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PRIMAVERA DI LIBERAZIONE ITALIANA

Publie le mercoledì 5 aprile 2006 par Open-Publishing
8 commenti

Dazibao Governi Politica Doriana Goracci

di Doriana Goracci

Ci siamo riusciti finalmente a poter dire parole”proibite” pubblicamente e a gran voce parole come coglione, frocio, puttana ...ce le scambiamo negli sms , nelle mail, le riportiamo le parole scandalose tra noi leggere...

Questa è la liberazione!

Parlare a “ rota” libera, perché anche “loro” lo fanno e se le tirano addosso queste parole e ce le rimbalzano, noi al margine del campo, non più a tifare ma a gridarle tutti insieme, come quando da ragazzini volevamo ribellarci e si sputava, si diceva piscia cacca cazzo vaffanculo troia tanto per citarne alcune e noi femminelle invidiavamo i maschietti che tiravano il loro liquido lontano...ma ora libere anche noi perché ci sono quelle "con le palle" al governo che salutano con il dito medio.

Questa storia parlamentare, elettorale è diventata anche nostra, questa trasgressione nazionale ci fa sentire parte di questa cloaca dove non sappiamo più quanto costano al chilo “ i finocchi “, un ortaggio da poco che cresce nel letame e quanto costano al chilo le” frattaglie” che era un cibo da romani, di quelli che gustavano la trippa e i rognoni...

Ci siamo riusciti a tirare fuori tutta la vergogna e la violenza dell’insulto, e sappiamo che nessuno davvero nessuno potrà querelarci perché abbiamo detto “parolacce” . Liberi di girare per le strade come negli stadi a tirarci minacce, volgarità.

La misura, la riflessione, la dignità, l’amore, la solidarietà, la denuncia, la lotta condivisa,il rispetto, il pudore, la partecipazione critica sembrano rientrate in un annichilito silenzio...

Una primavera fatta di straordinari segnali in Europa e nel mondo.

In Italia sembra ci sia spazio solo per gettarci spine e rifiuti.

Messaggi

  • meno male che ci resta da fare una citazione!!!!:
    MA E’ DIFFICILE TIRARE DEI COGLIONI SU UN COGLIONE
    vittoria oliva

  • EDITORIALE Radio Città Aperta 5 Aprile 2006

    Mentre sugli epiteti del Cavaliere si scatena il solito tormentone, sempre a metà tra il serio e il faceto, dovrebbe far riflettere e, visto che ormai si può dire tutto, dovrebbe far incazzare l´assordante silenzio - fatta eccezione per il quotidiano Liberazione - sulla cosa peggiore che Berlusconi ha detto nel dibattito televisivo con Prodi, quando ha ritenuto motivo di scandalo, quindi di coglioneria, il fatto che la sinistra voglia rendere uguali il figlio del professionista e quello dell´operaio. Una dichiarazione spocchiosa, classista e razzista, che avrebbe meritato reazioni assai più decise e indignate di quelle sui "coglioni". E non possiamo sottrarci all´impressione che i giovani indignati - rampolli delle elite che si candidano ad essere la classe dirigente di domani - che sono scesi in Piazza di Torre Argentina contro l´epiteto, non abbiano sentito irritazione per il concetto discriminatorio esternato da Berlusconi. E´ possibile, in fondo, che ne condividano l´essenza. Far passare "a gratis" l´esternazione classista del Cavaliere fa venire il dubbio che effettivamente a sinistra e nei suoi paraggi di coglioni ce ne siano ancora troppi.

  • Ieri l’altro ho pensato che in Italia abbiamo già toccato il fondo. E la cosa più oscena è che i mezzi d’informazione ci trasmettono anche queste cose. Almeno avesse un effetto deterrente. Ma ciò che stiamo vivendo non ricorda a nessuno l’ascesa del regime fascista ? che aveva portato ai vertici elementi decisamente di terza categoria - strategia utile per smantellare le
    istituzioni svuotandole ? gli inizi gli abbiamo visti con l’ascesa della Irene Pivetti a Presidente della Camera, il passo decisivo l’abbiamo fatto con l’ascesa di un avventuriero mafioso alla carica di padrone del governo.
    Quindi, la Mussolini come vicepremier non fa che completare il quadro. Ma vi rendete conto che questa gente non meriterebbe nemmeno di baciare la mano ad uno come Ibrahim Haniyeh - il primo ministro palestinese - che loro si ostinano a definire un terrorista ? Vedo che è venuto il momento che ci dobbiamo vergognare.
    Susanne

    • per Radio città aperta

      concordo con voi che tutto sto billame su coglioni
      è veramente ridicolo, comunque pure quell’altra di frase non è nuova!

      sapesse CONTESSA che cosa mi ha detto
      un caro parente dell’occupazione
      che quella gentaglia rinchiusa la dentro
      di libero amore faca professione
      del resto mia cara di che si stupisce....

      anche l’operaio vuole il figlio dottore.

      vittoria oliva