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Berlusconi CONDANNATO. Travaglio e Luttazzi ASSOLTI

Publie le giovedì 20 ottobre 2005 par Open-Publishing
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Dazibao Giustizia Governi Televisione Patrizia

di Patrizia

Nella civilta occidentale la libertà di stampa è protetta dalla leggi.
Art.21 della Costituzione in Italia.

L’art.10 della Convenzione europea dei diritti umani recita: non ci può essere INGERENZA DI CARICHE PUBBLICHE nella libera diffusione di notizie e idee.

Il diritto di essere informati e di informare è un diritto umano fondamentale.

Il RAIS berlusconi non sa che esiste la difesa dei diritti umani, in democrazia.

E si è impossessato di tutta l’informazione e ha fatto in Rai e in Mediaset quello che sappiamo, licenziando i giornalisti veri e assoldando servi che diffondono un’informazione mensognera o tacciono le notizie.

Oggi berlusconi è stato condannato.

Servirà a allentare la censura.?Intanto il nostro mafiosetto si prepara ad annullarla par condicio in Parlamento


""Caso "Satyricon", chiesti da Berlusconi 20 mld di risarcimento per aver "devastato l’immagine di politico e di imprenditore"

Luttazzi e Travaglio assolti "Berlusconi non fu diffamato"

Il premier condannato a pagare 100 mila euro di spese legali

di ALESSANDRA LONGO

ROMA - Condannato. Silvio Berlusconi aveva chiesto un risarcimento di 20 miliardi del vecchio conio, come direbbe Bonolis, a quel diavolo di [b]Marco Travaglio[/b], colpevole, in associazione a delinquere con l’attualmente desaparecido Rai Daniele Luttazzi, di averlo offeso, anzi di aver "letteralmente devastato - si legge nella querela - la sua immagine di politico e di imprenditore".

Ma il giudice ha deciso diversamente e ha condannato il capo del governo a pagare le spese legali nell’ordine di centomila euro. Ne dà notizia lo stesso Travaglio, molto sollevato all’idea di non dover versare a rate, per il resto dei suoi giorni, la cifra richiesta dagli avvocati del Cavaliere. E ora i fatti, come si dice in gergo d’aula.

Era il 14 marzo del 2001, un mercoledì sera. Su Raidue andava in onda Satyricon, direttore di rete Carlo Freccero, produttore Bibi Ballandi (anche loro denunciati in sede civile). Luttazzi chiama Travaglio a parlare del suo libro, "L’odore dei soldi", scritto a quattro mani con Elio Veltri. Storia non autorizzata sulle origini delle fortune economiche di Berlusconi, sui segreti meccanismi finanziari che portarono alla nascita della Fininvest, sullo strano arrivo, ad Arcore, dello stalliere mafioso Vittorio Mangano. Minuti televisivi senza filtro.

Luttazzi chiede, Travaglio risponde, con documenti e atti che ha usato per scrivere. Da dove ha preso Berlusconi i miliardi per cominciare? Perché ha ospitato un boss, poi condannato a due ergastoli, a casa sua? Perché la Rai ha sempre scansato l’ultima intervista di Paolo Borsellino, acquisita da chi indaga sulle stragi di Capaci, via D’Amelio e degli Uffizi? Intervista nella quale, spiega Travaglio, il magistrato parla dell’interesse della procura di Palermo per Berlusconi, Dell’Utri e Mangano?

"Ignobile attacco al capo dell’opposizione, libercolo diffamatorio": Berlusconi s’infuria, querela, fa querelare. Partono dieci cause che sarebbero in realtà cinque raddoppiate, una per la trasmissione e una per il libro, moltiplicate appunto per cinque. La Fininvest di Aldo Bonomo chiede cinque miliardi, Mediaset di Confalonieri si aggrega. Querelano anche Giulio Tremonti, citato perché la sua legge avrebbe garantito 243 miliardi di sgravi a Mediaset, e Forza Italia, partito offeso del leader offeso. In tutto le richieste di risarcimento ammontano a 150 miliardi di vecchie lire.

Pochi giorni fa, in sordina, la decisione del giudice, a breve la motivazione della sentenza. Travaglio, che ha appena finito di risarcire Previti per una causa persa ("Un problema di avvocato"), si dice "contento, molto contento": "Nel mio libro non dicevo niente di nuovo, mi sono limitato a riordinare documenti. Non abbiamo danneggiato nessuno perché non abbiamo mentito. Le querele sono partite solo per spaventarci. Io ho scritto acqua fresca rispetto a quel che si legge nella sentenza Dell’Utri dell’anno scorso.

Berlusconi è stato condannato in sede civile, dovrà pagare le spese legali. E’ un passaggio importante. Con questa, ho vinto tre cause su dieci. Me ne rimangono altre sette...". Travaglio sta preparando un altro libro. Si chiama "Inciucio". Avverte: "Questa volta s’incazzerà anche la sinistra".

http://www.repubblica.it/2005/j/sez...

Messaggi

  • Qualche anno fà l’Economist incredulo che gli italiani avessero accettato che si TACESSE sugli accertati rapporti di Berlusconi con la mafia nei vari processi, ultimo quello di Palermo nel quale dell’Utri è stato condannato per associazione mafiosa e"intermediario privilegiato per 30 anni tra Fininvest e Mafia" asserisce

    Se il presidente del Consiglio ha potuto evitare di rispondere ad un tribunale, egli non può esimersi dal rispondere all’opinione pubblica delle gravi accuse a suo carico.
    Infatti, per quanto tali accuse si limitino a torti che possono sembrare a prima vista "soltanto" le leggerezze finanziarie di un uomo di affari poco scrupoloso, la loro portata

    — qualora si rivelassero fondate

    — andrebbe assai oltre e potrebbe addirittura comportare la messa in stato d’accusa (l’impeachment) dell’interessato.
    Se è vero, ad esempio, che Berlusconi ha fondato il suo impero economico su finanziamenti ottenuti tramite le tipiche pratiche del riciclaggio del danaro sporco, questo fatto indica chiaramente possibili legami con la mafia e addirittura, a seconda della natura dei legami, con il ramo deviato della diplomazia americana che ha sempre usato la mafia, sin dallo sbarco a Gela nel 1943, per arrivare a condizionare la politica siciliana e quella nazionale.
    Tale ipotesi andrebbe verificata anche alla luce della motivazione della sentenza Andreotti, recentemente resa pubblica. Essa stabilisce che la mafia si e’ servita appunto di Andreotti fino al 1980. E dopo?
    Chi e’ diventato successivamente il punto di riferimento politico di Cosa Nostra? Chi lo e’ oggi? Qualora, dunque, venisse accertata una connessione tra la politica e gli imbrogli finanziari di Berlusconi documentati dall’Economist, cio’ porterebbe diritto a possibili capi di accusa di alto tradimento dello stato, che vanno:

    — dalla connivenza con la mafia in quanto anti-stato,

    — [allo svilimento (tramite corruzione e persecuzione) di un potere dello stato, la magistratura, per assicurarsi liberta’ di azione,

    — al sovvertimento degli interessi nazionali, comunitari ed internazionalisti italiani a favore dell’egemonia sull’Italia di una potenza straniera, o comunque di un ramo deviato di essa, che persegue interessi propri.

    Non è ammissibile lasciar passare sotto silenzio accuse di questa portata. Tacere vuol dire svuotare di significato lo stesso concetto di fedeltà (giurata) allo stato. Rispondere è un dovere.[