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politica degenerata (3)

Publie le lunedì 28 gennaio 2008 par Open-Publishing
3 commenti

  politica degenerata (3)
a cura di Paolo De Gregorio -28 gennaio 2008-

Decenza vorrebbe che dopo la caduta di Prodi tutti i dirigenti responsabili dei partiti di centro-sinistra si fossero già dimessi per aprire immediatamente una riflessione sulla ridicola e artificiale frammentazione di un polo politico che in 2 anni non è riuscito nemmeno a mettere all’ordine del giorno il conflitto d’interesse, la riforma della Rai, la cancellazione delle leggi “ad personam” favorevoli al malaffare.
Partito Democratico, Rifondazione comunista, Italia dei valori, UDEUR, PDCI, Verdi, Radicali e socialisti della Rosa nel pugno, Nuovo partito socialista, sul piano ideologico e strategico non hanno alcuna significativa differenza. Sono tutti per l’economia capitalista, nessuno ha nel proprio programma la fuoriuscita dal Patto Atlantico e dalla Nato, sono tutti papisti e nessuno vuole abrogare il Concordato, hanno fatto retromarcia sui DICO, nessuno parla di fermare l’immigrazione per permettere una decrescita verso la sostenibilità ambientale nel nostro paese, nessuno parla di raccolta differenziata totale e stop agli inceneritori (che, se anche fossero puliti, vomitano tonnellate di Co2 24 ore su 24 e ceneri tossiche).
I comunisti poi! L’unica transizione possibile dal capitalismo al comunismo non si fa con le buone ragioni, con la buona educazione, né criticando Cuba che il comunismo l’ha realizzato! I sedicenti comunisti oggi stanno comodamente nella CASTA, la loro prevalente attività è nel PALAZZO e in TV, sono ben vestiti e ben pasciuti, e contano su un elettorato nostalgico e residuale, contentandosi di qualche briciola che i padroni lasciano cadere. Arrivare al comunismo per questa strada è abuso della credulità popolare, come aspettarsi che San Gennaro tolga i rifiuti dalle strade di Napoli.
In realtà tutti questi partiti del cosiddetto centro-sinistra, se non ci fosse di mezzo l’ambizione dei segretari e dirigenti delle varie formazioni, potrebbero essere correnti di un solo partito, moderato e riformista con a capo Veltroni.
Non ci sarebbe meno democrazia, ma sicuramente meno bellimbusti che con l’uno per cento pontificano e mettono veti.
Comunque, frammentati o uniti, io non voterò questo polo, poiché sono loro i responsabili di un sicuro ritorno di Berlusconi al potere non avendo deliberato una nuova legge elettorale, unilateralmente, come aveva fatto il cavaliere, che rendesse ineleggibile chiunque possiede un apparato mediatico capace di fargli vincere qualunque competizione elettorale, e non avendo cancellato la dittatura dei partiti che non consente il voto di preferenza.
Pavidità, traccheggiamenti, tirare a campare, hanno prevalso in un governo che non è stato nemmeno capace di togliere la maggioranza dei dirigenti di Forza Italia all’interno della RAI, lasciando a Berlusconi il controllo di sei reti nazionali.
L’antipolitica, o meglio il rifiuto di questa politica, la possiamo valutare non votando alle prossime elezioni, per contarci, se Grillo non proporrà e organizzerà le “liste civiche”. In quel caso tutti alle urne.
Paolo De Gregorio

Messaggi

  • Bastava scrivere per prima l’ultima frase "L’antipolitica, o meglio il rifiuto di questa politica, la possiamo valutare non votando alle prossime elezioni, per contarci, se Grillo non proporrà e organizzerà le “liste civiche”. In quel caso tutti alle urne." ...

    ... e mi sarei risparmiato di leggere tutte le altre stupidaggini.

    Red Web Master

  • Sono d’accordo : l’unica alternativa al non-voto potrebbero essere le liste civiche, ma rischiano però di essere un’iniziativa velleitaria !!

    Queste liste, senza alcun supporto mass-mediatico e soprattutto senza risorse per potere effettuare un minimo di campagna elettorale, potrebbero rischiare il fallimento !!

    L’unica speranza è che la "casta" , nella sua supponente stupidità ed arroganza, sia essa stessa a far propaganda a queste liste , pervicacemente insistendo negli attuali comportamenti !!

    MaxVinella

    • Here London

      Ieri, a un semaforo londinese, abbiamo incontrato un amico di Nico, un altro italiano che lavora a Londra e subito mi ha chiesto: "In Italia che si fa?". Io ho risposto: "Siamo allibiti, completamente allibiti. Berlusconi non ha potuto essere condannato per falso in bilancio perché il reato lo ha depenalizzato lui stesso con legge apposita, legge che Prodi in 20 mesi non ha nemmeno pensato di correggere! Io non faccio che scivolare sempre più a sinistra, ma, dopo tutte le leggi della destra votate dall’estrema sinistra e dopo l’ovazione a uno come Mastella fatta anche dall’estrema sinistra, sto scivolando fuori anche dall’estrema sinistra ed essendo arrivata alla fine dello schieramento possibile non mi resta che cadere nel baratro".

      E tuttavia io sono amara ma non sono totalmente pessimista. Sono perfettamente convinta che dobbiamo aumentare ancora di più la pazienza e dobbiamo assumere una resistenza e una speranza di ferro. E soprattutto sono convinta che il momento sia perfettamente maturo per insistere, insistere e insistere. La situazione è così gravida di iniquità, è così marcia e piena di pus fetido che non può fare altro che scoppiare su se stessa come un bubbone maturo.

      Prendiamo un esempio qualsiasi:
      il protervo Cuffaro non se ne voleva andare, si era impuntato nella sua impunità soddisfatta, si sentiva forte nella sua roccaforte omertosa, persino il consiglio comunale aveva votato in maggioranza capziosamente che restasse, il parlamento riunito si era esibito nella vergognosa ovazione in cui più che un uomo si era applaudito a un sistema, e Prodi si era quasi inginocchiato per ingraziarselo, mentre l’Udc Casini in testa proclamava l’abbraccio a cotale soggetto che aveva già più volte proclamato santo. Insomma il protervo e gommoso Cuffaro poteva sfidare tranquillamente la magistratura come se la sentenza di allontanamento dai pubblici esercizi fosse una burletta. Ma la gente ha riversato sui blog valanghe di improperi contro Cuffaro, la condanna sociale è stata totale, i sondaggi hanno dato che il 90% dei lettori volevano le sue dimissioni, il suo partito ha dovuto prendere conto che una persona come Cuffaro era altamente impopolare, era uno che "rovinava la faccia" E Cuffaro, l’omertoso, il mafioso, l’inossidabile, il gommosso, il super protetto Cuffaro è stato gentilmente "costretto" ad andarsene.

      Voi la considerate una cosa da poco?

      Io dico: insistiamo, insistiamo e continuiamo a insistere. Non possono comandare completamente privi del consenso popolare, non possono fregarsene. E se la gente gli dice ogni giorno con insistenza "questa cosa o questa persona non la sopportiamo" e se questa gente aumenta e aumenta e aumenta, prima o poi a malincuore ne devono prendere atto, non c’è cristo che tenga. Un governo o un partito non possono sfidare l’impopolarità totale.

      Io non riesco nemmeno a capire questo odio "a prescindere contro Grillo", un odio livoroso che sa tanto di invidia e di insanità mentale. Il suo blog come quello di Di Pietro come altri hanno l’importante funzione di termometri sociali. La stampa e l’establishment possono toccare qui con mano "direttamente" il discredito reale che i loro atti suscitano nella gente. Non possono certo toccare questo discredito nei confortevoli salottini di Porta a Porta, non possono farlo sui blog ipocriti e censurati "alla Mastella" , non possono certo leggere questo discredito sulle loro televisioni puttanate, o sui loro giornali falsificanti o nei teatrini pieni di fan urlanti, o sui sondaggi "alla Berlusconi". Ma qualcosa dalla realtà vera del paese deve pur loro arrivar nei loro castelli cristallizzati e alieni, così lontani dal polso della gente. E la voce del popolo può arrivare loro solo dai blog. Grillo ha solo il merito di avere quello più noto e diffuso, per questo lo attaccano tanto cercando di screditarlo. Perché sul blog la gente parla per come è, e del potere se ne fa un baffo.

      Hanno anche tentato di inquinare le mail inserendo le loro talpe, gente pagata apposta per elogiare questo o quello, ma il gioco ha funzionato poco. Le talpe sono state scoperte e ridicolizzate risultando esplicitamente odiose e destando il furore che la gente sempre prova per i vermi. Invece è accaduto che dai blog ha cominciato a salire lento come una marea un disgusto allarmante che è andato crescendo nel tempo e che sta assumendo l’aspetto di uno tsunami, ed è lo schifo che il paese vero prova per il paese coatto.

      Non potete non averlo notato: quando il blog aprì c’erano ancora gli schieramenti, le separazioni, i rossi contro i neri, i faziosi che si scannavano tra loro o che sceglievano qualche capro espiatorio particolarmente insidioso per il regime per sputtanarlo variamente chiamandolo rosso o comunista o polpottiano o fascista o simile. Oggi questi soggetti sono spariti. Le divisioni ideologiche faziose sono sparite. I blog non mostrano più colore contro colore, idologia contro ideologia, fazione contro fazione, propaganda contro propaganda, e piano piano gli interventi si sono andati uniformando in un uguale discredito dove non c’è solo rabbia contro le iniquità, le palesi ingiustizie, la democrazia tradita, ma anche un anelito potente di riscatto, un desiderio di buoni esempi, una ricerca intensa e insopprimibile di onestà. Quelli che hanno nelle loro mani il potere, i soldi, la stampa, la televisione non riescono più a reggersi sulle gambe potenti della manipolazione becera e ipocrita, sono diventati "i cattivi", le loro vittime, i giudici a cui avocano i processi e anche le funzioni, di cui bloccano le carriere, che infamano sui loro fogli abietti, sono diventati "i buoni" i nuovi eroi popolari.

      E’ come se questo povero e abbandonato popolo cercasse di mettere insieme il suo meglio, procedendo in una lenta e faticosa rinascita e attaccandosi a quel che può, qualsiasi cosa che abbia la forma di una zattera di salvataggio, di una speranza di aurora, di un esempio di probità. E in questa faticosa ricerca di un popolo intero che cerca di rinascere la chiesa non è più riferimento positivo, sbiadisce, viene accomunata all’odiosità del regime, perde ogni giorno le sue funzioni di sinecura, diventa sinonimo di una rinata faziosità non diversamente di regime, che puzza di epoche morte, di tempi illiberali, di nuovi capestri e gogne.

      E’ chiaro che io vorrei vedere questa rinascita anche su siti o blog della sinistra. Ma dove sono questi blog? Quando mi arriva il bollettino dei Ds non lo leggo nemmeno. Aprile è una meteora dove si annotano scarsi progressi e dove non riesco mai a trovare una vera e robusta critica al regime anzi dove spesso trovo della banale e insulsa propaganda di stato. I Verdi non so nemmeno dove stiano di casa. Nessuno si batte per nulla, sembra diffondere nulla, non educa in nulla. Non solo non vedo i Gandhi ma nemmeno gli Amatore Sciesa. Su bellaciao ritrovo sempre le stesse persone, poche in verita’, come se il movimento non crescesse mai, non riuscisse a diffondersi oltre, oltrepassando i quattro gatti iniziali, e poi è infine un sito fatto in Francia. E l’Italia? E anche su Bellacio ecco questi meschini attacchi a Grillo. E perché? Si è forse capaci di fare qualcosa di meglio che non sfoci nel nullafacente Giordano o nel fantasmatico Diliberto o nell’omologato Bertinotti? C’è ben chiara e nitida da qualche parte qualche battaglia chiara, qualche chiaro movimento educativo forte, qualche gesto realmente progressivo che la gente possa attribuire con memoria ferma a questa estrema sinistra? E non sarà proprio perché sono e restano una conventicola di quattro gatti che si parlano addosso enon riesce a procedere oltre che hanno tanta invidia contro il povero Grillo che avrà umanamente tutte le sue debolezze e insipienze ma che, al momento, è la voce più viva ed educativa di disgraziatissima Italia, non fosse per altro per il fatto di pronunciare in modo chiaro parole in cui tanti si riconoscono?

      viviana