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> Tre "scalate" - Un unico regista

29 dicembre 2005, 19:54

Unipol sotto inchiesta per responsabilità oggettive

Il finanziere bresciano lascia "per motivi di salute"

Antonveneta, Unipol indagata

anche Gnutti si dimette dal cda

MILANO - La compagnia assicurativa Unipol risulterebbe indagata come persona giuridica per responsabilità oggettive in violazione della legge 231, dal momento che lo stesso gruppo non ha predisposto alcun modello organizzativo atto a prevenire illeciti. E’ quanto si apprende in ambienti giudiziari milanesi. Confermata, inoltre, l’accusa di appropriazione indebita per Giovanni Consorte, il numero uno di via stalingrado già iscritto nel registro degli indagati della procura milanese nell’ambito dell’inchiesta sulla scalata ad Antonveneta.

Intanto dopo le dimissioni di Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti sono arrivate quelle di Emilio Gnutti, pure coinvolto nelle inchieste giudiziarie sulle scalate ad Antonveneta e Bnl. Il finanziere bresciano lascia il consiglio d’amministrazione di Unipol ufficialmente "per motivi di salute". In una nota la compagnia bolognese precisa come Gnutti, nominato il 29 aprile del 2004, rivestisse "la carica di consigliere non esecutivo, ovverosia privo di deleghe gestionali". Con la stessa motivazione, il finanziere si è dimesso dal consiglio di amministrazione di Banca Mps (Monte dei Paschi di Siena), in cui rivestiva anche la carica di vicepresidente, e da quello di Asm Brescia, azienda ex municipalizzata che fornisce acqua, gas ed energia elettrica.

Appena la notizia del coinvolgimento di Unipol nelle indagini è piombata sul mercato, il titolo è subito scivolato a un minimo di seduta a quota 2,36 euro (-2,46%), poi è partita qualche ricopertura e il titolo viaggia ora a 2,3925 (-1,14%). Nelle sale operative si guardano due forze contrapposte. Da una parte la notizia dell’indagine sulla compagnia, e non più solo sui top manager, è ovviamente ribassista. Ma ciò complica ancor di più la strada verso Bnl e, considerando il recente aumento di capitale di Unipol, se il progetto di opa sfumasse, allora il gruppo bolognese si troverebbe più che capitalizzato.

(29 dicembre 2005)

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