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– presunto colpevole -
a cura di Paolo De Gregorio – 7 luglio 2007
– Le intercettazioni del Sismi su 250 magistrati e alcuni generali considerati ostili a Berlusconi, coincidono (2001-2006) col periodo passato a Palazzo Chigi dal Cavaliere
– Il generale Pollari, allora comandante del Sismi, sostiene che i computer da cui sono usciti i dossier erano di Pompa e non del Sismi
– Berlusconi, pur dichiarando di non saperne niente (risate ammesse), precisa, non si sa con quale competenza, che non vi è nulla di illegale.
Senza scomodare la giurisprudenza con “gli indizi concordanti e convergenti per un unico disegno criminoso”, anche la casalinga di Voghera, dopo aver sentito per anni gli attacchi alle “toghe rosse” che perseguitavano Berlusconi e le sue aziende, dedurrebbe dalla schedatura dei giudici un disegno vendicativo dell’unica persona interessata a fare ciò, ossia il perseguitato Berlusconi, l’unica persona con il potere istituzionale di farlo fare, visto che il Presidente del Consiglio è diretto responsabile dei servizi di sicurezza.
Ma si andrà rapidamente verso il polverone e i corsi e ricorsi giudiziari, anche per un evento così chiaro, perché vi è una falla istituzionale nel nostro ordinamento, che consente lo scaricabarile verso singoli responsabili di settori e dipartimenti, lasciando indenne la responsabilità politica.
Infatti, finchè ogni Presidente del Consiglio non sarà direttamente responsabile di qualunque deviazione dei servizi, e quindi spinto ad attivare quelle pratiche di controllo e vigilanza che smascherino ogni deviazione, e nel caso in specie non sarebbe stato possibile spiare 250 magistrati senza che un servizio di informazione interno ne fosse a conoscenza, è naturale che le responsabilità vengano spostate verso il basso, fino ad arrivare alle risibili dichiarazioni che Pio Pompa faceva queste schedature per hobby personale e non per conto del Sismi.
Il pesce puzza dalla testa, e se non si dà la responsabilità oggettiva dei servizi al Presidente del Consiglio (proprio come si fa con il calcio quando si multa la squadra o si squalifica il campo se i tifosi provocano incidenti), tutti i giochetti saranno sempre possibili, e 50 anni di servizi deviati in Italia dovrebbero spingere a prendere provvedimenti che non facciano sconti alla responsabilità della politica.
Berlusconi invocava la “responsabilità civile” dei giudici in caso di loro errori.
Stranamente questa responsabilità civile oggettiva, non viene richiesta per gli atti politici, che spesso fanno danni giganteschi. Basterebbe pensare ai secoli di carcere che bisognerebbe comminare alla Democrazia Cristiana che in 50 anni di governo ci ha regalato il debito pubblico più alto d’Europa, sprecando soldi pubblici per comprare il consenso politico, caricandoci di un problema che intere generazioni sopporteranno.
Quando sarà sanzionato l’errore politico di aver mandato soldati in Iraq, al seguito servile degli Usa, guerra partita con “prove” fasulle che parlavano di armi di distruzione di massa, inesistenti, in mano a Saddam, costata 40 caduti italiani e 4.000miliardi di vecchie lire buttati, senza ottenere nulla, a ritiro avvenuto, se non l’odio del mondo arabo e mediorientale?
Quando sarà inquisito Berlusconi per questa operazione fallimentare e criminale?
La Casta politica si sente intoccabile, non ha vergogna a tollerare al suo interno condannati e inquisiti, fa della menzogna e della ambiguità una professione, ormai è senza più morale, né identità come dimostra il progressivo liquefarsi di una sinistra degna di questo nome.
Mettiamo la “CASTA” sotto processo! Perchè qui si tutela l’impunità dei politici e non gli interessi della democrazia e dei cittadini.
Paolo De Gregorio