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Amianto: Halliburton, Rosso Di 65 Mln Dollari In Trimestre

Publie le domenica 9 maggio 2004 par Open-Publishing

Guerre-Conflitti Governi USA Viviana Vivarelli

Di Viviana Vivarelli

Com’e’ noto per diventare presidente negli Stati uniti occorre essere
sovvenzionati da multinazionali, meglio se del petrolio o delle armi, che,
di conseguenza faranno guerre per il petrolio. Il vicepresidente americano
e’ Dick Cheney. E’ direttor e grosso azionista della Halliburton, gigante
della finanza con interessi nel petrolio e nelle costruzioni. Da sempre
invischiata negli affari delle guerre del petrolio. E’ questa societa’ che
ha costruito il campo prigionia di Guantanamo. Ha sedi in tutte le parti del
mondo, in Italia a Ortona e Ravenna, si dice che dove la Hulliburton apre
una sede poco dopo scoppia un conflitto. E’ legata a Mars e Kellog, per cui
non comprate questi prodotti!

La US Army Corps of Engineers (il genio militare USA) ha assegnato i due
contratti per la riabilitazione del settore petrolifero in Iraq, per un
valore complessivo di oltre 2 miliardi di dollari, a una sussidiaria del
gruppo Halliburton che gestisce i lavori in Iraq e ad un consorzio guidato
dalla Parsons Corp. In particolare la Halliburton si e’ aggiudicata il
contratto per la riabilitazione dei pozzi petroliferi nel sud del Paese, per
un valore di $ 1.2 miliardi di dollari. Sei sono state le societa’ che
avevano presentato le loro offerte sui due contratti, tutte appartenenti a
paesi che hanno sostenuto l’intervento anglo-americano in Iraq. L’
assegnazione del contratto al gruppo Halliburton ha suscitato sorpresa e
controversie tra i lobbisti e la stampa economica statunitense. Da diversi
mesi il gruppo gestito da Cheney e’ al centro di fortissime polemiche negli
USA per aver ricevuto, subito dopo la fine della guerra in Iraq e senza
fosse bandita alcuna gara, una imponente commessa del valore di oltre $ 2
miliardi di dollari.

Piu’ recentemente il Gruppo Halliburton e’ stato invece
messo sotto indagine dal Pentagono per la gestione del servizio di
importazione e distribuzione di carburante in Iraq. In particolare gli
auditors del Pentagono avrebbero scoperto che la Halliburton avrebbe
praticato un sovrapprezzo sul costo del carburante importato in Iraq di
oltre $ 61 milioni, portando il Presidente Bush a dichiarare che se le
irregolarita’ ipotizzate saranno accertate allora la Halliburton dovra’ di
ripagare l’intero valore del sovraprezzo al Governo Usa.

Ora la Halliburton, gia’ sotto inchiesta per possibili irregolarità nelle
commesse in Iraq per conto dell’esercito Usa, ha comunicato una trimestrale
in perdita a causa degli oneri per risolvere le cause giudiziarie relative
ai danni causati dall’amianto. Dal 1976 le cause per l’amianto sono state
578.000. Il rosso comunicato per il trimestre e’ di 65 milioni di dollari,
ovvero 15 cents per azione.

La Halliburton ha lavorato per governi in tutto il mondo, compresi alcuni
dei regimi più repressivi ed e’ stata complice di numerose violazioni dei
diritti umani. Per fare affari con dittatori e despoti, ha evitato le
sanzioni USA: Birmania, Cuba, Azerbaijan, Indonesia, Iran, Irak, Libia e
Nigeria, mostrando come si facciano affari dove i diritti umani non sono
rispettati.
In Birmania per esempio la compagnia ha spopolato a forza villaggi per
costruire oleodotti, usando lavoro forzato e soldati privati con angherie
su migliaia di persone, con violenze di ogni tipo.
La strada del petrolio e’ interamente costellata da abomini di questo tipo.
Ma affari gestiti in questo modo portano, come si vede, non al carcere ma
alla vicepresidenza.

Finora la Halliburton ha guadagnato $500 milioni di dollari in Irak. Un
congressista ha accusato la società di minare la politica estera americana
per quanto lo consentisse la legge. La Hulliburton è accusata di svolgere
un ruolo simile a quello della Shell e della Chevron nella mobilitazione di
unità ’kill and go’ per proteggere le proprietà della compagnia.
Oltre a procurarsi attraverso il sangue affari la societa’ e’ accusata di
gonfiare arbitrariamente le commissioni. Le cause contro la societa’ sono
moltissime e per ora coperte dalle assicurazioni, per cui evita la
bancarotta, anche se Moodys tenta di tagliarle il rating, ma gli agganci
politici la salvano sempre.