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– pensierino sul Natale -
a cura di Paolo De Gregorio – 25 dicembre 2007
Se abbiamo dei dubbi sulla influenza della Chiesa e del Papa sui comportamenti reali dei cattolici, e parlo della adesione ai Comandamenti, alla etica sociale, ai principi di comportamento sessuale, possiamo tranquillamente dedurre che solo una infima minoranza rispetta queste regole, ma il fallimento totale di una coerente religiosità si manifesta clamorosamente proprio nella festività del Natale in cui il clero non riesce a distogliere le sue pecorelle da consumismo e abbuffate, mentre il significato cristiano del Natale viene totalmente ignorato.
Certo, quanto a coerenza non aiuta il fatto che i preti, a migliaia, abbiano attenzioni pedofile o omosessuali per i fanciulli nell’esercizio della loro “missione” e la reazione del Vaticano è più quella di mettere a tacere il fenomeno attraverso il denaro e l’omertà, piuttosto che affrontare il problema del matrimonio dei preti, e dichiarare l’omosessualità un fatto naturale che non deve essere nascosto, come ha fatto il Primate inglese della Chiesa Protestante.
Ricordo il precedente Papa e anche l’attuale parlare del “consumismo” come male assoluto, valore materialista in contrapposizione alla spiritualità, espressione (sic!) del capitalismo, ma, quando poi si tratta di passare ai fatti, al comportamento reale dei cattolici, non si riesce ad ottenere, nemmeno nel giorno più significativo della Cristianità, un comportamento coerente, anticonsumistico, in cui praticare magari il digiuno e dare i soldi risparmiati ai poveri.
La stessa “famiglia”, a cui il Natale attribuisce un ruolo di primaria importanza, appare oggi una egoistica cellula di difesa dei suoi membri da un mondo di lupi, in cui tutti sono contro tutti, e non c’è traccia di pratica cristiana né di ricerca di una migliore convivenza sociale, mentre proprio all’interno della famiglia “chiusa” si scaricano tutte le contraddizioni sociali, con violenze e delitti che la rendono più pericolosa di una missione in Afghanistan.
Celebrare come oggi il Natale con il consumismo, la gastronomia, le libagioni (in un mondo di obesi) all’interno del “fortino prigione famiglia”, è solo da pagani, incoerenti, e segnala la profonda crisi di una religione i cui aderenti non ne applicano e vivono i principi.
Paolo De Gregorio
Post scriptum
Si è notato un assordante silenzio Vaticano sulla moratoria ottenuta all’ONU per le sentenze capitali.
Quando si tratta di “difendere la vita” dei feti surgelati scatta tutta la organizzazione mediatica e delle parrocchie. Per una lodevole iniziativa laica, epocale, ecco il silenzio.