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Cannabis ai malati, Agnoletto: "Presidio terapeutico all’estero, reato solo in Italia!"

Publie le mercoledì 19 ottobre 2005 par Open-Publishing

Polizia Salute Repressione Vittorio Agnoletto

di Vittorio Agnoletto

Comunicato stampa di Vittorio Agnoletto

Cannabis ai malati, Agnoletto:

"IN CANADA PRESIDIO TERAPEUTICO, IN ITALIA CORPO DI REATO! MA I CARABINIERI NON AVEVANO PROPRIO NULLA DI MEGLIO DA FARE?"

Milano, 18 ottobre 2005 - «Ma veramente i carabinieri dei NAS non hanno nulla di meglio da fare che irrompere in una casa di malati gravi per requisire qualche spinello? - si domanda Vittorio Agnoletto, medico, già presidente LILA (Lega Italiana per la Lotta contro l’AIDS) - Possibile che ciò che in mezza Europa e in Nordamerica è valutato come un utile presidio terapeutico da noi venga considerato un corpo di reato capace di condurre in galera?

Come può essere considerato colpevole chi, di fronte all’impossibilità della medicina di guarire, si preoccupa di ridurre le sofferenze di un malato grave?

E’ proprio il Giuramento d’Ippocrate, da sempre vincolante per ogni operatore sanitario, che fornisce indicazioni precise: innanzitutto curare, poi assistere e ridurre il dolore».

«Marijuana Medical Access Regulations - continua l’europarlamentare - è il nome dell’atto normativo con cui in Canada dal 31 luglio 2001 è possibile fare un uso terapeutico della cannabis; recentemente, il 19 aprile 2005, dopo un periodo di sperimentazione e di verifiche scientifiche è stato reso disponibile un nuovo prodotto, Sativex, uno spray sublinguale per curare i dolori da neuropatie in pazienti con sclerosi multipla.

In Olanda da tempo è accettato l’uso terapeutico dei derivati della cannabis; così come in diversi stati USA è stato approvato tramite referendum.

Le principali indicazioni terapeutiche secondo la letteratura scientifica internazionale sono: nausea e vomito durante una chemioterapia, stimolazione dell’appetito in pazienti in AIDS, sclerosi multipla, terapia del dolore ecc.

Il governo s’impegni a recuperare il ritardo nella legislazione sanitaria attraverso norme finalizzate a regolare l’uso terapeutico della cannabis, piuttosto che ad anticipare la legge Fini sulle droghe, non ancora approvata dal Parlamento.

E comunque come si potrebbe parlare di pericolosità sociale a proposito di un uomo con una sclerosi laterale amiotrofica in fase avanzata di malattia?».

Vittorio Agnoletto, cell. 335 6356978

Ufficio stampa: 02 87395155,

Barbara Battaglia, cell. 349 4354984