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Una di noi

Publie le martedì 23 maggio 2006 par Open-Publishing
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Doriana Goracci

La lettera che segue è stata scritta da due carissime amiche che ho
avuto la fortuna di incontrare anni fa nelle Donne in Nero. Silvia
Macchi in assoluto è stata la prima che conobbi di loro in una
iniziativa nell’ambito del Social Forum Roma Nord che collaborai a
creare nel 2001. Oggi Silvia è una candidata in una nuova lista,
Arcobaleno, per Roma. Io non abito più lì... come diceva una canzone di
tanti anni fa e penso che far circolare questa lettera possa essere
utile per lei e per quelli che domenica invece andranno a "scegliere"
l’amministrazione della città. Tutto quì. Scusate se approfitto della
rete e di alcune liste ma è il solo modo possibile per farla conoscere
e sperare che il testo circoli.

Buone giornate a Silvia e a tutti voi.

Doriana Goracci


Da Maria Temide Bergamaschi e Milva Pistoni

Abbiamo pensato che accettare una candidatura nella lista
RomaArcobaleno alle prossime elezioni comunali, da parte di Silvia
Macchi, probabilmente non sarà stata una scelta facile, per molte
ragioni, sia locali che legate alla delicata situazione politica
nazionale - che per fortuna si sta rasserenando dopo l’elezione del
Presidente della Repubblica - . Inoltre è una scelta non facile anche
dal più banale punto di vista della comunicazione della propria
candidatura; la lista RomaArcobaleno, infatti, è una formazione
composta da persone attive nelle associazioni di base, nei municipi e
nei movimenti - non da professionisti della politica istituzionale - e
non si avvale di una grande struttura organizzativa, come può essere
quella di un partito, quindi i mezzi e le opportunità per far conoscere
agli elettori il proprio programma ( tanto più se come in questo caso
si tratta di un "programma partecipato" ) non sono molti, e si basano
sulle forze personali dei candidati.

Però, riflettevamo noi, da Silvia Macchi non potevamo aspettarci che
scegliesse una via facile perché, di fatto, non è facile candidarsi a
ricoprire un ruolo istituzionale avendo l’intenzione di continuare a
fare politica dal basso. Non è facile riuscire a mantenersi fuori dalle
logiche e dai condizionamenti della politica istituzionale, di cui
comunque si entra a far parte, e continuare ad essere interni alla
rete di associazioni e movimenti da cui si proviene. Ma il suo modo di
intendere l’agire politico, che condividiamo, richiede che non ci si
allontani dal punto di vista delle donne e degli uomini, che vivono la
città come un territorio proprio, in cui si è soggetti attivi sempre,
non utenti/consumatori/clienti. Proprio
per questo motivo Silvia non si propone come rappresentate/delegata, ma
come una interlocutrice attiva nel Comune di Roma.

Ecco perché vogliamo sostenere Silvia Macchi nella sua candidatura in
queste elezioni amministrative , noi la conosciamo capace di dialogo
sia al nostro interno che nel suo impegno rivolto alle donne
palestinesi e israeliane. Pensiamo, inoltre, che saprà apportare le
sue conoscenze e il suo pensiero originale in quanto architetta,
all’analisi e alla iniziativa politica riguardante l’ assetto
urbanistico della città di Roma.
Un carissimo saluto a tutt*

Cara Doriana,
Milva mi ha detto di girarti la lettera scritta da Maria Temide e lei in appoggio della mia candidatura.
Sarebbe molto utile se tu potessi farla girare nelle tue liste. Grazie e un abbraccio Silvia


Da Maria Temide Bergamaschi e Milva Pistoni

Abbiamo pensato che accettare una candidatura nella lista RomaArcobaleno alle prossime elezioni comunali, da parte di Silvia Macchi, probabilmente non sarà stata una scelta facile, per molte ragioni, sia locali che legate alla delicata situazione politica nazionale - che per fortuna si sta rasserenando dopo l’elezione del Presidente della Repubblica - . Inoltre è una scelta non facile anche dal più banale punto di vista della comunicazione della propria candidatura; la lista RomaArcobaleno, infatti, è una formazione composta da persone attive nelle associazioni di base, nei municipi e nei movimenti - non da professionisti della politica istituzionale - e non si avvale di una grande struttura organizzativa, come può essere quella di un partito, quindi i mezzi e le opportunità per far conoscere agli elettori il proprio programma ( tanto più se come in questo caso si tratta di un “programma partecipato” ) non sono molti, e si basano sulle forze personali dei candidati.

Però, riflettevamo noi, da Silvia Macchi non potevamo aspettarci che scegliesse una via facile perché, di fatto, non è facile candidarsi a ricoprire un ruolo istituzionale avendo l’intenzione di continuare a fare politica dal basso. Non è facile riuscire a mantenersi fuori dalle logiche e dai condizionamenti della politica istituzionale, di cui comunque si entra a far parte, e continuare ad essere interni alla rete di associazioni e movimenti da cui si proviene. Ma il suo modo di intendere l’agire politico, che condividiamo, richiede che non ci si allontani dal punto di vista delle donne e degli uomini, che vivono la città come un territorio proprio, in cui si è soggetti attivi sempre, non utenti/consumatori/clienti. Proprio
per questo motivo Silvia non si propone come rappresentate/delegata, ma come una interlocutrice attiva nel Comune di Roma.

Ecco perché vogliamo sostenere Silvia Macchi nella sua candidatura in queste elezioni amministrative , noi la conosciamo capace di dialogo sia al nostro interno che nel suo impegno rivolto alle donne palestinesi e israeliane. Pensiamo, inoltre, che saprà apportare le sue conoscenze e il suo pensiero originale in quanto architetta, all’analisi e alla iniziativa politica riguardante l’ assetto urbanistico della città di Roma.

Un carissimo saluto a tutte
Maria Temide e Milva

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