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2 milioni in piazza a Città del Messico: protesta pacifica a tempo illimitato

Publie le martedì 1 agosto 2006 par Open-Publishing

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Messico, sostenitori di Obrador occupano lo Zocalo del Df

Non si ferma la battaglia dei sostenitori di Andres Manuel Lopez Obrador, il candidato di sinistra sconfitto alle elezioni presidenziali del 2 luglio.

Migliaia di manifestanti hanno preso il controllo ieri sera della piazza El Zocalo e di alcune delle piu’ importanti vie d’accesso al centro di Citta’ del Messico. Sotto gli occhi della polizia, che non e’ intervenuta, sono state piantate tende per strada; la protesta andra’ avanti per tutta la giornata.

I dimostranti chiedono che siano ricontate una per una le schede che hanno assegnato la vittoria di stretta misura al conservatore Felipe Calderon. Il leader del partito di Azione nazionale ha battuto l’esponente del partito della Rivoluzione democratica per soli 244mila voti, pari allo 0,58 per cento.

Lo stesso Obrador ieri si e’ messo alla testa di un’oceanica marcia per le vie della capitale. Davanti a un milione e duecentomila persone, il candidato sconfitto ha assicurato che non rinuncera’ alla sua lotta. Lopez Obrador ha chiesto ai suoi di allestire 47 presidi e promesso spettacoli per alleviare la lunga veglia.

"Ho detto loro che io stesso restero’ per strada", ha spiegato poi, "cio’ che chiedo non e’ facile, ma e’ determinante per la nostra causa".
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Messico: nuove proteste contro il risultato elettorale

Centinaia di migliaia di persone si sono riunite a Città del Messico: promettono una protesta pacifica a tempo illimitato, con sacco a pelo per non lasciare la piazza. Sono i sostenitori del candidato presidente Andres Manuel Lopez Obrador che chiede un nuovo conteggio, scheda per scheda, del voto che ha assegnato una stretta vittoria al suo sfidante Felipe Calderon. "Propongo di restare qui giorno e notte fino a quando i voti non verranno ricontati - ha detto Lopez Obrador - fino a quando non avremo un presidente eletto col minimo di legalità che i messicani si meritano".

La coalizione di sinistra guidata da Lopez Obrador contesta brogli ed irregolarità in oltre la metà dei cento trenta mila seggi. Ma secondo l’Istituto Federale Elettorale le elezioni sono state regolarmente vinte dal conservatore Felipe Calderon. Lo scarto è minimo: 244 mila schede su 41 milioni di preferenze espresse. Il tribunale elettorale ha tempo sino a fine agosto per esprimersi sulla quantità record di ricorsi presentati.

"Non permetteremo che il voto di milioni di messicani venga cancellato senza motivo dalla demagogia - ha detto Calderon, certo della propria vittoria - Non sono in ballo solo democratiche elezioni, ma il futuro del Paese". Con due candidati che si considerano neo presidente, la conclusione dell’era di Vicente Fox si prospetta turbolenta.
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