Home > venti anni dopo la caduta del muro
Cara Redazione,
UNA FOTOGRAFIA VISTA SUI GIORNALI
Ho provato tristezza a vedere la foto dei tre grandi vecchi Gorbaciov, Bush padre e Kohl. fotografati in occasione di una manifestazione a Berlino per ricordare venti anni dalla demolizione del Muro. Con il Muro cadde l’Unione Sovietica e si chiuse l’esperienza degli stati comunisti nel mondo dal momento che non possiamo considerare comunista il regime che controlla la Cina o la piccola satrapia della Corea del Nord. Non so quasi niente del Vietnam e mi astengo da un giudizio.
Se fosse stata possibile la caduta del Muro senza lo scioglimento dell’Unione Sovietica forse il mondo di oggi sarebbe migliore di quello che è. La caduta del comunismo è dovuta in grandissima parte all’opera di Gorbaciov e del suo vice Ministro degli Esteri Shevardnadze che, partiti con un progetto di democratizzazione e di riforma si ritrovarono nelle mani degli americani che li manipolarono e li strinsero in un vicolo cieco. L’URSS era riformabile? Poteva evolvere verso forme di democrazia ?
La esistenza del blocco dei paesi comunisti riguardo l’equilibrio mondiale era positiva. Spingeva anche l’altro blocco a dare il meglio di se per la gente.
Le condizioni di alto welfare dell’Europa, i salari "adeguati" ad un decoro che oggi non c’è più in tutto l’Occidente erano dovuti alla competizione, alla gara tra i due modelli. La guerra fredda spingeva verso il bene non solo dei popoli dei due blocchi ma anche del rapporto tra le due superpotenze ed il resto del mondo.
Gorbaciov venne travolto dalle sue riforme: perestrojika e glasnost. Mise in moto un processo che
ad un certo punto non riuscì più a controllare e che finì nelle mani di un personaggio ambiguo ed inquietante :Boris Eltsin che, sotto il controllo degli americani, regalò l’immenso patrimonio
industriale e minerario dell’URSS ad una banda di oligarchi molti dei quali miliardari. Gli USA erano riusciti a mettere le mani attraverso un banchiere poi emarginato da Putin sulle risorse energetiche. Ma la cosa davvero grave che ridusse quasi sul lastrico la Russia fu il suo smembramento. Diventarono stati indipendenti la Georgia, la Bielorussia, l’Ucraina che da sempre erano parte integrante dell’URSS con quasi un milione di chilometri quadri oggi utilizzati dagli USA come basi per minacciare da vicino la Russia. Altri Stati furono creati artificialmente per circondare quello che rimane dell’URS di una catena di possibili aggressori.
Dopo la fine ingloriosa dell’Unione Sovietica il mondo è precipitato in un abisso di infelicità e di crudeltà. La Russia è popolata di mendicanti e di miliardari e perde popolazione.Quasi dieci milioni di abitanti in meno di venti anni fa. Con tutti i suoi difetti, l’URSS era un progetto, una utopia realizzata che dava speranza, sicurezza e benessere, futuro. Gli USA non sono un progetto. I loro ideali sono tutti pretesti per la dominazione sul pianeta. Sono davvero l’impero del Male e della Guerra perenne.L’idea di democrazia serve a massacrare i popoli dell’Afghanistan, dell’Iraq, del Pakistan, della Somalia e la sua politica mondiale non è di pace ma di accerchiamento e strangolamento della nazioni con culture diverse da quelle del capitalismo imperialista. Gli USA hanno mille basi militari nel mondo. Qual’è la loro funzione? Perchè tante basi in Germania ed Italia e nessuna in Gran Bretagna? L’etnia anglosassone si sostituisce alla razza ariana di Hitler? Le classi lavoratrici dell’Occidente, dopo la caduta del Muro, sono ridotte in miseria e con salari di fame. In compenso i componenti dell’estambliscement del capitalismo godono di redditi favolosi, inimmaginabili! Milioni di euro o di dollari per managers che si distanziano dai lavoratori per migliaia di volte. Uno scandalo insopportabile accettato senza battere ciglio dai fautori dei "valori"occidentali. Il mondo dopo Muro è diventato violento, atroce, ingiusto, criminale.
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it
Messaggi
1. venti anni dopo la caduta del muro, 2 novembre 2009, 03:56, di Nando
INFATTI GLI USA NE HANNO APPROFFITTATO DELLA CADUTA DEL MURO DI BERLINO, QUESTO è POCO MA SICURO PERò NON SI DEVE METTERE IN DISCSSIONE CHE ANCHE IL COMUNISMO DELL’URSS ERA FALLITO, PERCHE SE NON C’è UN COMUNISMO LIBERTARIO ANTIAUTORITARIO è LOGICO CHE FAREBBE LA STESSA FINE!!! QUINDI NON FACCIAMO TUTTA UN ’’ERBA UN FASCIO’’ IL COMUNISMO SERVE ECCOME SPECIE IN QUESTO MOMENTO CHE IL CAPITALISMO STà MOSTRANDO TUTTA LA SUA CATTIVERIA E LA DISTRUZIONE DI TUTTO DELL’AMBIENTE, DELLA CULTURA, DELLA CIVILTà, DEI DIRITTI CIVILI E SOCIALI E SOPRATTUTTO DELLA LIBERTà E SOLIDARIETà. NON FACCIAMOCI CONDIZIONARE DAGLI SBAGLI FATTI DALL’URSS E DA ALTRI PAESI CON IL COMUNISMO AUTORITARIO E BUROCRATICO, E DA QUELLO CAPITALISTA. SVEGLIAMOCI DAL LUNGO LETARGO E DALLA OMOLOGAZIONE VOLUTA DALL’OLIGARCHIA INTRNAZIONALE.FACCIAMOLO PER IL BENE DEI NOSTRI FIGLI, NELLA SPERANZA CHE ALMENO LORO, ABBIANO HANNO UN FUTURO MIGLIORE CHE STIAMO VIVENDO E SOFFRENDO NOI PER COLPA DI QUESTI GOVERNI AUTORITARI!!!!!!!!!!!! TUTTO DIPENDE DA NOI...
1. venti anni dopo la caduta del muro, 2 novembre 2009, 09:30, di pietroancona
Non ho inteso difendere l’URSS così com’era. Ho solo evidenziato in opposizione alla campagna che comincia a sommergerci di celebrazione in nome della libertà e della democrazia della caduta del Muro che le cose oggi sono enormemente peggiorate rispetto al tempo dell’esistenza dei due blocchi.
Per il resto sono molto d’accordo con te. Io sono socialista libertario ed anarchico figurati se posso laudare l’URSS
2. venti anni dopo la caduta del muro, 2 novembre 2009, 18:53, di (A)
in effetti... la "direzione" in fuga... era da est ad ovest in quel di berlino e non viceversa... qualcosa avrà pur voluto dire... E non è che si sono viste le barricate popolari per "difendere" la parte est al crollo del muro...
2. venti anni dopo la caduta del muro, 3 novembre 2009, 14:50, di pippo
incredibile quello che scrivi...chissà cosa ne pensano i 100.000.000 di morti provocati dai satrapi comunisti nel paradiso dell’URSS. A proposito, se ne accorgeva già Stalin che la popolazione diminuiva ad ogni piano quinquennale, già a lui i conti non tornavano.