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NO ALLA FINANZIARIA AMMAZZAPRECARI
DAMIANO, AMICO DEI PADRONI, VATTENE
L’assemblea del Brancaccio ha lanciato la manifestazione del 4 novembre con una piattaforma centrata sulla abrogazione delle tre leggi-vergogna (Moratti, 30 e Bossi-Fini, oltre che sul no al pacchetto Treu) e sulle richieste della stabilizzazione dei precari, della centralità del contratto a tempo indeterminato, del riassorbimento del lavoro esternalizzato e di forme di garanzia del reddito, inviando un monito al governo di centrosinistra affinchè rompesse con il berlusconismo, il liberismo e con il dilagare della precarietà nel lavoro, nel reddito, nella vita.
La risposta del governo Prodi è stata totalmente negativa. Non solo le leggi-vergogna sono operanti, ma per alcuni aspetti (accordi governativi con i call center, intensificazione della distruttiva "autonomia scolastica", creazione di muri e simil-CPT clandestini) in forma persino più devastante.
Nel contempo la Finanziaria di centrosinistra, lievitata a 40 miliardi, invece di “far piangere i ricchi”, in cambio di incerti spiccioli di sgravi fiscali, aumenta i ticket sanitari e elimina servizi pubblici cruciali per il diritto alla salute; taglia più di 2 miliardi ai Comuni; non stanzia per i contratti pubblici nulla per il 2006 e per il 2007-8 addirittura meno dell’inflazione programmata; taglia 50 mila posti di lavoro nella scuola pubblica, aumenta i finanziamenti a quella privata e sottrae fondi ad Università e Ricerca; prevede di stabilizzare solo 8 mila dei 350 mila precari della Pubblica Amministrazione; regala ai padroni decine di miliardi con il cuneo fiscale, e destina alle distruttive "grandi opere" (TAV, Mose) il TFR dei lavoratori.
E una vergogna particolarmente rivoltante per i precari riguarda la politica del ministro "padronale" Damiano, a partire dalla vertenza Atesia. Dopo due anni di coraggiosa lotta dei precari Atesia, l’ispettorato del Lavoro aveva accertato che i dipendenti sono lavoratori subordinati, disponendone l’assunzione a tempo indeterminato (con il pagamento degli arretrati) e scoperchiando il verminaio del lavoro paraschiavistico dei call center e di migliaia di posti analoghi. Damiano ha steso una pietra tombale sulla vicenda con l’art.178 della Finanziaria che regala il condono fiscale a Tripi ed agli altri “padroni delle ferriere” e continua a dividere i lavoratori in subordinati e "autonomi", con l’aiuto di Cgil-Cisl-Uil, firmatari di un accordo peggiorativo della legge 30. E’ lo stesso ministro che prepara un decreto per anticipare al 1° gennaio 2007 lo scippo del TFR da regalare ai fondi pensione cogestiti tra Confindustria e Cgil-Cisl-Uil e che sta per aprire una trattativa catastrofica per ulteriori tagli delle pensioni.
A livello regionale dilaga l’ostilità del centrosinistra verso i precari: ad esempio nel Lazio l’assessore alla Sanità Battaglia, per favorire ditte private, ignora le lotte dei lavoratori precari ed esternalizzati del Sant’Andrea e altri ospedali, da più di un anno mobilitati per la stabilità del lavoro, la garanzia del salario, la salvaguardia delle strutture pubbliche e del diritto alla salute.
Persino sul piano della democrazia il governo è impresentabile, con il gattopardo Fioroni che, sotto la pressione di Cgil-Cisl-Uil, riconferma il furto di democrazia ai danni dei lavoratori della scuola e non restituisce il diritto di assemblea; e con Amato che, oltre a ribadire il neoschiavismo della Bossi-Fini e i lager CPT (di cui il 4 chiederemo la chiusura) permette che amministrazioni di centrosinistra innalzino muri per ghettizzare gli immigrati (Padova) o si inventino simil-CPT clandestini (Roma).
IL 4 NOVEMBRE TUTTI/E A ROMA (P.della Repubblica ore 14.30)
PER DIRE BASTA CON LA PRECARIETA’
E NO ALLA FINANZIARIA TRUFFALDINA
E AL MINISTRO DAMIANO, AMICO DEI PADRONI
CONFEDERAZIONE COBAS
Messaggi
1. > precari... e finanziaria - COBAS, 26 ottobre 2006, 14:47
ed intanto la Cgil inizia... ad "indicare"...
(ANSA) - ROMA, 26 OTT - La Cgil condanna l’attacco dei Cobas al ministro del Lavoro Cesare Damiano e chiede alle strutture di ’prenderne le distanze’. Il sindacato critica le ’criminalizzazioni verso persone e organizzazioni’ e si dichiara contraria alla manifestazione contro la precarieta’ organizzata dai sindacati di base per il 4 novembre. ’La Cgil - conclude la nota - e’ impegnata a sostenere la piattaforma unitaria sulla manovra economica e finanziaria del Governo’
2. > precari... e finanziaria - COBAS, 27 ottobre 2006, 09:00
Non parteciperò alla manifestazione del 4 novembre perchè chi divide i lavoratori è il vero amico dei padroni.
1. > precari... e finanziaria - COBAS, 27 ottobre 2006, 11:04
a chi "non partecipa in nome dell’unità dei lavoratori":
resta poi da vedere CHI è che divide i lavoratoi... quelli che manifestano perché ritengono ci siano le ragioni per farlo o chi non manifesta perché... al potere c’è la sinistra e dunque "sacrifici-sacrifici dobbiamo far"... e zitti. Vorrà dire che non ci vedremo alla manifestazione... certo che se per essere uniti dobbiamo sempre mandar giù. PS chi manifestava CONTRO la repressione ungherese a suo tempo divideva i lavoratori ed andava espulso vero?
ciao
marione
2. > precari... e finanziaria - COBAS, 28 ottobre 2006, 09:15
Qua non ci incastra niente il "governo amico".
Quando si spara a zero su organizzazioni sindacali come la CGIL, alla quale aderiscono per libera scelta e con convinzione milioni di lavoratori, di pensionati di precari e disoccupati, si divide la classe operaia.
Nessuna conquista sociale è mai stata realizzata senza l’unità dei lavoratori.
Per restare uniti è necessario discutere, metterci in discussione, ricercare un compromesso sul quale elaborare una piattaforma unitaria che rappresenti comunque un passo in avanti rispetto all’esistente.
A me i primi della classe stavano sui coglioni anche a scuola.
E’ per queste motivazioni che non parteciperò a questa e a nessun altra manifestazione che non si ponga come primo obbiettivo la creazione di un blocco sociale forte e coeso, in grado di incidere veramente nella realtà sociale italiana e internazionale.
Vanni Sandro - Pisa
3. > precari... e finanziaria - COBAS, 28 ottobre 2006, 14:05
Comunicato-stampa
UN OSCENO LINCIAGGIO
A proposito della manifestazione del 4 novembre
Un osceno linciaggio è in atto da parte degli “amici del governo amico” nei confronti dei COBAS a proposito della manifestazione del 4 novembre contro la precarietà e per l’abrogazione delle leggi Moratti, 30 e Bossi-Fini. Pretesto dell’aggressione, sostenuta con una “potenza di fuoco” senza precedenti dai tre quotidiani “amici del governo amico” Liberazione, Manifesto e Unità, una nostra manchette in vista della manifestazione del 4 novembre che ci vede tra i promotori.
Ad essa viene addebitata la rottura del “cartello” unitario e del ritiro di Cgil Funzione pubblica, Cgil scuola (FLC) e sinistra DS. Ma cosa abbiamo scritto di tanto terribile da provocare la fuga di sindacati e partiti così potenti, una valanga di insultanti ed aggressivi articoli contro di noi (il record al Manifesto con ben 7 articoli in due giorni, in cui, come un mantra, si ripete “COBAS cattivi o stupidi o irresponsabili”) e un profluvio di scomuniche provenienti dall’intera galassia degli “amici del governo amico”? E perché non ci viene data nemmeno la possibilità di replicare a “pagamento”, visto il blocco delle nostre manchette deciso dai direttori?
Perché abbiamo detto forte quello che, nonostante la copertura dei massmedia di governo, oramai è sotto gli occhi di tutti. Che la Finanziaria, invece di “far piangere i ricchi”, è la più pesante di tutta la storia della Repubblica (dopo quella del primo governo Amato), che aumenta i ticket sanitari ed elimina servizi pubblici fondamentali, taglia 50 mila posti di lavoro nella scuola pubblica ed aumenta i finanziamenti a quella privata, rinvia di fatto il rinnovo dei contratti pubblici (scaduti da dieci mesi) al 2008, sottrae più di 2 miliardi ai Comuni, che ora aumenteranno le tasse locali, e ulteriori fondi ad Università e ricerca, stabilizza solo 8 mila dei 350 mila precari della Pubblica Amministrazione e regala con il cuneo fiscale miliardi ai padroni della Confindustria, i veri beneficiari della Finanziaria, mentre si preparano tagli alle pensioni e il furto del TFR.
Poi – ed è la cosa che più ha agitato gli amici del governo – segnaliamo come il ministro del Lavoro Damiano si sia rivelato un “amico dei padroni”, salvando tutti i boss dei paraschiavistici callcenter italiani (e tanti altri in analoghe condizioni) le cui schifezze (l’uso del precariato più indifeso e sottopagato per anni, o per decenni, senza che esso venga mai stabilizzato) erano state scoperchiate da un ispettore del Lavoro che aveva imposto, dopo una coraggiosa lotta dei precari, ad Atesia (il più grande callcenter d’Italia) assunzioni stabili e pagamento degli arretrati. Damiano ha regalato a Tripi, padrone di Atesia, e a tutti i boss che super-sfruttano i precari, la sanatoria con l’art.178 della Finanziaria che colpisce ulteriormente i precari.
La nostra denuncia è stata considerata da Cgil e DS “una intollerabile criminalizzazione” del ministro. Chi avrebbe parlato di “criminalizzazione” se il ministro fosse stato Maroni? Gli “amici del governo amico”, che hanno smesso di lottare contro la guerra appena le missioni militari (Afghanistan, Libano) sono state promosse da Prodi, vorrebbero manifestare il 4 come se fossimo nel 2005, ignorando le malefatte anti-precari del governo e l’inaccettabilità della Finanziaria.
Addebitare a noi la fuga della Cgil e dei DS è grottesco: si erano già defilati perchè oggi essi sono impegnati a puntellare il traballante governo Prodi. In particolare la Cgil scuola (FLC) è dedita a reprimere i COBAS, a impedire che il ministro Fioroni o i capi di istituto restituiscano nella scuola il diritto di parola che i sindacati di governo hanno sottratto ai lavoratori fin dal 1999 e a rendere del tutto truffaldina la campagna elettorale RSU in corso. Nulla hanno fatto, esattamente come la Cgil FP, per preparare la manifestazione del 4, di cui non sono mai stati promotori e alla quale non hanno mai aderito, se non tramite la presenza puramente individuale dei due segretari Podda e Panini che ora annunciano il ritiro di “truppe” mai messe in campo.
Quindi, tutto ciò non leva alcuna forza alla manifestazione, anzi. Il ritiro di qualche amico del governo favorirà la presenza di tanti/e che non volevano stare in piazza con chi con una mano sostiene Prodi e con l’altra finge di agitare le ragioni dei precari. E noi ci saremo per manifestare la più decisa opposizione, che sarà maggioritaria in piazza, non solo alla precarizzazione e alle tre leggi-vergogna ma anche alla Finanziaria, alle politiche del ministro “padronale” Damiano e al furto di democrazia perpetrato nei posti di lavoro dal monopolio dittatoriale Cgil-Cisl-Uil sui diritti sindacali.
Piero Bernocchi Confederazione COBAS
4. > precari... e finanziaria - COBAS, 3 novembre 2006, 09:54
Ho cinquanta anni e ho la fortuna di avere un posto di lavoro stabile e sicuro.
Sono da sempre impegnato nel sociale a fianco degli ultimi (tossicodipendenti, migranti, disoccupati, precari).
L’unico modo che conosco per aiutare queste persone è quelle di tenerle all’interno di un blocco sociale che sappia tutelare anche i loro interessi.
Tutto ciò che rompe l’unità dei lavoratori rendendole di fatto sempre più isolate ed emarginate, non le aiuta.
Le parole d’ordine di una parte (per fortuna marginale) di questa manifestazione hanno allontanato da obbiettivi condivisibili non qualche sigla politica o sindacale, ma milioni di lavoratori, giovani e pensionati che si riconoscono nella sinistra storica e che non considerano questo governo uguale a quello precedente.
Domani in piazza ci saranno anche l’ARCI e Libera, tanto per fare un esempio, con parole d’ordine molto diverse da quelle dei Cobas. Purtroppo una manifestazione organizzata da decine di associazioni, ma con proposte, obbiettivi, linguaggi diversi, al di là del numero di partecipanti che sarà sicuramente alto, è politicamente fallita prima ancora di partire.
Il rischio è che da inutile si trasformi anche dannosa per le categorie sociali che si intende tutelare.
Vanni Sandro
5. > precari... e finanziaria - COBAS, 3 novembre 2006, 17:38
rispetto chi non verrà... ma domani in piazza saremo davvero tanti... e questo governo dovrà iniziare a tener conto anche dei poveri cristi (NOI) e non solo delle bizze di mastella e dipietro... perdinci!
3. > precari... e finanziaria - COBAS, 28 ottobre 2006, 09:23
siete dei merdosi e a roma vi rompiamo il culo