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ottima notizia del giorno

Publie le lunedì 4 febbraio 2008 par Open-Publishing
10 commenti

  ottima notizia del giorno –
a cura di Paolo De Gregorio -4 febbraio 2008-

I due fondatori di Google,Sergey Brin e Larry Page, hanno deciso di finanziare una nuova organizzazione, “Google.org”, con la imponente dotazione iniziale di due miliardi di dollari per sviluppare tecnologie basate su fonti di energia pulita e rinnovabile, solare, geotermica, eolica, da realizzare nel giro di un paio di anni ad un costo competitivo per kolowattora.
E’ una svolta! Soprattutto di mentalità, poiché fino a ieri gli ecologisti a favore del solare erano considerati poco più di innocenti sognatori. Vedere oggi questa scelta da parte di un settore di alta specializzazione tecnologica che ha dirigenti capaci di guardare al futuro, oltre il petrolio e il nucleare, ci conforta molto.
Non so in quale direzione si svilupperà questa ricerca, ma sarebbe lungimirante se si andasse nella direzione della microgenerazione diffusa sul territorio che punti alla autosufficienza energetica di tutte le case, con una eccedenza capace di caricare le batterie di macchine e motorini elettrici.
Immagino la rivoluzione culturale che discenderebbe dal possedere questa tecnologia,una rivoluzione pari a quella del PC e di Internet che allontanerebbe una nazione come gli USA da interventi militari per il petrolio, e renderebbe i cittadini indipendenti e produttori di energia, sempre meno inclini ad appoggiare la folle “globalizzazione”.
La “microgenerazione solare o eolica deve contrapporsi alle maxi centrali di solare termodinamico o eoliche, già in costruzione (in particolare in Spagna con il progetto di Rubbia), perché questi grandi impianti vanno in mano a grosse compagnie, la speculazione sui prezzi è sicura e comunque sempre sudditi saremmo.
E’ il sole il futuro dell’energia, bisogna solo investirci scienziati e capitale e fermare la controffensiva di petrolieri e nuclearisti che verrebbero spazzati via da questa rivoluzione tecnologica.
Sarebbe auspicabile un aumento del prezzo del greggio, fino a 150 dollari al barile, che accelererebbe la transizione dal fossile al rinnovabile, per uscirne definitivamente, visto che petrolio e uranio, sono beni in via di estinzione.
Quello che può cambiare di più la mentalità delle persone è l’autogestione del fabbisogno energetico, contro la dittatura dei monopolisti dell’energia. Molte persone potrebbero pensare a un tipo di vita abbastanza autonomo se immaginiamo anche una autosufficienza alimentare legata ad un piccolo appezzamento di terra, con possibilità di ricavare un reddito se si investe in pannelli solari che producono energia eccedente il proprio fabbisogno (come avviene in Germania).
Negli USA la rivoluzione tecnologica ha già mutato i comportamenti di cittadini americani che si sono trasferiti su Internet. I risultati sono questi:
i tradizionali ritrovi di gay stanno scomparendo, oggi i gay si cercano sulle pagine di Facebook o My Space; le strade che erano piene di prostitute si svuotano perché le lucciole mettono inserzioni su Cray list e aspettano a casa i contatti; 89 negozi della catena Tower Records, specializzati in musica, hanno chiuso perché la gente se la scarica sul web; uno dei più importanti punti vendita di computer di New York e i 128 negozi della catena hanno chiuso perché sul web si trova tutto a prezzi più bassi e te lo portano a casa, e via così anche nei settori del libro, dell’affitto dei film, dei sex-shop, ecc, ecc, e già si è riscontrato una riduzione del traffico urbano. Una tribù navajo vende direttamente sul web i suoi gioielli artigianali in tutto il mondo, guadagnando l’80% in più, quello che gli rubavano i commercianti.
Se non si creeranno i monopoli energetici anche nelle energie rinnovabili, l’autoproduzione e la commercializzazione delle eventuali eccedenze possono creare nuovi modi di vivere, più umani, meno ricattati da datori di lavoro, con la possibilità di avere un piccolo reddito, scaldarsi, illuminarsi, cucinare, alimentare un mezzo di trasporto, tutto con il sole.
Il pericolo, come sempre, è la prepotenza e l’ingordigia dei grandi gruppi industriali.
Nel mio piccolo, qui in Italia, io ordino direttamente ai produttori, olio, pasta, pomodori, frutta, soprattutto arance fresche sanguinelle, introvabili sul mercato, provenienti dalle pendici dell’Etna, le pago la metà del prezzo di mercato e me le portano a casa, 20 kg , con 10 euro di spese per il corriere.
Imitatemi, avrete cose buone e faremo fallire quei parassiti dei commercianti!
Paolo De Gregorio

Messaggi

  • Sono solo parzialmente d’accordo con quanto affermato nell’articolo!

    Mi sembra infatti che emergano visioni un pò troppo ottimistiche e, forse, anche un pò ingenuamente ottimistiche !!

    La "rete" indubbiamente offre grandissime opportunità per chi , consumatori e piccoli produttori , voglia svincolarsi dalla morsa d’acciaio dei monopoli della grande distribuzione, ma, temo, rimarranno sempre forme marginali ed accessibili solo da una evoluta elite di soggetti .

    La grande massa di persone che hanno scarsa dimestichezza con Internet e che , per ragioni economiche e sociali, sono proprio tagliate fuori dal suo utilizzo, non potrà usufruire di detti vantaggi e rimarrà vincolata alle forme tradizionali.

    Lo stesso discorso vale per la microproduzione di energia, che richiede pur sempre competenze specialistiche e tecnologie evolute, al fuori delle capacità di controllo e di gestione della maggior parte delle persone.

    Ipotizzare poi questo tipo di soluzioni nel terzo e quarto mondo, mi sembra pura utopia!!

    • Sarebbe educato firmare i post, grazie.
      In quanto alla rete, nei paesi civili il suo uso si sta generalizzano e gli utenti sono ormai sopr ail 55%, in Italia abbiamo superato il 45%, cresce il numero di persone che vi fanno uso non solo per lavoro ma per l’informazione.

      Non dimentichiamo che il mondo dei giovani e dei giovanisismi si sta rapidamente informatizzando e eprsino in paesi del terzo mondo, si pensi solo all’India, ma anche in Africa, in Brasile ecc. crescono i centri di informatizzazione. Persino tribu’ sperdute usano internet per commercializzare i loro prodotti artigianali, così come fa il pecoraro sardo per vendere i suoi pecorini.
      Internet è la via del futuro in molti sensi.

      Visto che l’accesso a internet e l’informazione via web stanno conoscendo uno sviluppo esponenziale, sarebbe bene tenerne conto. Presto non avere un minimo di conoscenza informatica sarà come un tempo l’analfabetismo. Il pc farà parte del programma della prima elementare. Perfino i neonati accedono oggi a internet e si creano programmi per loro. Internet soppianterà la tv come la stampa.
      I partiti e i gruppi di opinione dovrebbero tenerne conto e curare di più la comunicazione via web. ma oggi sembra che proprio i partiti siano gli analfabeti di turno. La sequenza di Beppe grilo che sfotteva Bertinotti come Sgarbi, come gli analfabeti di turno, è illuminante.

      Il web non è solo una strada, è un modo di pensare e di essere. E dobbiamo finirla di pensare che siamo pochi eletti perché sappiamo cliccare una tastiera.

      Ho appena fatto un corso di computer pieno di nonni, e se in una famiglia il nonno ancora non ha dimestichezza col pc, ci sarà il nipote che lo usa benissimo. Certe forme di progresso avanzano veloci, non mimizziamo

      viviana

    • Scusa Viviana !! Mi sono proprio dimenticato di firmare il post !!

      MaxVinella

    • Cara Viviana, anch’io sono convinto della grande importanza della "rete", ma non riesco proprio a vederci una concreta carica rivoluzionaria, anche perchè se riuscisse in qualche modo ad averla, il "potere" troverebbe subito il modo di imbavagliarla e ridurla all’impotenza ( vedi Cina) !!

      Si rischia secondo me di trasformare un mezzo in un fine, sopravvalutandone la portata !!

      Quella di Internet è una innovazione paragonabile all’invenzione della stampa, ma, come quella, non riuscirà più di tanto a cambiare il mondo e i rapporti di potere che lo governano.

      Come sosteneva Adorno oggi l’industria culturale è il più subdolo strumento di manipolazione usato dal sistema per conservare se stesso, tenendo sottomessi gli individui e per suscitare bisogni, determinare i consumi e per imporre certi valori e modelli.

      Non dimentichiamoci che Internet è gestita proprio da quest’industria , che tenderà nel futuro ad usarla sempre più in funzione manipolativa e con scopi di controllo sociale e politico !!

      MaxVinella

    • Grazie Viviana e Max per il contributo. Mi piacerebbe conoscere la vostra opinione sulla microgenerazione diffusa sul territorio che, a parer mio, è l’unica alternativa seria al monopolio delle grandi compagnie nel settore delle energie.
      saluti
      paolo

  • Qualcosa sulla microgenerazione posso riferirla io in quanto me ne sono interessato per una casetta che ho in campagna con un pò di giardino attorno. Tempo fa chiesi ad un mio amico ingegnere di calcolare in quanto tempo avrei ammortizzato un impianto con pannelli solari e lui mi rispose che, nonostante l’aiuto pubblico ci avrei messo 43 anni dato lo scarso uso che(purtroppo) faccio di quella casa. Di recente però mi ha parlato di un impianto eolico di nuova concezione con pale sistemate in orizzontale invece che in verticale capace di generare ben tre kilowatt che costa molto poco ed, a quanto ho capito, è prodotto in Italia e che potrei ammortizzare in pochi anni. Quando avrò informazioni più precise lo farò installare sicuramente!
    michele

    • nella situazione attuale, nonostante avessimo un ministro verde, non si è superata la burocrazia che ostacola l’affermazione della microgenerazione, non si è veramente incentivata la ricerca per ridurre i costi. Si stanno muovendo banche che finanziano impianti e le tariffe a cui si può rivendere l’elettricità possono rendere interessante l’investimento. A parer mio le lungaggini burocratiche, gli ostacoli sono voluti, sono una resistenza al
      nuovo. Penso però che alla fine ce la faremo e per questo la notizia della decisione degli inventori di google di entrare nel campo delle energie rinnovabili mi fa ben sperare proprio nella direzione della diffusione capillare. Non sono contro le centrali solari termodinamiche progettate da Rubbia, ma penso che solo grandi compagnie possono farle realizzare, mentre la microgenerazione che produce l’autosufficienza energetica dei singoli è una scelta democratica, superiore in quanto incide sulla qualità della vita
      paolo

    • Caro Paolo, in teoria i sistemi di microgenerazione energetica più o meno individuali sembrerebbero la soluzione ideale.

      Quando però si passa all’applicazione pratica di questi sistemi le cose cambiano radicalmente.

      Il primo elemento negativo è il tuttora elevato costo di impianto e di manutenzione dei sistemi, che, richiedendo tempi lunghissimi di ammortamento, ne disincentiva l’uso sia nelle abitazioni private , che, soprattutto, negli edifici produttivi, dove si consuma la maggior parte dell’energia .

      Il secondo elemento è di carattere culturale, vale a dire la crescente diffusione dell’ "american way of life", che fa dello spreco e del consumo superfluo indotto il suo dogma, disincentivando ogni forma di risparmio sia energetico che di altro tipo e non attribuendo valore simbolico di "status" ai sistemi di microproduzione energetica, che vengono per lo più presentati come metodi da terzo mondo e da paesi sottosviluppati.

      Il terzo elemento è la mancanza di misure realmente incentivanti e di normative che agevolino tali sistemi rendendoli competitivi rispetto a quelli tradizionali.

      A mio avviso comunque la strada maestra da seguire è quella del risparmio energetico e della sistematica riduzione degli sprechi, derivante dall’adozione di diversi stili di vita e di modelli alternativi di consumo, che però sono oggi difficilmente adottabili nelle società occidentali ad economia capitalistica , in quanto fortemente ostacolati dall’industria culturale.

      MaxVinella

  • Io sono convinto che la microgenerazione sia la risposta giusta.Si dice che per la "fame di energia" futura occorrano 5 centrali nucleari ma quanto costano 5 centrali nucleari? Si dice 2 miliardi di euro l’una compresi costi di smaltimento ma, dato che in Italia tutto finisce per costare 3 volte(se non 5) tanto si raggiunge la cifra totale di 30 miliardi di euro. Con 30 miliardi di euro si potrebbe finanziare al 100% un programma di installazione di pannelli solari e micro pale eoliche che fornirebbe la stessa energia per un tempo uguale (diciamo 30 anni), senza inquinamento di sorta e senza pesare sulle bollette ma anzi sgravando da un costo enorme le famiglie. Il tutto senza considerare il vantaggio che non ci sarebbero black out che rovinano computers e cibo.Se il programma fosse avviato in tutto il mondo è molto probabile che la ricerca, per via della domanda più alta, possa fare significativi passi in avanti aumentando l’efficienza di questi impianti e quindi del piano. Dico sciocchezze?Michele

    • Caro Michele,
      dici cose sagge. La mia speranza è che l’entrata nel settore delle energie pulite e rinnovabili dei manager di Google faccia avanzare la ricerca in questi settori da rendere la tecnologia accessibile e diffusa (pensiamo ai costi e alla diffusione del PC anche solo 10 anni fa).
      Caro Max quello che dici è vero ma dobbiamo comunque diffondere le nostre idee nella convinzione che si può cambiare.
      ciao
      paolo