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si alle frecce tricolori in Libia

Publie le mercoledì 26 agosto 2009 par Open-Publishing
6 commenti

L’Italia che recupera civiltà rispetto il suo passato coloniale non va scoraggiata. Berlusconi o Gheddafi non contano. Conta il popolo libico che deve percepire l’Italia che chiede perdono per i suoi orribili crimini coloniali. La sinistra italiana deve essere cooerente e guardare con occhio da statista alle vicende della politica come ci hanno insegnato i grandi oggi sostituiti da piccoli oligarchi che si fanno trascinare dal vento di massmedia impregnati ancora di odio e di spocchia coloniale.
http://www.unimondo.org/Notizie/Colonialismo-italiano-in-Libia-un-passat...

Messaggi

  • Con la Libia tutti litigano e fanno la faccia dura di giorno e poi di notte fanno gli accordi commerciali !!

    E’ chiaro che Gheddafi, forte delle sue immense scorte di metano, ha gioco facile nel ricattare i paesi occidentali, che non possono fare a meno delle sue forniture.

    Non ci si deve quindi meravigliare che il Berluska vada a riverirlo e invii le freccie tricolori : fa parte del gioco ( sporco !) .

    MaxVinella

    • lettera a francesco merlo di repubblica

      Caro Dottor Merlo,

      lei che è siciliano come me conosce il nostro bellissimo verbo onomatopeico "assugliare" (traduco per il direttore: aizzare ma molto di più, aizzare con un sibilo che non finisce mai tale da smuovere gli animi più restii)

      Ebbene, lei stamane ha scritto un articolo che assuglia i militari, i piloti delle frecce azzurre, incitandoli al disprezzo verso il Ministro già fascista che come Starace predilige i giochi da circo equestre e li assegna al divertimento di un tronfio e impataccato Gheddafi per la sua festa nazionale. Ha vellicato un certo spiritaccio orgoglioso di caserma....

      L’articolo fa leva furbescamente su diverse cose. Sullo spirito "imperiale" del nostro Esercito. Ma come, voi che fate missioni seriissime in Afghanistan ed in Irak vi abbassate ad esibirvi per un beduino? Sullo spirito
      colonialista e razzista degli italiani, spirito che la Lega e la destra italiana hanno coltivato talmente bene da farlo aleggiare sull’intera Penisola, sul disprezzo che la meschina e vorace borghesia italiana ha per un Paese dal quale compra petrolio e fa affari d’oro ma è innominabile. Gente che va a lavarsi le mani dopo ogni
      affare combinato con i funzionari del vituperato dittatore della Sirte.

      Ebbene, questo Governo ha fatto una cosa egregia. Detesto Berlusconi con tutto il cuore ma approvo la linea di condotta verso un popolo che ha subito dagli italiani sevizie di ogni genere, torture, impalamenti, gasamenti di uomini, donne, bambini, bestiame, deportazioni, lagers.

      Assai meglio le strisce rossobiancoverde dei nostri gentili e pacifici aerei della pattuglia acrobatica della nube grigia di iprite con la quale venivano gasate le popolazioni dei villaggi che osavano dare rifugio ai ribelli.

      L’Italia compie un gesto di riparazione tardivo che sarà apprezzato dal popolo libico (non storca il naso). Berlusconi e Gheddavi passano. Il gesto riparatorio dell’Italia verso un popolo che ha vessato per quaranta anni resta.
      Le consiglio di leggere qualche buon libro sul colonialismo italiano in Africa. Magari di Del Boca.

      pietroancona@tin.it

      http://rassegnastampa.mef.gov.it/mefnazionale/View.aspx?ID=2009082613545853-1

      http://video.giovani.it/crimini-guerra-italiani-lager-fascista-libia.html

      http://www.unimondo.org/Notizie/Colonialismo-italiano-in-Libia-un-passato-da-svelare2

       1

    • Non voglio riaprire l’annosa polemica su Gheddafi e sul ruolo assegnatogli ( a pagamento) dall’Italia rispetto allla intercettazione dei barconi dei migranti ...

      E nemmeno sul fatto che chi è "antiamericano" ( ma il Gheddafi di oggi lo è ancora ?) non è da un punto di vista "di classe"necessariamente un "amico" ....

      Diciamo che mi limito a registrare anche io la giusta logica di "riparazione morale" rispetto al criminale colonialismo italico in Libia .....

      E naturalmente anche io trovo del tutto assurdo e stucchevole l’allineamento del PD alle peggiori pulsioni "amerikane" ....

      Ma da questo all’ elogio delle "frecce tricolori", definite "strumento di pace", ce ne corre ....

      E non mi riferisco solo alla normalissima orticaria che, da coerente comunista libertario, provo per ogni retorica manifestazione di militarismo patriottardo del quale innegabilmente il mito delle "frecce" fa parte ...

      Ma faccio anche notare che le citate "freccie tricolori" non rappresentano solo uno stucchevole spettacolino acrobatico militar/patriottardo .... ma che hanno partecipato in prima persona sia ai bombardamenti su Baghdad nel 1991 sia a quelli su Belgrado nel 1999 ...

      K.

  • Se potessi far parte dei piloti delle frecce tricolori per quel giorno in massa mi metterei in malattia per dissenteria e non si volerebbe. Tale sarebbe la diagnosi perchè non si puo fare a meno di dissentire dal fare qualcosa del genere per qualcuno che ha disseminato terrorismo in tutto il mondo e poi invece merita di essere festeggiato in questa maniera.Ma gli Italiani dormono, si rendono conto di quel che si sta consumando quotidianamente dietro le loro spalle, volendo o nolendo..?.Per gli Italiani che hanno votato questo governo pongo un interrogativo...Ma siete veramente contenti...? ve lo sta mettendo nella parte posteriore con delicatezza, in modo indolore ma una volta tutto dentro sapete voi cosa passate.Pensateci

    • Berlusconi come Aldo Moro. Appena 9 mesi dopo l’espulsione di 12.000 italiani dalla Libia, Aldo Moro nel 1970 concordava la vendita di “mezzi per addestramento” alle forze armate libiche. Gli vendemmo da armare un paio di eserciti e gli mandammo tecnici e piloti militari posti in aspettativa del ministero della Difesa. …oggi ad un esperto di espulsioni come Gheddafi c’è da rinnovare l’armamentario che sarà distribuito a destra e a manca…Tra le chicche che gli stiamo per fornire sono aerei teleguidati senza pilota che dovrebbero servire per la scoperta dei migranti nel deserto. Chi se ne frega se invece tra qualche tempo diverranno di uso comune nelle guerriglie di mezzo mondo? (Articoli e approfondimenti su questo argomento li troverete a breve nelle pagine dell’Osservatorio sui Balcani di Brindisi www.pugliantagonista.it/osservatorio.htm Antonio Camuso

    • 30 Agosto - Un anno di amicizia Italia-Libia

      NIENTE DA FESTEGGIARE

      Un anno di violazioni e violenze ai danni di migliaia di migranti africani.

      Continua la raccolta di firme per la petizione di “Come un uomo sulla terra” e Fortress Europe, con la quale si chiede l’avvio di due missioni in Libia, una d’inchiesta e una umanitaria, per verificare le condizioni dei migranti nei centri di detenzione e deportazione. Già in 15.000 hanno firmato.

      In occasione della visita di Silvio Berlusconi a Tripoli, gli autori e la produzione di “Come un uomo sulla terra”, il documentario che da un anno dà voce alle testimonianze dei migranti africani vittime degli accordi italo-libici, rilanciano in collaborazione con Fortress Europe la petizione per avviare delle missioni istituzionali nei centri di detenzione in Libia.

      La petizione è rivolta ai Parlamenti Italiano ed Europeo, alla Commissione Europea e all’UNHCR ed ha già raccolto on line e su carta quasi 15000 firme.

      Ad un anno di distanza dalla firma dell’accordo tra Italia e Libia, le motivazioni a sostegno delle richieste contenute nella petizione sono ancora più urgenti. Le notizie succedutesi negli ultimi mesi, in particolare dopo la svolta radicale avviata dai respingimenti voluti dal Ministro Maroni, danno conferma della necessità di avviare misure di controllo sulle modalità con cui lo Stato Libico gestisce, su richiesta e con finanziamenti italiani, la detenzione e la deportazione di migliaia di donne e uomini africani. Ormai si conoscono le condizioni disumane di detenzione, le violenze anche mortali della polizia libica e l’assoluta mancanza di tutela di diritti umani fondamentali, tra cui il diritto d’asilo.

      Questa situazione ha fatto sì che a chiedere missioni di verifica siano non solo organizzazioni internazionali come UNHCR, ma anche alte cariche istituzionali come il Presidente della Camera Gianfranco Fini e il Presidente del COPASIR Francesco Rutelli, oltre a vari esponenti dei gruppi parlamentari di opposizione. Prendiamo atto con favore di queste posizioni e uniamo le nostre voci a quelle dei firmatari della petizione, affinché queste missioni siano finalmente possibili.

      Oggi, in questa giornata in cui ci sembra non ci sia proprio niente da festeggiare, chiediamo a tutti gli italiani che credono nella tutela dei diritti umani e nella costruzione di una civiltà democratica migliore, di firmare la petizione entro il 13 settembre attraverso il sito del film: http://comeunuomosullaterra.blogspot.com.

      Noi ci impegniamo a consegnare ufficialmente le firme ai destinatari entro la fine del mese di settembre, organizzando per l’occasione un momento di confronto serio, convinti che sia ormai non solo necessario ma anche possibile avviare al più presto missioni di verifica e di inchiesta in Libia.

      Autori e Produzione “Come un uomo sulla terra”.

      Leggi, firma e diffondi la Petizione on line


      [inoltrato da Incidenze]