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università: il papa rimandato a settembre

Publie le mercoledì 16 gennaio 2008 par Open-Publishing
5 commenti

  Università: il Papa rimandato a settembre-
a cura di Paolo De Gregorio – 16 gennaio 2008

In tutti gli eventi vi è un aspetto principale e, senza mettere in luce quello, tutti i ragionamenti sono futili, marginali, sbagliati nella sostanza.
Questo aspetto è rappresentato dal clima di crescente ingerenza del Vaticano e dello stesso Papa nelle vicende politiche e amministrative della nostra Repubblica, sommato alle esternazioni anti-musulmane fatte all’Università di Ratisbona, fino alle recentissime valutazioni sull’illuminismo, la rivoluzione francese, la scienza, che sono un attacco epocale alle origini del moderno sapere scientifico.
Il tutto avviene con una copertura e sottolineatura mediatica spropositata, e parlare di censura perché gli studenti della Sapienza non gradivano l’intervento papale nella loro Università è una vera bestemmia.
Tra l’altro la religione non è un sapere, è un dogma, basato su affermazioni fasulle, manipolate nei secoli. Non ha mai risolto alcun problema, ha buttato al cesso le tavole della legge, i comandamenti divini che ordinano “non uccidere”, facendo Crociate, accompagnando il colonialismo, provocando guerre di religione, adottando la pratica delle conversioni forzate, facendo processi agli scienziati, roghi degli eretici, applicando la tortura e la pena di morte con i suoi inquisitori, fino alle attuali ingerenze nella politica della nostra Repubblica.
Papa Ratzinger si porta dietro tutto questo, è il simbolo di estrema destra di un pensiero antistorico e antiscientifico. La sortita contro i musulmani rivela il desiderio di quello “scontro fra civiltà” così caro a Bush, e che vede l’Europa come bastione di contenimento dell’avanzata islamica.
Gli studenti della Università la Sapienza di Roma, anche se in minoranza, hanno voluto sottrarre il loro spazio di sapere scientifico alle ingerenze ecclesiali ben sapendo che tra “ratio” e “fides” il dialogo è inutile, sterile, una perdita di tempo, poiché è proprio la scienza che nei paesi culturalmente avanzati ha seppellito le invenzioni dogmatiche della “fides” e resa marginale la pratica religiosa.
Anche le pratiche di evangelizzazione e proselitismo in Africa e in altre zone di fede islamica, anche se schermate da iniziative umanitarie, vanno a creare dei disastri futuri, visto che le “enclave” cristiane inevitabilmente creano risentimenti e ritorsioni armate, questi nodi prima o poi vengono al pettine e i massacri che seguono sono responsabilità del colonialismo clericale.
Ricevere “lezioni” dai preti è nocivo, e il vero segno di modernità è ignorarne il giudizio, ma bisogna anche impedirne l’ingerenza nei fatti politici, amministrativi, nella ricerca scientifica.
La Chiesa ha legittimità a parlare nelle sue innumerevoli sedi che sono le parrocchie. Non deve ricevere soldi dallo Stato, non deve avere il privilegio dell’8 per mille, non deve pesare sullo Stato per la manutenzione delle chiese che utilizza a fini privati, non deve gestire servizi pubblici come ospedali, case di riposo, comunità di recupero, in cui crea potentati personali, favoritismi personali e confessionali, collateralismi politici. Praticamente uno stato nello stato.
Spero proprio che il gesto simbolico degli studenti non si fermi e generi il frutto di affermare in tutti i modi la laicità della nostra Repubblica, che invece appare genuflessa e servile, almeno da quello che si sente dire da quasi tutte le forze politiche che fanno a gara per mostrarsi solidali con il pastore tedesco.
Paolo De Gregorio

Messaggi

  • Dal messaggio della Rete per l’Autoformazione di Roma:

    www.uniriot

    L’occupazione del rettorato che abbiamo fatto quest’oggi è stata un grande successo perché ha ottenuto un risultato che qualifica la democrazia e ne garantisce il funzionamento: la libertà di espressione, la libertà di contestare opinioni, posizioni e poteri che vengono ritenuti lesivi dei diritti di tutti.

    Non si è trattato né di violenza, né di una cacciata, ma di un esercizio di libertà! L’attacco ai diritti e alle libertà da parte di papa Ratzinger non è cosa nuova e non è invenzione intollerante di un gruppuscolo di laici: ogni giorno gli attacchi alla 194, alla decisione delle donne; ogni giorno l’attacco alle libere scelte sessuali; ogni giorno la crociata contro la laicità delle istituzioni pubbliche. Per non parlare della richiesta pressante di destinare le risorse pubbliche alle strutture formative e di cura cattoliche (lo schiaffeggiamento per Veltroni e Marrazzo della scorsa settimana)

    .. Dicendo di no all’inaugurazione Ratzinger non lascia dubbi, né ambiguità: non accetta la possibilità di critica e di dissenso. Non è il pericolo sicurezza che lo ha spinto a rinunciare, ma il fatto che docenti e studenti ritenevano la sua visita inopportuna e hanno lottato in questi giorni per poter pronunciare queste parole. La richiesta di non militarizzare l’università, la richiesta di poter contestare la sua presenza all’interno della città universitaria evidentemente lo ha indispettito. La disarmonia che tiene lontano il papa per noi ha un altro nome, si chiama democrazia. L’università non è una famiglia, ma uno spazio pubblico, dove la ragione si esercita con il confronto e le divergenze, anche aspre. Chi sono dunque gli intolleranti? È questa la domanda che rivolgiamo alla stampa e alla politica. È intollerante chi chiede di poter manifestare all’interno della propria università o chi voleva una vetrina senza incrinature e senza rumori dissonanti?

    Un elogio va al coraggio dei tanti docenti che con fermezza e passione hanno detto quanto tutta la comunità scientifica italiana avrebbe dovuto dire a gran voce: il pensiero di Ratzinger non ha a cuore la scienza e l’autonomia della ricerca. Questa affermazione che da sola giustifica tanto coraggio sembra suono impercettibile per i tanti che nel mondo politico attaccano docenti e studenti, definendoli mostri laici e integralisti. Ci vuole davvero scarsa dignità a non prendere sul serio le parole di Ratzinger, perché solo chi non le prende sul serio può ritenerle innocue per la scienza, per i diritti, per la libertà, per i desideri.

    viviana

    • Quando si predica bene e si razzola male...

      I bravi cattolici teodem hanno forse capito che il Papa e’ rimasto deluso dalla moratoria sulla pena di morte, una battaglia da cui la Chiesa si e’ sempre defilata, e in cui essa non si e’ fatta nel tempo molto onore, e che proprio per sopperire a questa figuraccia e’ stata sferrata la guerra alla 194, chiamata pomposamente la “moratoria dagli aborti” e che puo’ anche suonare bene, a parole, come un inno alla salvezza della vita.

      Ma i bravi teodem lo sanno che non solo il Vaticano non ha mai fatto sua questa battaglia ma addirittura conserva la pena di morte nel suo ordinamento?

      Lo sanno che il "Catechismo della Chiesa Cattolica" recita, nell’articolo 2266:

      "Difendere il bene comune della società esige che si ponga l’aggressore in stato di non nuocere. A questo titolo, l’insegnamento tradizionale della Chiesa ha riconosciuto fondato il diritto e il dovere della legittima autorità pubblica di infliggere pene proporzionate alla gravità del delitto, senza escludere, in casi di estrema gravità, la pena di morte".
      Diritto e dovere?! Alla faccia della moratoria!!

      viviana

  • che figuraccia del papa crucco ! Abituato a politici ed intellettuali proni , mai critici sulle sue uscite al limite dell’oscurantismo , per una volta che incoccia in un gruppo di persone che non ci stanno , si ritira sdegnato nel suo Vaticano . Certo , caro papa , la chiesa si era abituata a far valere la ragion religiosa sulla scienza a suon di scomuniche , inquisizione e roghi , cosa adesso non più possibile . Certo, caro papa , è comodo trovare persone che del caso ti criticano veletamente quando fai l’elogio dell’inquisizione , ma mai dicono chiaro quello che pensano. Ma che figura da vigliacco! La chiesa cattolica ha figure assolutamente criticabili ma dotate di grinta e difficili da spaventare : il san Giovanni Bosco, il criticatissimo e criticabilissimo papa Woitila , che comunque picchiava i pugni sul tavolo . Tutta gente che avrebbe affrontato contestazione e critiche , e che non si sarebbe defilata perchè non accolta con la solita , ipocritissima deferenza

    Buster brown

  • E mentre il papa veniva contestato a Roma...

    Chi l’avrebbe mai immaginato il "subcomandante Fausto" laureato all’Università cattolica? Tra lauree honoris causa, onorificenze e offerte di lavoro, non si contano più le attestazioni di stima che il presidente della Camera ha ricevuto dalla Chiesa andina in questo suo secondo viaggio diplomatico in Sud America. Il cattolicesimo accademico latinoamericano corteggia Fausto Bertinotti e lui ricambia con gusto. Dopo la cattedra in "No profit" offerta al leader di Rifondazione comunista dall’Università ciellina "Sedes Sapientiae" di Lima, la Pontificia Università Cattolica dell’Ecuador lunedì gli ha conferito un attestato di benemerenza propedeutico al dottorato al termine della sua "lectio magistralis" sulla crisi della politica.
    Un applauso scrosciante accoglie l’ingresso della terza carica dello Stato italiano nell’aula magna prima che partano le note dell’inno nazionale ecuadoregno di cui Bertinotti prova a intonare il ritornello. Mentre, a differenza dell’ambasciatore Giulio Cesare Piccirilli e di parte dei presenti, non canta una sola strofa dell’Inno di Mameli. A dargli il "bienve nido" è il rettore dell’Università, Manuel Corrales Pascual SJ: «Per noi è un onore e motivo di compiacimento accogliere un esponente politico così ricco di esperienza che ha avuto origine nel mondo politico e sindacale», esordisce il rettore, che comincia a ripercorrere tutta la biografia del leader di Rifondazione comunista.

  • una lezzione d intelligenzia politica che ,ancora una volta , vienne dell italia.oggi in francia il nostro presidente sarkozettino appre la porta a la fine della laicita ,poi fa 2 passi dietro ..;ma ancora una volta parliamo et non facciamo niente di veramante significativo.ma cio che si e passato a l universita è una vera dimontrazionne di difenza della liberta .
    bravo a voi e scusette , il mio italiano ,ma non ho piu scritto in italiano da 15anni.
    avanti popolo......
    Makhno