Home > uranio in esaurimento
L’uranio e’ una risorsa naturale in via di esaurimento, esattamente se non peggio del petrolio.
I maggiori produttori sono Australia e Canada’.
Per il centro di ricerca australiano Abare e per l’Agenzia internazionale dell’energia (che e’ pure favorevole all’uso dell’energia nucleare), la domanda mondiale di uranio potra’ essere soddisfatta solo fino al 2030.
Che succedera’ nel frattempo?
In pochi anni il costo dell’uranio e’ gia’ cresciuto di 10 volte. Se la sua domanda aumentasse ancora, crescerebbe rapidamente di altre 10-20-30 volte, e consideriamo che le speculazioni della Borsa gonfierebbero il suo costo a dimisura (lo vediamo nell’irrefrenabile aumento del costo del petrolio dovuto soprattutto alle speculazioni azionarie), cio’ porterebbe l’energia nucleare a schizzare a costi altissimi, anche escludendo il computo delle scorie.
A quel punto il nucleare costerebbe enormemente di piu’ dell’eolico o del geotermico e molto di piu’ di qualunque pannello fotovoltaico anche non sostenuto da contributi statali. Insomma sarebbe un pessimo affare ancor prima che le famose centrali di Berlusconi fossero costruite.
Siamo nel 2008, 10 anni non basteranno a farle (vd il termovalorizzatore di Acerra che aspetta da 8 anni), arriviamo al 2018. Ci restano 12 anni di uso e gia’ a costi smisurati.
Se veramente si decidesse in futuro di espandere la produzione di energia nucleare, l’aumento del prezzo dell’uranio potrebbe mandare in poco tempo l’energia nucleare fuori mercato.
Insomma, l’affare e’ pessimo da qualunque punto lo si guardi, e mostra chiaramente che, piu’ che alla soluzione del problema, questo Governo sia puntando a mettersi in tasca ingenti quantita’ di denaro pubblico per sconce spartizioni.
Questa cosa e’ uno schifo comunque la si guardi!
Non si puo’ essere tanto testardi da negare l’evidenza e tanto corrotti da accettare qualunque male pur di arricchirsi al momento. C’e’ qualcosa di stravolto in questa faccenda che nega ogni senso comune, qualcosa di molto vizioso, e se la porteremo avanti ce ne verra’ solo male.
Se poi si pensa che il modo più comodo di smaltire le scorie del nucleare è la guerra....
Per cominciare la fissione nucleare nasce con un italiano: Fermi.
Per cominciare l’America si approfitta subito della scoperta per fini militari. Il suo sogno e’ costruire armi cosi’ potenti da darle il controllo del mondo, il che la dice lunga sul suo concetto dei democrazia e di autodeterminazione dei popoli.
Un reattore produce per la prima volta elettricita’ nel 1951. Eisenhower la esalta come un’energia a basso costo (sigh!). Nel 54 si ha il 1° impianto per generare energia, l’anno dopo nasce l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA). La marina americana uso’ energia nucleare per la propulsione dei sottomarini seguita dalla Marina sovietica che tenne sempre segreti i suoi incidenti.
La potenza delle centrali nucleari aumento’ velocemente, passando da meno di 1 GW nel 1960 a 100 GW (anni ‘70)e 300 GW (anni ‘80), per raggiungere poi i 366 GW nel 2005, con la maggiore espansione avuta in Cina. Tra il 70 e il 90 si costruirono centrali per piu’ di 50 GW di potenza, con un picco a oltre 150 GW tra il tardo 1970 e i primi anni ‘80; nel 2005 sono stati pianificati circa 25 GW di nuova potenza.
Piu’ dei 2/3 di tutti gli impianti nucleari programmati dopo il gennaio 1970 furono alla fine cancellati.
Alla fine ci si accorse che gli impianti costavano troppo e si preferirono i combustibili fossili.
Dal 73 entrano nel nucleare Francia e Giappone che prendono energia dalle centrali per un 80% la Francia e un 30% il Giappone.
Il disastro di Three Mile Island (USA) nel 79 e quello di Chernobyl nell’86 raffreddarono un po’ la situazione.
In Irlanda, Nuova Zelanda e Polonia l’opposizione impedi’ lo sviluppo di programmi nucleari.
In Austria, Svezia e Italia (sull’onda di Chernobyl nel 1987) un referendum blocco’ l’uso del nucleare. Le 4 centrali esistenti furono chiuse. E A TUTT’OGGI NON SONO STATE SMANTELLATE E DECONTAMINATE !!!
Per 21 anni nessuno ha piu’ parlato di centrali nucleari in Italia
Ora di colpo Berlusconi dice di volerne costruire dieci, anzi una per regione, e perché no: una per provincia. Contemporanemente dice che se ne costruiranno ma in Albania. E nessuno nota lo stridore tra le due dichiarazioni.
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Masada