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Il giorno della prima foca

Publie le venerdì 1 aprile 2005 par Open-Publishing

Dazibao Consumo-Pubblicità Ambiente

di Stefano Carnazzi

Migliaia di cacciatori armati con arpioni, fucili e fiocine scendono sui ghiacci del Canada orientale. Per uccidere oltre 300.000 cuccioli di foca, da oggi fino al 15 maggio.

La caccia è appena cominciata. Frutterà circa 8 milioni di euro, e la condanna come "barbarica" da parte di tutte le organizzazioni protezioniste.

La caccia di quest’anno è il più grande massacro, da quando il governo canadese ha deciso nel 2003 di autorizzare la falcidie di un milione di foche, in tre anni.

Uno smacco per il movimento anti-caccia internazionale, attivo dagli anni ’60. Le sommosse e le proteste avevano portato, tra gli anni ’70 e ’80, a riduzioni della caccia e limitazioni al commercio.
Ma la caccia dell’anno scorso è stata la più feroce, in 50 anni. Più di 300,000 cuccioli di foche uccisi entro il 15 maggio, quando il piano del governo avrà fine. Tra i motivi ufficiali, la diminuzione del pesce.

La stagione di caccia ha avvio circa due settimane dopo la nascita di molte foche.

"Siamo qui per fare il nostro lavoro, responsabilmente. Dobbiamo vedere la via di mezzo tra la conservazione e i bisogni economici della regione" ha dichiarato alla AFP un ufficiale del Canada’s Department of Fisheries and Oceans.

La Humane Society International (HSI), una delle più grandi essociazioni animaliste del mondo, ha avviato una campagna contro il Canada, a partire dal giorno in cui la prima foca viene uccisa.

"Ci siamo uniti per boicottare i prodotti del mare canadesi, dal salmone al granchio" ha dichiarato alla Reuters John Grandy, vicepresidente della Humane Society. "Penso che il governo candaese rimarrà scottato, vedranno serie conseguenze andando avanti con la caccia. Noi incoraggeremo i consumatori ad aprire un dialogo con i loro negozi, i ristoranti, in tutto il mondo, e dire ’Per favore non servite pesce canadese’ oppure ’Io non compro prodotti ittici canadesi finché non finisce la caccia alle foche’".

"La cosa che colpisce di più - ha ribadito Chris Hails, direttore del programma globale del Wwf - è che sono animali simbolo della difesa della natura. Penso che la gente si senta in connessione con loro".

http://www.lifegate.it/lg_ambiente/articolo.php?id_articolo=1966