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sotto l’ombrello di berlinguer le elezioni in Afghanistan
Publie le giovedì 20 agosto 2009 par Open-Publishing1 commento
Sotto l’ombrello di Berlinguer
Nell’avamposto più spinto della guerra di aggressione prossima ventura contro la Russia e la Cina che la Nato guidata dagli Usa sta preparando con una serie di mosse cominciate dallo smembramento della Jugoslavia e dalla occupazione dell’Irak oggi è andata in scena una grottesca rappresentazione che sarebbe soltanto ridicola se non grondasse del sangue di centinaia di migliaia di vittime immolate su uno dei tanti falsi storici inventati dall’Impero: Alqaeda! al quale è stata attribuito l’attacco dell’11 settembre. AlQaeda viene evocato tutte le volte che serve a creare una pezza d’appoggio ad una delle tante nefandezze americane. AlQaeda dà copertura alla presenza oramai decennale degli eserciti della Nato in Afghanistan che anche qui si servono di un Quisling, un uomo di loro fiducia longa manus dei petrolieri.
Le motivazioni del sostegno occidentale a Karzai sono state lungamente spiegate e rispiegate dagli opinionisti della batteria massmediatica. Libertà, democrazia, liberazione della donna. Una montagna di menzogne che mascherano con una missione quasi umanitaria di esportazione della modernità post illuministica dell’Occidente una feroce e squallida avventura coloniale nella scacchiera di una guerra globale. Una recente legge proposta da Karzay e approvata dal "parlamento" stabilisce il diritto dell’uomo di non dare da mangiare alla moglie se questa gli si rifiuta a letto ed altre piacevolezze del genere. Un Parlamento ed un Governo sostenuto dalla più potente armata del pianeta non sono stati in grado di modificare neppure in misura moderata la realtà sociale dell’Afghanistan: la fila di donne in burka di tutti i tipi che le intabarravano che si sono viste oggi in televisione (quella che la Nato permette di vedere) parla di una regressione feudale dello stile di vita della popolazione. Non c’è dubbio che le donne di Karzay sono assai più umiliate e sottomesse di quelle del periodo dei muhajeddin. C’è oggi assai meno libertà, assai meno laicità di quanto ce ne fossero venti anni fa. Si stava molto meglio ed in modo molto più civile prima che gli americani cominciassero a trafficare con i loro loschi intrighi per collocare Karzai nel seggio più alto del potere-. Anche in Irak abbiamo assistito allo stesso degrado, alla stessa involuzione sanfedista dei costumi.
L’Irak di Sadam Hussein era certamente di gran lunga più laico, più civile, più alfabetizzato ed acculturato
dell’Irak che l’Occidente ha imposto con il ferro ed il fuoco e la morte di milioni di persone.
Hanno ragione i patrioti talebani a boicottare le elezioni-farsa di oggi. Prima di tutto perchè tutti i candidati sono stati scelti e supervisionati dal Comando Militare delle truppe di occupazione a cominciare dallo stesso Karzai. E’ un vecchio vizio americano quello di mettere persone di loro fiducia nelle zone che occupano militarmente. In Sicilia hanno collocato molti mafiosi come Sindaci subito dopo il loro sbarco nell’isola. Insomma si va a votare per gente che risponde in primo luogo alle forze di occupazione. Agli afghani resta la soddisfazione di sporcarsi il dito di inchiostro indelebile, ma soltanto questa.
Bisogna notare che la democrazia che gli americani vorrebbero esportare per omologare i regimi alla loro ideologia è assai discutibile e certamente non è più quella dei Padri Fondatori o della Rivoluzione francese.
E’ un involucro sempre più malandato di un potere reale che risiede in quello che si chiama apparato industrial-militare che oramai impone le sue scelte strategiche e tattiche a tutti a cominciare dai Presidenti.
Forse Obama si sta allontanando un pochino dalle linee che ha seguito Bush e prima di lui Clinton? Forse ha evitato che il Pentagono organizzasse il colpo di Stato in Honduras? La Clinton non ha forse ammesso che
gli USA hanno tentato di distruggere la dirigenza dell’Iran manipolando la sommossa di Mousavi e Rafsanjani?
In ogni caso l’esportazione della democrazia in Afghanistan è una menzogna che cela l’espansione verso Est delle basi militari Usa .
La Nato è complice e copre gli Usa. Non è certamente l’ombrello dal quale Berlinguer si sentiva riparato
all’epoca della guerra fredda con l’Unione Sovietica. E’ la Confederazione di Delo diretta egemonizzata e sfruttata dagli Ateniesi dei giorni nostri.
pietroancona uJ3 tin.it
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
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Messaggi
1. sotto l’ombrello di berlinguer le elezioni in Afghanistan, 22 agosto 2009, 21:20, di eleuterio
Compagno Ancona,
ho letto con vera soddisfazione le tue considerazioni sull’assalto degli USA alle terre d’Oriente,
fatto passare per esportazione della democrazia! Quale democrazia!? Giustamente ricordi che quella
americana non è più quella dei Padri fondatori o degli ideali della rivoluzione francese. C’è di mezzo tutta
la storia dell’affermazione e dell’espansione del sistema produttivo più aberrante che si possa immaginare,
il capitalismo.
Fai bene a smascherare i disegni espansionistici dell’Occidente e le manovre per favorirlo, fatte di ingerenze,
di manipolazioni, di menzogne che troppo spesso inducono in inganno anche vaste eree di ’democratici’
e della sinistra di potere in ogni zona. In epoca di dominio mediatico, sempre più rispondente comunque
alle suddette strategie politiche, dobbiamo saper usare anche noi tali mezzi di informazione e formazione.
Solo su un punto dissento dalla tua impostazione. Sulle considerazioni di ’costume’ ed antropologiche.
Non possiamo anche noi adottare la critica allìuso del burka da parte delle donne, per dimostrare che
stanno ritornando al medioevo. Se fai un po’ di anamnesi, scoprirai che proprio dalla critica a certi costumi
’medievali’ è partita l’aggressione ad un popolo che ha diritto ad autogovernarsi, e HA DIRITTO ANCHE
A CONSERVARE I PROPRI COSTUMI. Su tale punto, che le donne nel regime di Karzai ancora lo portano,
può anche essere segnale di rispetto e di libertà... Per converso se i talebani anche mantengono tali
costumi ed altri, non significa che sono l’espressione dell’arretratezza, etc.
La modernizzazione, altro concetto che va applicato con sano ’relativismo’, deve essere processo autonomo,
e non spinto e imposto da chicchessia o da un’opinione pubblica esterna a tutt’altro interessata, della quale - scusami la franchezza - in questo singolo e specifico caso rischi di rientrare anche tu.
Continua a produrre le tue analisi, ed io ti continuerò a leggere, perché hai in grado eminente capacità
ed onestà intellettuale.
Eleuterio