti
della residenza sanitaria assistita per anziani Sund
di Montesilvano ed il candidato ad essere il nuovo
proprietario della società, la Sund Srl amministrata
da Luciano Carrozza. Enrico Scala ha parlato ai circa
sessanta lavoratori, nella sala tv della struttura, al
primo piano, ed è stato chiarissimo: se entro giovedì
prossimo non si definiscono tutti i particolari
dell’affare legati all’affitto della palazzina che
ospita il Sund, di proprietà dell’Inail che l’ha
affittato alla Artel di federico Tironese, il quale a
sua volta ha subaffittato alla Sund Srl, l’acquisto
salta. Intanto si è appresa la notizia che agli
anticipi sulle sei mensilità arretrate vantate dei
dipendenti, sono legate una serie di condizioni,
sconosciute all’inizio. I dipendenti, ma non tutti,
sono esclusi quelli che lavorano da pochi mesi o in
distacco da altre rsa, potranno ricevere un anticipo
di 1500 euro. Si tratta di un vero e proprio prestito,
a tasso zero, che la banca concede ai lavoratori. I
soldi dovranno essere restituiti in dieci rate mensili
da 150 euro a partire da gennaio 2005. Così, oltre a
non ricevere il salario, si trovano pure debitori nei
confronti di una banca.
LSU DI CANICATTI’ http://www.lasicilia.it/
Ancora oggi, dopo circa quindici anni di lavoro, i
lavoratori precari di Canicattì attendono di conoscere
quale sarà la loro sorte. Per il 3 novembre è stato
fissato un incontro tra la commissione straordinaria,
che attualmente amministra il Comune, e i 110
lavoratori precari che qualche settimana fa avevano
chiesto ai componenti della Commissione capitanata dal
prefetto Vittorio Vasquez, un incontro urgente.
L’unico dato certo è che per il momento il futuro
degli Lsu resta ancora incerto. C’è molta amarezza
nell’animo dei numerosi lavoratori dell’ex articolo 23
che cercano risposte esaustive al fine di conoscere
con certezza il loro futuro. Fino ad oggi, per cercare
di far fronte alle esigenze degli Lsu , sono state
approvate una serie di delibere che concedono un monte
di integrazione oraria ai lavoratori socialmente utili
in organico al Comune. Il computo delle ore assegnate
ad ogni unità è subordinato al progetto che deve
essere eseguito. In particolare, a beneficiare di
questa concessione sono stati i diciotto ausiliari del
traffico che, dal novembre del 2001, operano presso il
comando di polizia municipale della città. La speranza
per questi lavoratori resta comunque nell’istituzione
delle cosiddette società miste che dovrebbero essere
istituite per creare dei nuovi posti di lavoro
riservati a queste speciali categorie.
SIET DI ACICASTELLO: SCIOPERO http://www.lasicilia.it
Gli operatori ecologici dipendenti dalla Siet (Società
che ha in appalto la raccolta dei rifiuti e la
pulizia) ieri mattina hanno scioperato in segno di
protesta per il mancato pagamento degli stipendi di
settembre. Lo sciopero (organizzato dalla Cisl) è
stato quasi compatto in quanto solo il 15% circa non
vi ha aderito (probabilmente legato alla Cgil, che non
si è associata al momento alla protesta), ma stamani
la raccolta dei rifiuti riprenderà normalmente in
attesa che domani siano pagate le spettanze (come la
ditta avrebbe promesso). In mattinata un gruppo di
scioperanti erano in piazza Castello a mostrare le
loro ragioni e pronti a riprendere il lavoro se fosse
arrivato l’agognato assegno, poichè avevano saputo che
l’amministrazione comunale aveva cercato fino
all’ultimo di venire loro incontro depositando venerdì
mattina in banca una buona somma ma è stata un’attesa
inutile.
OPERATORI ECOLOGICI DI SIRACUSA: ARRIVANO GLI STIPENDI
http://www.lasicilia.it
Revocato lo sciopero degli operatori ecologici di
domani. Il personale ha sospeso anche lo stato di
agitazione, proclamato nei giorni scorsi, perché la
ditta che cura il servizio di nettezza urbana non
aveva ancora provveduto ad erogare loro il salario
relativo al mese di settembre. Ma la retribuzione è
arrivata appena in tempo per fronteggiare una nuova
emergenza rifiuti, che stava già mettendo in ginocchio
il territorio. A far sapere che i netturbini non
incroceranno le braccia, è stato il responsabile
provinciale della Cgil Igiene ambientale Corrado
Santoro, che ha però chiesto di incontrare, entro il
10 novembre, rappresentanti dell’azienda e del Comune
per la stipula di un protocollo di intesa che
garantisca il rispetto delle scadenze contrattuali. La
Sogema ha pagato gli stipendi dopo aver ottenuto da
parte dell’amministrazione garanzie circa la
liquidazione della somma residua, 100 mila euro,
relativa alla maggiore percorrenza effettuata dai
mezzi per convogliare i rifiuti in discarica eterna.
MORTE SUL LAVORO A MARGHERA http://www.kataweb.it
Un operaio è morto questa mattina a Marghera, durante
le operazioni di smontaggio di un palcoscenico sul
quale si era tenuto ieri sera un concerto per la
Biennale di musica contemporanea. Il giovane, Luca
della Libera, era un dipendente di una ditta
veneziana, esterna alla Biennale, specializzata
nell’allestimento di strutture per spettacoli.
25 ottobre 2004
TOP FRUIT: SCIOPERO E PRESIDIO
http://www.ilquotidianocalabria.it/
Ieri mattina, un centinaio di lavoratori, che prestano
la loro attività lavorativa all’impianto di
trasformazione e nei campi, presso l’azienda agricola
"Top Fruit" di Cassano, hanno incrociato le braccia e
presidiato il cancello d’ingresso dell’azienda. La
maggior parte erano donne. Hanno protestato contro il
mancato pagamento delle spettanze di settembre e per
denunciare una sorta di discriminazione che il
proprietario dell’azienda ha messo in atto nei
confronti delle lavoratrici. L’esasperazione dei
lavoratori è arrivata al limite: non è possibile
accettare che qualcuno decida di scegliere chi deve
essere pagato e chi no. Tutti hanno lavorato e tutti
devono essere pagati. Se entro martedì l’avvocato
Tocci non sana la situazione e non paga a tutti i
lavoratori le spettanze che vantano, si annuncia il
proseguimento della protesta. I lavoratori,
specialmente le lavoratrici, sono intenzionati a
portare la protesta fino alle estreme conseguenze,
anche con azioni di lotta più eclatanti, se non si
vedranno riconosciuti i loro legittimi diritti.
POSTE DI COMO: SCIOPERO CONTRO 150 ESUBERI
http://www.laprovinciadicomo.it
Al centro di smistamento della corrispondenza di Como
San Giovanni solo pochi giorni fa la proprietà ha
deciso di spostare alcune funzioni anticipando il
trasferimento totale della struttura a Milano. Uno
spostamento che comporterà un’uscita di circa 15
unità. Poi, entro il 2005 ci sarà il trasferimento
definitivo, il che significa che entro il 2005
potrebbero esserci secondo Cgil, Cisl e Uil dai 150 ai
160 esuberi da ricollocare nelle sedi regionali. Anche
la qualità del servizio è destinata a peggiorare. Ed è
per questo che già dalle prossime settimane sono
previste una serie di iniziative di protesta, compreso
lo sciopero. I vertici di Poste Italiane su questo
punto non sembrano voler sentire ragione. Nell’ultimo
incontro infatti, contrariamente a quanto sostenuto
dai sindacati, hanno dichiarato che il personale nel
Comasco è in eccedenza rispetto alle reali necessità
della zona. In tutta la provincia di Como lavorano
1387 dipendenti e nei prossimi mesi tra carenza e
pensionamenti, diverse zone di recapito rischiano di
rimanere scoperte. E invece di assumere nuovo
personale o di ricollocarne almeno una parte, le Poste
Italiane dicono che per quanto riguarda la
sportelleria non c’è alcuna necessità e che anzi i
lavoratori attualmente in organico superano le reali
necessità.
TML 15: SCIOPERO http://www.giornaledicalabria.it/i
I lavoratori e le lavoratrici della Società Tml 15 di
Lamezia Terme hanno proclamato lo sciopero ad
oltranza, per il ritardo nei pagamenti dei salari. "I
lavoratori e le lavoratrici - è detto in una nota -
sono stanchi di sobbarcarsi l’onere di una situazione
che ancora ad oggi non ha prospettive di sviluppo
certe. Le responsabilità di questa situazione di crisi
vanno ricercate comunque in chi, frettolosamente, ha
deciso di defilarsi, pensando erroneamente di
scaricarsi di ogni responsabilità, e facendo finta di
dimenticare che questa iniziativa industriale è sorta
con i soldi pubblici. Questo vale per la vecchia e la
nuova proprietà".
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| VOGLIAMO DOCUMENTARE L’ATTUALITA’ |
| DELLA LOTTA DI CLASSE, STANDO AL SUO INTERNO |
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