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Solidarietà con il Giudice Luigi Tosti
Il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) ha rimosso il giudice Tosti dall’ordine giudiziario. Di fronte all’alternativa postagli dal coraggioso giudice di rimuovere i crocifissi dalle aule giudiziarie o di rimuovere lui ha scelto di cacciarlo fuori dall’ordine del magistrati. Questo gravissimo avvenimento che segna di lutto per la laicità dello Stato la giornata di oggi è contemporaneo al ricorso del governo italiano, a suo tempo annunziato dal Ministro Gelmini, alla sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che dava ragione ai genitori di Padova che avevano contestato la presenza del Crocifisso in una aula scolastica. Non ho dubbi che il giudice continuerà la sua battaglia e spero moltissimo in un grande sostegno popolare dal momento che difende la nostra stessa libertà.
Il Paese in cui avviene questo è lo stesso in cui medici cattolici dei pubblici ospedali del servizio sanitario nazionale possono rifiutarsi di praticare l’aborto perchè obiettori di coscienza senza dover rinunziare al loro posto di lavoro ed al loro stipendio. La pretesa di imporre i crocifissi nei pubblici uffici è stata sempre talmente priva di ragione da essere giustificata come parte dello "arredo" dei locali oppure come espressione della "cultura" nazionale. Questa seconda giustificazione è ufficialmente sostenuta dal Vaticano il quale si rende conto che non esistono ragioni per imporre erga omnes il simbolo della religione cattolica. La religione è essenzialmente un fatto privato e non può essere imposta a tutti. Gli uffici pubblici sono aperti a persone di ogni fede religiosa e convincimento filosofico. Tutti non possono subire la presenza di un simbolo che appartiene soltanto ai credenti cristiani. In Italia, dal 1870 al 1929 non è mai esistito nei pubblici uffici ed in Europa non esiste quasi dappertutto. La pretesa tutta italiana di imporne la presenza arrivando financo a punire coloro che non lo espongono è coerente con la ossessione identitaria della destra, con la voglia di fare del crocifisso un simbolo del conflitto di civiltà, uno strumento per affermare la primazia dell’Occidente sull’Islam e su ogni altra cultura.
La decisione del CSM contribuisce oggettivamente a dare manforte agli attacchi contro la laicità dello Stato ed i diritti delle persone che si sono manifestati ed hanno provocato momenti di grande tensione nella questione del testamento biologico, dei diritti delle coppie omosessuali al loro riconoscimento giuridico, del diritto ad una procreazione sana e libera da oscurantismi religiosi.
Il fronte della laicità è indebolito ed in preda al marasma. Il Partito Radicale che è stato tra i più coerenti sostenitori di Tosti probabilmente non interverrà con la dovuta forza dal momento che la signora Bonino, candidata al governatorato del Lazio, dovrà blandire l’elettorato cattolico ed il PD
non è più in grado di connettere e di stare dietro una razionale linea di condotta essendo in preda a pulsioni diverse e contrapposte. L’operazione Crocifisso diventa pienamente una operazione della
destra ed un momento dell’affermazione della sua "cultura" oscurantista e lesiva dei diritti.
Meraviglia non poco il comportamento del CSM che difende a spada tratta l’indipendenza del potere giudiziario dal Governo e dallo stesso Parlamento ed allontana dai suoi ranghi un suo coraggioso esponente che la vorrebbe indipendente anche dal dominio clericale. Rifiutandosi di rimuovere i crocefissi dalle aule giudiziarie compie una prevaricazione sul senso di giustizia e sulla indipendenza del servizio giudiziario dello Stato.
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it
http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo471887.shtml
Messaggi
1. solidarietà con il giudice Tosti, 23 gennaio 2010, 00:51, di Andrea
Sono capitato (dalla Francia) solo per caso su questo blog ed ho letto il tuo "laicissimo" intervento, ma credo che tu come tutti quelli della sinistra estrema non volete ammettere che in democrazia è la maggioranza che decide e se in Italia la maggioranza della popolazione è quella che decide anche i suoi governanti, non avete nessun diritto di esigere che questa stessa maggioranza faccia cio’ che volete voi, perché altrimenti non è più di democrazia che stiamo parlando ma di prevaricazione, assolutismo, dittatura, la peggiore accezzione del comunismo. A meno che, non crediate che la maggioranza degli italiani, che vota a destra, siano tutti debilitati mentali. Rassegnatevi una buona volta e cercate di essere utili al vostro Paese invece di "scassarlo", e cominciate a fare proposte condivisibili, cioé intelligenti allora vedrete che un posto nella democrazia ci sarà anche per voi.
1. solidarietà con il giudice Tosti, 23 gennaio 2010, 15:51, di pietro ancona
Caro Andrea, la tua è la teoria cara a berlusconi ed ai berluscones. La teoria della dittatura della maggioranza che impone a tutti la sua volontà che diventa legge al disopra della legge. Non siamo d’accordo. La maggioranza deve attenersi a delle leggi che la accumunano alla minoranza alle quali deve sottostare. Il principio della laicità dello Stato non può essere stravolto da una maggioranza sanfedista. E così via....
La tua tesi ci riporta all’era delle caverne dove i più forti dominavano i meno forti. Non è questa nè democrazia nè altro. Al limite puoi anche vivere in un regime totalitario. Ma anche questo sente il bisogno di legittimarsi erga omnes con leggi (vedi fascismo in Italia)
2. solidarietà con il giudice Tosti, 23 gennaio 2010, 08:14, di e = mc2
Oltre alla doverosa solidarietà - da parte di un libero pensatore - al Giudice messo al rogo, mi permetto di far osservare che il sig. Andrea ha mostrato ancora una volta di quale pasta siano fatti Lor Signori, della maggioranza attuale, ed i bigotti in genere; di qualunque Religione.
Maggioranza non vuol dire opprimere le minoranze e, comunque, sul piano delle idee religiose e dintorni, non c’è calcolo numerico che tenga.
La Religione è fatto privato, non pubbico, ed il non credente - ateo o agnostico - ovvero il seguace di altri Credo non deve vedersi in ogni dove simboli religiosi che devono stare e sostare solo nei luoghi deputati al culto.
Alcuno frena la libidine della genuflessione di costoro, ma si chiede pari rispetto delle idee altrui; se non è chiedere troppo, in nome di quella democrazia e di quella Libertà delle quali questi soggetti si impastano la bocca, salvo a disprezzarle in ogni loro atto, privato, pubblico, civile, politico, religioso, ecc...
Freni la sua arroganza il sig. Andrea e non si armi per nuove Crociate; con lui ci ritroveremo nel suo Inferno.
3. solidarietà con il giudice Tosti, 23 gennaio 2010, 10:04, di buster brown
Parlo da tecnico in materia . Mi rendo conto che il giudice ha voluto, per così dire, lanciare il sasso in piccionaia ; fossi stato al suo posto non avrei bloccato le udienze ( che peraltro sono state fortunatamente svolte da altri magistrati) , ma le avrei svolte nel mio ufficio, da dove avevo rimosso il crocifisso .
E’ infatti prassi giudiziaria che , sopratutto nei momenti di intasamento di lavoro, anche le udienze penali si svolgano presso l’uffico del giudice: ed è prassi consolidata in moltissimi Tribunali per il rito abbreviat o; e poi avrei voluto vedere chi si sarebbe lamentato di tale situazione , fermo restando che le porte dell’ufficio rimanevano aperte e così l’udienza era pubblica!
In questo modo il giudice avrebbe evitato di non fare giustizia per una questione di principio abbastanza pelosa, ed avrebbe comunque ottenuto lo stesso effetto di rendere visibile la sua protesta .
Penso che il CSM abbia sanzionato il rifiuto a priori del giudice di rendere giustizia ; rifiuto, a mio parere , al di là del dibattito sul crocifisso nelle aule ( che anche io ritengo da togliere , anche se mio nonno , ebreo, diceva che in fondo rappresentava il più noto errore giudiziario della storia...) comunque gravissimo , dato che qualunque cittadino si attende che comunque un giudice amministri la giustizia.
1. solidarietà con il giudice Tosti, 23 gennaio 2010, 15:24
Sì alla libertà di religione, no alle imposizioni religiose - Manifestazione a sostegno del giudice Luca Tosti
Manifestazione organizzata in occasione della prima udienza disciplinare davanti al Consiglio Superiore della Magistratura, che vede imputato il Giudice Luigi Tosti, reo di non volere nell’aula del Tribunale il crocifisso o, in alternativa, di avere affiancati al crocifisso anche gli altri simboli.
Video al link :
http://www.radioradicale.it/scheda/295778
2. solidarietà con il giudice Tosti, 23 gennaio 2010, 15:56, di pietro ancona
Caro Buster, quanto tu affermi è vero ma credo che il giudice Tosti non voleva avere un ambiente laico solo per se ma assicurarlo a quanti entrano nelle aule giudiziarie italiane.
Poteva anche rimuovere, con la sua autorità di giudice, il Crocifisso dalla sua aula di udienza. Perchè non lo ha fatto? Per il semplice motivo che la sua ambizione civile è assai più elevata: è quella di combattere il sanfedismo ed il clericalismo in questo paese. Vuole assicurare a tutti uno Stato laico come sono tutti gli stati del mondo ad eccezione del Vaticano che è l’unico stato-religione del mondo
3. solidarietà con il giudice Tosti, 24 gennaio 2010, 06:33, di e = mc2
Caro sig. Pietro, tra le eccezioni hai tralasciato il nostro di Paese che segue a ruota il Vaticano e, talvolta, lo precede.
Il Giudice si è comportato così come il sig. Englaro e la strada è in salita anche per lui.
Saluti