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La Rosa nel Pugno: arrivederci e grazie

Publie le mercoledì 19 aprile 2006 par Open-Publishing
6 commenti

Dazibao Partiti Gennaro Carotenuto Elezioni politiche 2006

di Gennaro Carotenuto

Mi riempie di gioia e contribuisce alla speranza di stabilità del governo, il fatto che i radicali (nella foto Pannella in divisa da ustascia croato) siano andati malissimo. Al Senato non hanno avuto neanche un eletto e alla Camera sono stati marginalizzati dal premio di maggioranza.

Al Senato dunque non possono vivaddio fare danni. Anche i loro 14 deputati (tra i quali solo parte sono in quota radicale) alla Camera, non servono. Possono tornare armi e bagagli da dove erano venuti, ovvero a destra.

Quella della Rosa nel Pugno era un’operazione di Palazzo e probabilmente perfino di Servizi per inserire nel centrosinistra il partito amerikano per eccellenza. Se fosse stato numericamente condizionante avrebbe imposto qualunque guerra al governo di centrosinistra e giustificato perfino l’uso dell’atomica. Sappiamo che sarebbe stato così. Per fortuna la foglia di fico della laicità dello stato è stata letta e capita da chiunque come un bluff dietro il quale l’unica cosa che contava era il neoliberismo più aggressivo.

Negli ultimi quindici giorni, un’insinuante campagna mediatica sosteneva che votare Rosa nel Pugno era molto di moda soprattutto tra i giovani. La Rosa veniva venduta come un deodorante ma è finita nel cestino. Non ci sono cascati gli elettori di sinistra, non ci sono cascati gli elettori radicali che hanno votato Forza Italia.

Hanno preso mezzo milione di voti, ci hanno fatto vincere il premio di maggioranza, grazie e arrivederci. Adesso è bene semplificare il quadro e non alimentare equivoci. O vogliamo ritrovarci Capezzone ministro per le privatizzazioni? Recuperiamo qualche deputato dello SDI, cooptandolo nel gruppone dell’Ulivo, e con i radicali nemici come prima.

http://www.gennarocarotenuto.it

Messaggi

  • Francamente quella di Gennaro mi sembra una posizione inaccettabile.

    Non ho certo particolari simpatie per i radicali ( al di la’ di un paio di voti per loro tra i settanta e gli ottanta, per Negri e per Tortora, quando il Pci rappresentava il "top" del forcaiolo ) ma sputare in questo modo, quando ancora il centrodestra non accetta la sconfitta, su una delle componenti - a questo punto tutte decisive - del centrosinistra mi sembra a dir poco demenziale.

    Quanto alle tute mimetiche, non solo simboliche, ne ricordo di peggiori addosso a D’Alema ai tempi del Kossovo .....

    E poi, altrettanto francamente, le posizioni dei radicali sul lavoro e sulla politica internazionale sono quello che sono, ma anche un deciso presidio anticonfessionale ( tema sul quale spesso anche la cosiddetta "sinistra radicale" tende a cincischiare, per non parlare dei DS) nel centrosinistra non guasta proprio ..... per non parlare dell’ antiproibizionismo ........

    Keoma

    • caro keoma sono d’accordo con te.Nelle prime lotte dei precari(prof a brescia)spesso ho,trovato radicali sinceri che lottavano con noi contro il dispotismo dc -pci", dell’epoca...E PER LE LORO POSIZIONI LIBERTARIE ,che sono tra le piu avanzate dei parttii italiani..Per il loro mancato antocapitalismo,certamente non siamo d’accordo..(sic).ma attaccarli in questo modo mi sembra puerile...;nelle lotte per l’amistia la democrazia (le passate conquiste divorzio aborto ecc;)sonostati pionieri, tra i primi difensori (comenelle piaze rirodrdo la lorte ada parte ella polizia di giorgiana masi radicale,a roma ).Quindi, pe le lotte democratiche ;i radicali ((-quelli che lottano nelle piazze insieme alle popolazioni, non certo gli opportunisti come giuliano ferrara ex berlsuconiano poi passato al partito liberal lbertario radicale unltimamente ,sic),possono collaborare con noi ,ma ci scontriamo sul loro liberalismo economico./La questione é talmente semplice ...;I nemici sono altrove.;...non perdiamo di vista la destra nuova ,vera che si sta organizzando cercando di strumentalizzare la rivolta sociale (penso, alle nuove destre alternativa sociale di alessandra mussolini ,ecc msi di rauti, e compagnia bella ,forza nuova,etc etc ).Quindi :prima :"l’estreme de stre,po(2)i le destre liberali (forza italia lega etc),poi (3)ancora le destre travestite degli ex dc presenti nel cenro sinistra della margherita udeur etc)/poi(4) ancora i Ds nuovi democratic in voglia di clintonizzazione americana neoliberale...E cercare di unire almeno come strategia (la sinistra alternativa sincera vera)i rossi, i verdi di sinistra(ecologie delle menti alla deluze guattari foucault etc) e tutti i militanti dei movimenti disobbedient,alternativi antagonisti,sinistra alternativa ,alternativa socialista rivoluzinaria (ASR perché no un orga nuova?,come in francia;)insomma; etc///non perdiamo di vista ,in queste banali querelles con i radicali(sic), che non contano niente nel grande gioco della dominazione .(politicante del bluff di democrazia bloccata e ancora a venire italiana,oggi anocra purtroppo ,oligarchica,totaliberale mediatica- post -situazionista -spettacolare di regime orwellinao,etc;,)..La lotta é lunga, continua,permanente, ed ha bisogno di molta ,"pazienza"...la lunga marcia é alquanto ardua e non possiamo perderci in quste miniscule "querelles" con i radicali che comunque sono con noi nelle lotte per la democazia e nelle lotte per la amnistia libertà dei tantissimi compagni dissidenti democratici,che soo ancora in prigione come paolo e tanti altermondialsiti./..ciao e d’accordo con te/un singolare plurale ,:lotta continua(democrazia radicale ,de mo-crazia -sociale- libertaria...autonomia demcratica sociale (militante dell’ADSL)(Autonomlia alternativa/Democrazia,Socialista,Libertaria)e per un partito(movimento) nuovo rosso -verde- nero libertario(neo zapatista)...d’unità proletaria(precari)...bye bye ....amnistia per tuti i dissidenti di regime in italia..(l’italia una democrazia?).La democrazia diceva Churchill (che non,era certo un socialista)é il male minore,(rispetto ai totalitarismi dittature etc)ma spesso é malata ed ha bosogno continuamente di medicine,dottori,etc,e bisogna sempre ,restare vigilanti (noi veri democratici),come in italia ,negli USa etc etcdove la malattia prenderà molto tempo come le cure saranno lunghe ..oggi l’italia é in convalescenza...malgrado la caduta del regime berlusconiano che é ancora purtroppo ancora presente nelle istituzioni(non credo che cambieranno molti funzionari nlle camere del potere vero,repressivo poliziesco etc //bye bye..ce n’est qu’un debout continuons le débat...)ciao belli ciao...

  • Spiace vedere e constatare come l’unico vero progetto di rinnovamento della sinistra venga calunniato e vilipendiato.
    La rosa nel pugno non è una operazione di palazzo, i palazzi non ci interessano, nè una operazione di fantomatici "servizi", ma un pungolo di rinnovamento e modernizzazione della sinistra.
    L’ulivo che sta nascendo, quello sì è frutto di giochi di palazzo, brutta copia del più retrivo compromesso storico, in cui i valori della sinistra, se mai ce ne sono ancora, sono già imbavagliati da un estremismo cattolico e reazionario soffocante.
    Cosa faranno i DS ed i loro sostenitori?
    Andranno ai consultori con gli amici del "movimento per la vita" ad assediare e tormentare le donne che faticosamente hanno scelto di abortire?
    Andranno a gridare in piazza che l’embrione è un essere umano, mentre un malato non lo è più?
    Voteranno svariati milioni di euro di finanziamento per le scuole private/cattoliche mentre le scuole pubbliche languono nella loro agonia?
    Riflettete, cari compagni, invece di gioire per il fatto che la Rosa non è andata come si pensava: la sinistra in Italia rischia di scomparire nel nulla dell’assenza di valori e principi che non siano solo slogan.
    L’insuccesso ridicolo dei DS, quello si, dovrebbe fare riflettere sulle ragioni che lo hanno determinato.
    Un partito carneade che come unica dote dal PCI ha portato milioni di voti di gente che credeva nella Sinistra post comunista come una sinistra riformatrice e moderna, ma che la sta abbandonando delusa e sconcertata.
    Come ultima annotazione, gradirei che chi, come l’autore dell’articolo, esprime giudizi tanto netti e duri sui Radicali, dovrebbe per onestà intellettuale studiarne la storia, lì capirebbe che i Radicali nascono dalla sinistra liberale e riformista dei F.lli Rosselli e di Ernesto Rossi, nonchè di Eugenio Scalfari e Marco Pannella, e a Sinistra sono sempre stati, eccetto che nel 1994, quando appoggiarono (dall’esterno del parlamento) il governo Berlusconi.
    Detto questo giova ricordare che negli stessi anni Berlusconi era ospite gradito dei congressi DS e veniva definito dal presidente D’alema un leader di statura internazionale e risorsa della democrazia italiana.
    Gli errori appartengono alla natura umana.
    Ciò detto, si rifletta prima di esultare per la vittoria sulla Rosa nel Pugno, perchè se sparisse questa forza laica liberale socialista e radicale, sparirebbe anche la speranza di una sinistra moderna e giovane.
    Sull’ironia riguardante Capezzone è bene neanche commentare, poichè riflette il tenore ed il valore dell’articolo al quale ho voluto rispondere

    operatore@supereva.it

    • Caro operatore ecc
      come mai chiami i radicali "di sinistra"? Non sono mica di di sinistra!
      In altri tempi ho appoggiato molte loro campagna e ho anche versato la quota di sostenimento per 2 anni, sono stata d’accordo con molti referendum e oggi apprezzo la difesa che fanno della laicità e sarei disposta a portare avanti una campagna per sciogliere l’Italia dai patti lateranensi, li appoggio nella difesa che fanno dei carcerati e della libertà di ricerca... ma chiamarli di sinistra mi pare azzardato. Hanno appoggiato l’invasione irachena, sono filobushiani e filo-neocons, odiano a morte i sindacati e hanno sempre difeso la precarizzazione estrema del lavoro, non hanno mai detto una sola parola contro la globalizzazione e contro le multinazionali, o contro i grandi organismi economici come WTO, BM, o FMI, non si curano dell’ambiente e della crisi del pianeta, non dicono una parola sul dispotismo bancario, non hanno mai attaccato la privatizzazione dei beni fondamentali e dei servizi che ora sono pubblici, non hanno mai difeso lo stato sociale né i diritti dei lavoratori, né hanno parlato contro la Bolkestein...
      Certo nNon potrei mai scrivere un articolo come quello sopra né mi interessa che essi raccolgano pochi voti, anzi più gente li vota meglio credo che sia, ma il fatto è che le pregiudiziali economiche di questo movimento sono di destra e l’economia non è un settore di poco conto (per qualcuno anzi è la struttura portante della società), per cui alla fine sono le idee sull’economia che connotano un movimento e i radicali, economicamente parlando, non sono affatto di sinistra, ma appaiono come dei neocons laicisti, scevri da ogni sorta di confessionalismo.
      Il fatto che siano entrati nel centrosinistra a me pare molto anomalo e deve aver sbalestrato molti elettori che si sono guardati bene dal votarli. Francamente penso che, se Berlusconi li avesse accettati nella Cdl, ci sarebbe andati tranquillamente e sarebbero stati egualmente anomali, ma nel governo di centrosinistra proprio non riesco nemmeno a immaginarli, altro che come l’esca di una miccia.
      La loro posizione è troppo particolare perché l’elettore riesca a pensarli in questo o quello schieramento e, in tempi bipolari come questi, la loro collocazione difficile dissuade dal voto.
      Ascolto spesso radio radicale e mi piace la loro rassegna stampa, ora sento che anche alcuni radicali riconoscono che l’impero capitalista che si esprime come neoliberismo non ha migliorato le condizioni economiche degli oppressi e anzi ha aumentato l’impoverimento del globo, e che il loro disinteresse per questa oppressione in campagna elettorale non ha loro giovato per cui occorrono dei ripensamenti, ma questi accenni sono ancora troppo poco perché si possa parlare di svolta a sinistra, una cosa, del resto che a loro interessa meno di niente
      saluti
      viviana

    • Si, Viviana, è tutto vero.

      Però. c’è un però.

      Di acqua sotto i ponti ne è sicuramente passata parecchia, ma non riesco a dimenticare un pumbleo pomeriggio del maggio 1977, nel quartiere di S.Lorenzo a Roma, in poche migliaia e circondati da una vera e propria occupazione militare, a celebrare il funerale della mia amica Giorgiana Masi.

      Isolati anche fisicamente dal resto del mondo politico e dalla sinistra istituzionale, Pci in primis, ma con Marco Pannella ed Emma Bonino con noi a contrattare con la polizia ogni metro di funerale autorizzato.

      A volte anche un solo momento come quello ha un valore simbolico, per chi l’ha vissuto, che poi dura per tutta la vita.

      Per il resto hai sicuramente ragione anche se perlomeno su una questione, certo non secondaria,
      la difesa senza se ne ma della scuola pubblica, i radicali hanno una posizione persino più intransigente di Rifondazione Comunista.

      Magari il vero motivo di questa posizione irriducibile dei radicali è che le scuole private italiane sono in gran parte confessionali e non il rifiuto in sè delle logiche privatizzatrici, però questo aspetto, per l’importanza enorme dei temi della scuola, non mi sembra robetta di poco conto.

      E poi mi sembra che i DS siano tutt’altro che esenti da molti degli stessi peccatucci dei radicali e talvolta, anche per il loro oggettivo maggiore peso politico, anche da peccatucci molto peggiori (legge Treu sul lavoro precario, guerre in Kossovo ed in Afghanistan, finanziamenti pubblici alle scuole private ecc. ecc. ecc.).

      Eppure, ti sentiresti di dire che i Ds non appartengono alla sinistra ?

      Vanni

    • Ebbene si, torno a ripeterlo, i radicali sono di sinistra.
      Da sempre la loro politica è incentrata sui temi classici, ma non per questo vetusti, della sinistra liberale, i fondatori di questo partito/movimento sono peraltro riconosciuti indiscutibilmente come i Grandi Padri Nobili della cultura di sinistra del nostro paese: uno per tutti Eugenio Scalfari...
      Laicità dello stato, diritti civili, ricerca scientifica, progresso, sono tutti temi che dovrebbero informare una forza politica socialista e riformista, di respiro moderno ed europeo, ma in Italia sono e restano dei tabù.
      I DS non hanno una posizione su nessun tema fondante l’essere una forza di sinistra, anzi stanno distruggendo la speranza della socialdemocrazia(dopo essere stati costretti ad abiurare rispetto all’ideologia comunista) condannando i loro elettori/sostenitori ad una alleanza con un centro, quello si neocons e clericale, che farà scomparire definitivamente ogni anelito di riformismo in Italia.
      I "movimenti per la vita", "comunione e liberazione" etc., stanno monopolizzando e fagocitando gli sprovveduti DS, avveduti soltanto nella bieca corsa alle poltrone che stanno scatenando in questi giorni(continua)