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sciopero della fame dei lavoratori in lotta

Publie le giovedì 31 marzo 2005 par Open-Publishing

GESTIONE DIRETTA PER I LAVORATORI IN LOTTA!
SCIOPERO DELLA FAME A OLTRANZA!!
Licenziati dalla Cooperativa per cui lavoravamo, siamo a partire da oggi, 31 marzo, in sciopero della fame per testimoniare l’esistenza di un disagio crescente fra i lavoratori del settore sociale, sempre più precari, sempre più sfruttati dai soggetti che compongono il cosiddetto “privato sociale”. Questi gestiscono i servizi sociali per conto dello Stato e degli Enti Locali (Comuni, Province, Regioni). Qualcuno infatti ha creduto che fosse possibile abbattere i costi di questi servizi attraverso una sana competizione tra cooperative sociali ed associazioni di volontariato.
A distanza di qualche anno, sono evidenti i risultati di questa sciagurata politica: i servizi sono di qualità pessima e i diritti dei lavoratori sono calpestati. Lo Stato Sociale sta progressivamente scomparendo, creando precarietà diffusa e disagio crescente per tutti.
La convenienza del nuovo sistema di gestione dei Servizi Sociali sembrerebbe assai discutibile, perché ne risentono i cittadini e i lavoratori.
A questo punto è inevitabile chiedersi: a chi ha giovato questa operazione? Chi ha guadagnato dal “nuovo” modello di gestione così concepito? Certo non i lavoratori, sempre più precari e sfruttati; certo non le persone disagiate che ricorrono ai servizi, visto che questi sono in generale di scarsa qualità ed inefficaci.
Evidentemente ci guadagnano quei politici, di tutti gli schieramenti che con questo sistema hanno guadagnato consenso elettorale presso le associazioni e le cooperative. Queste ultime guadagnano soldi e commesse, lucrando sulla pelle dei lavoratori e delle persone disagiate che dicono di aiutare.
Sono solo capaci di riempirsi la bocca di slogan e di sperperare i quattrini pubblici: le tasse che paghiamo finanziano questo iniquo sistema.
Abbiamo lavorato per anni in vari centri di accoglienza per i richiedenti asilo appaltati dal Comune di Roma alle cooperative sociali e alle associazioni di volontariato. Ci siamo resi ben presto conto del fatto che lo scopo dei servizi non era quello di aiutare questi soggetti, bensì quello di contenerli in quelle strutture, discretamente lontano dallo sguardo dei cittadini, sedati ed emarginati, senza possibilità di rifarsi una vita dignitosa. Ci abbiamo investito tempo ed energie, convinti della estrema validità umana e politica del nostro lavoro. Ci hanno trattati come schiavi, raggirati e mal pagati: quando abbiamo capito che con il nostro lavoro contribuivamo a perpetrare la condizione di disagio nostra e delle persone assistite, abbiamo scelto di cominciare a lottare.
Per questo siamo qui oggi: per chiedere il diritto a lavorare in un servizio dignitoso gestito direttamente dal Comune senza intermediari (Cooperative sociali, associazioni etcetc), che sfruttano i lavoratori e approfittano del disagio altrui.
Abbiamo coinvolto l’Assessora alle Politiche Sociali Raffaela Milano e l’Assessore al Lavoro Luigi Nieri, ma non abbiamo ottenuto nulla.
Ci siamo confrontati con lavoratori di altre realtà e soggetti politici vari. Abbiamo compreso ch la qualità generale dei servizi è pessima e che non solo noi vivevamo la stessa situazione.
Di più: le tasse che paghiamo allo Stato e alle Regioni sono i fondi con cui finanziano questo sistema privatizzato. Di questi soldi, la gran parte sono sperperati e finiscono nelle tasche di chi si spaccia per benefattore del disagio sociale.
Ci hanno opposto chiacchiere e facezie, scegliendo di non vedere, di minimizzare. Il problema era troppo scottante per poterlo anche solo considerare.
La gestione diretta consentirebbe un maggior controllo pubblico sul modo di spendere i pubblici soldi, migliore qualità del servizio e condizioni di lavoro meno precarie per gli occupati del settore.

BASTA CON LO SPRECO DEI SOLDI PUBBLICI!!!
NO ALLA SVENDITA AI PRIVATI DELLO STATO SOCIALE!!!
GESTIONE DIRETTA DEI SERVIZI SOCIALI!!!

Collettivo dei lavoratori e lavoratrici in lotta per la gestione diretta