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perché mi hanno denunciato per un rea to che non è un reato?
Publie le venerdì 13 marzo 2009 par Open-Publishing1 commento
Bifo
Oggi ho ricevuto una notizia. La Questura di Bologna mi ha denunciato per
violazione della direttiva sull’ordine pubblico che vieta le manifestazioni
politiche il sabato e la domenica, oltre a vietarle sempre in luoghi definiti
sensibili. La direttiva, emanata dal Ministro Maroni, i cui meriti
intellettuali sono troppo noti perché io debba soffermarmi a lodarli, è stata
prontamente ratificata e resa esecutiva dal Prefetto e dal Sindaco di
Bologna, noto nel mondo per la sua liberalità.
Insieme a me ha denunciato Valerio Monteventi, candidato sindaco per la lista Bologna città libera, Serafino D’Onofrio, consigliere comunale del gruppo Il Cantiere, Roberto Panzacchi, consigliere comunale del gruppo Verde, e Tiziano Loreti, fino a poche settimane fa segretario cittadino di Rifondazione comunista e ora candidato alla provincia per la lista Terre Libere.
Cosa abbiamo fatto io e i miei quattro amici per essere denunciati col rischio di non so quanti mesi di detenzione e non so quanti euro di multa?
Abbiamo violato una direttiva che a sua volta viola patentemente l’articolo 17 della Costituzione, secondo cui ogni cittadina e cittadino ha il diritto di manifestare pubblicamente il suo pensiero in qualsiasi luogo del territorio nazionale. Senza portare armi, aggiunge l’articolo 17. E noi non portavamo armi. Ma violavamo una direttiva che palesemente viola la Costituzione.
Perché il Ministro Maroni ha deciso di compiere una scelta tanto grave come la violazione palese di un articolo della Costituzione Repubblicana?
E soprattutto, che rapporto c’è tra la direttiva Maroni e quello che sta succedendo nelle fabbriche, nelle scuole, negli uffici di tutto il paese? Che rapporto c’è tra una direttiva chiaramente liberticida e la violenza di una recessione di cui i lavoratori non sono certamente responsabili, visto che da vent’anni sono costretti ad accettare continui aumenti della produttività, continue riduzioni del potere d’acquisto del loro salario, aumento sistematico dello sfruttamento, incidenti mortali quotidiani sul lavoro?
Ieri ho partecipato a un’assemblea operaia che si teneva a Modena nella sede della CGIL. La sala era piena di lavoratori delle fabbriche Maserati, Ferrari, Terim, FIAT, Iris e altre. Modena era una città tranquilla e
abbastanza ricca fino a pochi mesi fa. Da gennaio in poi il panorama è
completamente mutato: migliaia di licenziamenti, cassa integrazione per mesi e mesi.
Famiglie che non riescono a pagare il mutuo della casa. Orizzonte nero.
Ha parlato il segretario della CGIL modenese, Pivonti, ha parlato Cremaschi, segretario della FIOM, e infine ho parlato io cercando di descrivere le linee di sviluppo della recessione e la necessità di un cambiamento profondo della cultura sociale di fronte alla decrescita ormai in atto – irreversibilmente – nel sistema economico mondiale.
Dopo di noi ha preso la parola un operaio della Terim. Ha descritto in modo chiaro e drammatico la situazione che si vive nelle fabbriche, il dramma dei precari che perdono ogni possibilità di reddito, il dramma delle famiglie che fra poco non avranno più i soldi per comprare il
necessario. Cosa dobbiamo fare? Ha chiesto il lavoratore.
Anche a Bologna i cassintegrati sono diciassettemila. Cosa debbono fare?
Coloro che da venti anni promettono che le misure liberiste porteranno benessere a tutti, coloro che hanno aumentato enormemente i loro profitti, coloro che ci hanno spinto a indebitarci illimitatamente per rincorrere modelli pubblicitari – costoro sono i responsabili di questa catastrofe. E ora cosa sanno fare? Sanno soltanto agitare le manette davanti ai nostri occhi. Sanno minacciarci e prometterci galera.
Questo sanno fare coloro che hanno preparato la peggiore catastrofe che
la nostra generazione abbia visto mai. Si preparano a colpire duro contro
coloro che oggi alzano la testa e che domani scenderanno in strada a
migliiaia a centinaia di migliaia.
Preparano forse la guerra contro i lavoratori coloro che oggi ci vietano di manifestare?
Minacciano leggi speciali contro gli sfruttati?
Domani, sabato, io intendo manifestare contro la denuncia che mi ha
colpito, e intendo parlare pubblicamente per spiegare ai cittadini che
vorranno ascoltarmi che la minaccia è rivolta non contro di me, ma contro di loro, contro tutti i lavoratori, i precari, gli studenti.
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1. perché mi hanno denunciato per un rea to che non è un reato?, 13 marzo 2009, 22:15, di Enrico Biso
Non c’è da stupirsi per un centrodestra ed un centrosinistra che tentano spudoratamente, di togliere la libertà di dissentire politiche economiche fallimentari, il cui risultato è sotto gli occhi di ognuno di noi. Fanno il loro sporco gioco, tentando di imbavagliare il dissenso politico, la ricerca di un nuovo modo di intendere l’economia,la vita di ogni giorno li impensierisce sempre di più. la costituzione prevede elezioni e parlamento? Loro si inventano lo sbarramento elettorale. la costituzione prevede la libera manifestazione del pensiero? Loro si inventano divieti a manifestare. La costituzione prevede il diritto al lavoro? Loro si inventano precarietà e libero licenziamento. La costituzione ripugna le guerre? Loro sono pronti a finanziare tutte le missioni di guerra possibili. Potrei continuare per molto ancora,ma,il punto che mi viene in mente e questo ,si,che mi stupisce è il seguente: la sinistra radicale che si ammanta di essere anche anticapitalista,come fa a continuare ad avallare un pd che ormai è la brutta copia del pdl ? Siamo veramente nelle mani di noi stessi,della nostra capacità di autorganizzarci,di creare conflitto in prima persona ed in questo grave periodo dobbiamo far scoppiare le contraddizioni di chi pur definendosi comunisti,non riescono ancora a ritrovare una pratica dell’antagonismo di classe. L’unità vera è quella nelle lotte di ogni giorno per mettere in luce che questa crisi,non è cascata dal cielo,non è senza ben individuati responsabili. I partiti del capitale sono quelli che hanno paura di dover pagare il conto a chi oggi non arriva ad avere un minimo di garanzie di vita degna di questo nome. Serve smascherare pd pdl e servi sciocchi. Serve far capire con teoria,ma soprattutto con prassi, che non si può ancora dirsi alternativi a lor signori e poi appoggiare le loro giunte locali, capitanati da sceriffi degni del peggiore far west. Sono tempi bui e non si può avere un piede in due scarpe, la coddetta sinistra radicale deve esplicitare da che parte sta,senza se,senza ma, staccandosi da una politica politicista che è di fatto non utile a chi si oppone dal basso al nuovo regime pdl pd. A voi che a Bologna lottate per ricreare una opposizione degna di questo nome va tutta la mia solidarietà, siete un buon esempio di quello che si deve fare. Serve una sinistra anticapitalista in grado di essere collante delle varie esperienze di rifiuto delle poltiche securitarie,razziste, sfruttatrici di pochi ai danni dei più. Serve una sinistra degna di questo nome,altro che salotti, seguiremo il vostro esmpio riprendendoci le vie e le piazze, riprendendoci la nostra vita e le nostre azioni di antagonismo. Costi,quel che costi,la libertà non ha prezzo e se il prezzo è quello di essere portati in tribunale,lo faremo a testa alta,sono altri che si devono vergognare. Un solidale saluto da Enrico Biso