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Elezioni Europee, il voto degli italiani all’estero: problemi, contraddizioni e pericoli
Publie le giovedì 29 luglio 2004 par Open-Publishing3 commenti
Dazibao Europa Partito della Rifondazione Comunista Parigi

<span lang=IT
style='color:blue'>Elezioni Europee
<span lang=IT
style='font-size:14.0pt;color:blue'>Il voto degli italiani all’estero: problemi, contraddizioni,
pericoli
Leggendo le precise e dettagliate
      analisi del voto fatte dal compagno Pegolo abbiamo sentito una strana sensazione
      di estraniazione e disagio. Per carità, nulla da eccepire sulle capacità e
      la bravura di Pegolo che anzi ringraziamo per il lavoro svolto e la rapidità con
      cui ci ha saputo informare. La ragione della nostra sensazione di estraniazione è dovuta
      al fatto che del voto estero non esista traccia e non venga analizzato.
      Noi non siamo alieni, ma semplicemente dei compagni italiani che vivono
      all’estero: una volta si diceva emigrati.
La ragione per cui riteniamo che
      un’analisi dettagliata su come hanno votato gli italiani residenti all’estero
      sia doverosa e necessaria - da parte del partito - è perché noi inquadriamo
      tale voto nel più ampio contesto delle prossime elezioni politiche. Elezione
      in cui verranno eletti per la prima volta - e con il voto per corrispondenza
      - ben 18 parlamentari tra gli italiani residenti all’estero. Non siamo
      specialisti di tabelle, numeri ed analisi del voto, però vogliamo dare
      un nostro piccolo contributo all’analisi che il partito certamente dovrà fare. 
Vogliamo subito sottolineare che
      tale analisi non è affatto facile da fare poiché sono molteplici i fattori
      che differenziano - in modo sostanziale - le elezioni come vengono svolte
      in Italia da quelle che si svolgono fuori dai confini nazionali (ad esempio
      la gigantesca difficoltà di fare una vera campagna elettorale senza fondi,
      senza giornali, senza locali, senza elenchi aggiornati degli elettori,
      senza luoghi in cui fare affissione etc.etc.) Vi è ancora, secondo noi,
      un ritardo del nostro partito nella considerazione e peso da dare al fattore
      voto estero e alla conseguente - urgente e necessaria - revisione delle
      nostre strutture organizzative all’estero necessaria per affrontare tali
      appuntamenti e prove nel miglior modo possibile.
Ma vediamo, innanzitutto, come
      si è votato nelle precedenti tornate elettorali e a queste ultime.
<span lang=IT
style='color:blue'>Europee 1999
| Partiti | voti | % | 
| Forza Italia | 30.407 | 19.7 | 
| I Democratici | 27.187 | 17.6 | 
| DS | 15.677 | 10.2 | 
| Lista Bonino | 9.570 | 6.2 | 
| F. Verdi | 8.352 | 5.4 | 
| AN+P.Segni | 7.858 | 5.1 | 
| SDI | 7.668 | 5.0 | 
| <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | 
| Com. Italiani | 6.281 | 4.1 | 
| CDU | 6.208 | 4.0 | 
| Rinn.+Dini | 3.535 | 2.3 | 
| M.S.Tricolore | 3.400 | 2.2 | 
| P. Pensionati | 3.145 | 2.0 | 
| PPI (POP) | 2.856 | 1.8 | 
| CCD | 2.641 | 1.7 | 
| UDEUR | 2.544 | 1.6 | 
| P. Socialista | 2.538 | 1.6 | 
| Lega Nord | 2.094 | 1.4 | 
| LDR-Ps D’AZ-PCONSI | 1.765 | 1.1 | 
| PRI-LIB-ELDR | 1.509 | 1.0 | 
| Lista CITO | 979 | 0.6 | 
| SVP | 834 | 0.5 | 
| Liga Veneta | 395 | 0.3 | 
| P. Umanista | 94 | 0.1 | 
| UV | 86 | 0.1 | 
| COBAS | 35 | 0 | 
| Totale votanti | 154.431 | 
<span lang=IT
style='color:blue'>Elezione Europee 2004.
<span lang=IT
style='color:blue'>Scheda riassuntiva:
Elettori all’estero: 1.198.350 (660.280
      maschi e 538.070 femmine) residenti in uno dei Paesi dell’Unione Europea. Hanno
      votato in 103.645 pari al 10.8%
<span lang=IT
style='color:blue'>Elezione Europee 2004
| <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | 
| Uniti nell’Ulivo | 27.410 | 26.5 | 
| Forza Italia | 26.590 | 25.7 | 
| Alleanza Nazionale | 6.363 | 6.1 | 
| Fed. dei Verdi | 5.884 | 5.7 | 
| Socialisti Uniti | 5.430 | 5.2 | 
| <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | 
| UDC | 4.411 | 4.3 | 
| DiPietro-Occhetto | 3.561 | 3.4 | 
| Comunisti italiani | 2.636 | 2.5 | 
| Lista Bonino | 2.599 | 2.5 | 
| Part. Pensionati | 2.002 | 1.9 | 
| Fiamma Tricolore | 1.915 | 1.9 | 
| Alt.Soc.-Mussolini | 1.532 | 1.5 | 
| Verdi-verdi | 1.449 | 1.4 | 
| Lega Nord | 1.408 | 1.4 | 
| UDEUR | 1.026 | 1.0 | 
| Lega Lombarda | 968 | 0.9 | 
| PRI-Sgarbi | 759 | 0.7 | 
| Segni-Scognami. | 746 | 0.7 | 
| SVP | 615 | 0.6 | 
| Mov. Rauti | 419 | 0.4 | 
| Paese Nuovo | 296 | 0.3 | 
| Lista Consumatori | 205 | 0.2 | 
| UV | 51 | 0.1 | 
| No Euro | 43 | 0 | 
| <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | 
<span lang=IT
style='color:blue'>Trend elettorale delle ultime consultazioni all’estero
| <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | |
| Europee 1994* | 890,032 | 155,398 | 17.5 | 
| Europee 1999** | 1,003,353 | 177,486 | 17.7 | 
| Europee 2004*** | 1.198.350 | 103.645 | 10.8 | 
<span lang=IT
style='color:blue'>Note
*<span
lang=IT> Nel 1994 non votarono gli italiani in Svezia, Finlandia e Austria. 
**<span
lang=IT> Nel 1999 è iniziato il riordino e meccanizzazione dei dati del registro
      AIRE. Da notare comunque che i dati AIRE aggiornati e quelli del ministro
      degli interni differiscono ancora in maniera notevole. 
***<span
lang=IT> Nel 2004 si è votato anche nei paesi entrati in EU il primo maggio di
      quest’anno. In realtà la consistenza elettorale-numerica (poche centinaia
      di elettori) di questi paesi è insignificante e non ne terremo conto nel
      prosieguo delle nostre analisi. 
<span lang=IT
style='color:blue'>1 - Pur senza entrare nei dettagli
      crediamo sia utile tener presente che la "prima volta" degli italiani nel
      mondo è stata per il Referendum sull’art.18 svoltosi con il sistema del
      voto per corrispondenza (lo stesso che sarà utilizzato per le elezioni
      politiche) Dai <span
lang=DE>dati disponibili, pervenuti da 194 sedi in cui si è votato su un totale
      di 225 (non in tutte le sedi all’estero è stato infatti possibile concludere
      intese con le autorità di accreditamento per consentire lo svolgimento
      del voto per corrispondenza), risultano restituite dagli elettori 529.455 buste
      contenenti le schede votate su un invio di 2.208.418 plichi elettorali.
      La partecipazione al voto dei connazionali è dunque stata della media del 24
      per cento degli iscritti nell’elenco elettorale. In Europa invece i
      voti sono stati 273.784 pari al 21,19% . 
Il dato emerso - e che ci sembra
      degno di nota - è che gli italiani nel mondo hanno votato in massiccia
      prevalenza "sì" al quesito referendario sull’art.18 (71,5% dei voti espressi)
      ed in percentuale superiore a quella delle precedenti consultazioni elettorali
      (che non si erano svolte per corrispondenza però). E’ stato un voto a favore
      del mantenimento e l’estensione dei diritti: quindi un voto cosciente e
      maturo, che sicuramente per molti (Tremaglia in primis) deve aver rappresentato
      un duro colpo alle proprie illusioni nostalgiche, legate al mito di un’emigrazione
      che ormai - sia culturalmente che anagraficamente - è in via di estinzione. 
Di questa nuova tendenza, si è avuta
      una ulteriore conferma alle successive elezioni per il rinnovo dei rappresentanti
      dei Comites i primi mesi di quest’anno in cui le liste democratiche e di
      sinistra hanno ottenuto ottimi risultati in Europa, ma anche in altre zone
      del mondo in cui in precedenza si dava per scontato l’esistenza di un bacino
      di voti per la destra.
Tornando ai dati di queste ultime
      elezioni Europee, vediamo come dopo i primi tre "piazzati" (Ulivo, F.I.
      e A.N.) ci sono alcune sorprese rispetto al voto in Italia. Al quarto e
      quinto posto compaiono infatti i Verdi con il 5.7% (2.5% in Italia) e i
      Socialisti Uniti 5.2% (2.0% in Italia): risultati questi che andrebbero
      analizzati più a fondo. 
Quello però che ci interessa mettere
      in rilievo è che nonostante i voti in percentuale siano positivi - sia
      pur di misura - per il centro sinistra nel suo complesso, vi è stato un
      pesante arretramento dei voti in assoluto e non tanto per il centro destra,
      ma proprio per la forza "vincente": l’Ulivo prodiano. 
La flessione di FI in voti assoluti è infatti
      abbastanza contenuta (forse anche perché potrebbe aver fagocitato i voti
      che nel ’99 erano andati alla Lista Bonino) mentre in percentuale FI addirittura
      avanza - e di molto - passando dal 19.7% al 25.7%. Stessa cosa avviene
      per AN che pur scendendo in voti assoluti aumenta in percentuale passando
      dal 5.1 al 6.1%. 
Se confrontiamo i risultati ottenuti
      nel ’99 dal centrosinistra (limitandoci alla Lista Prodi ed ai DS) allora
      possiamo constatare come alla risicata vittoria in percentuale di oggi
      corrisponda un profondissimo buco nero in voti assoluti persi per strada
      (oltre 15.000). E’ un buco di proporzioni simili a quelle della consistenza
      numerica dei voti dei soli DS che allora si piazzarono al terzo posto tra
      i partiti più votati.
Tale arretramento delle forze del
      centro e della sinistra nel loro complesso ha colpito pesantemente - e
      in controtendenza rispetto l’Italia - anche il Prc in Europa. Per capire
      meglio la profondità di questo arretramento e dove è avvenuto abbiamo scelto
      di mettere a confronto tra di loro i risultati delle tre consultazioni
      europee a cui gli italiani all’estero hanno partecipato e vedere l’andamento
      elettorale del Prc, paese per paese. 
Nota: le elezioni Europee
          del 1994 si sono tenute prima della scissione di Cossutta
<span lang=IT
style='color:blue'>Risultati elettorali del Prc in Europa dal 1994 ad oggi
| <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | ||
| <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | 152 | 4,6 | <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | 
| Lussemburgo | 107 | 3.5 | 66 | 2.4 | <span lang=IT | Pdci | ||
| <span lang=IT | <span lang=IT | 7 | 6.2 | <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | |
| Finlandia | 2 | 4.7 | 6 | 4.7 | 4 | |||
| <span lang=IT | <span lang=IT | 38 | 2.8 | <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | |
| Austria | 8 | 0.6 | 19 | 1.4 | 11 | |||
| <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | 334 | 3.1 | <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | 
| Gran Bretagna | 217 | 2.0 | 131 | 1.7 | <span lang=IT | |||
| <span lang=IT | <span lang=IT | 30 | 6.1 | <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | |
| Svezia | 21 | 4.2 | 4 | 0.7 | <span lang=IT | |||
| <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | 14 | 5.7 | <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | 
| Portogallo | 6 | 2.4 | 21 | 2.8 | 15 | |||
| <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | 126 | 4.7 | <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | 
| Spagna | 56 | 2.1 | 57 | 2.1 | 1 | |||
| <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | 163 | 10.8 | <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | 
| Grecia | 106 | 7.0 | 56 | 4.0 | <span lang=IT | |||
| <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | 82 | 3.6 | <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | 
| Paesi Bassi | 58 | 2.6 | 33 | 2.1 | <span lang=IT | |||
| <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | 7 | 4.4 | <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | 
| Irlanda | 4 | 2.5 | 9 | 2.4 | 5 | |||
| <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | 2182 | 3.7 | <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | 
| Germania | 1010 | 3.3 | 801 | 2.1 | <span lang=IT | |||
| <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | 2495 | 5.7 | <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | 
| Francia | 2724 | 6.2 | 1006 | 3.8 | <span lang=IT | |||
| <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | 1125 | 3.8 | <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | 
| Belgio | 1054 | 3.6 | 386 | 2.3 | <span lang=IT | |||
| Danimarca | <span lang=IT | <span lang=IT | 18 | 4.4 | 43 | <span lang=IT | <span lang=IT | <span lang=IT | 
| Danimarca | 8 | 1.9 | 9 | 2.0 | 1 | |||
| <span lang=IT | 11.771 | 13.054 | <span lang=IT | <span lang=IT | ||||
Nella tabella sopra riportata si è ritenuto
      utile inserire anche i risultati del Pdci che servono sia per un raffronto
      con le elezioni del 1994 (prima della scissione) sia per vedere se vi è stato
      un travaso di voti o un recupero su questo nostro ex-elettorato. 
Pesante è il tracollo subito dal
      Pdci in queste elezioni: passa da 6.281 voti (4.1%) ad appena 2.636 voti
      e uno scarno 2.5%. Crollo che in realtà li ricolloca ai valori percentuali
      nazionali. 
Per quello che ci riguarda riteniamo
      sia importante sottolineare come in tale ridimensionamento, il tracollo
      maggiore del Pdci, avvenga negli stessi paesi in cui anche il Prc subisce
      pesanti perdite di elettori. Quindi nessun travaso da una parte all’altra
      ma una perdita netta e secca per entrambi.
Da una prima analisi del voto del
      Prc possiamo constatare che sebbene avanziamo in punti percentuale dal
      4.4 al 5.1 scendiamo in voti assoluti da 6.773 a 5.327 voti, con una perdita
      secca di ben 1.446 voti. 
I paesi dove avanziamo, sia in
      percentuale che in voti assoluti, sono: Austria, Gran Bretagna, Portogallo,
      Spagna, Paesi Bassi, Irlanda e Danimarca. Rimarchevole il fatto che nei
      paesi dove avanziamo… solo 2 di questi hanno Circoli di Rifondazione: cioè la
      Gran Bretagna e l’Austria!
Per quanto riguarda la Federazione
      del Benelux - di cui il circolo di Londra fa parte - rileviamo un calo
      pesante in Belgio e Francia, una leggera flessione in Lussemburgo ed un
      avanzamento in percentuale e voti assoluti nella sola Gran Bretagna 
I paesi in cui subiamo una forte
      flessione - Francia, Belgio e Germania - con un conto in rosso di ben 1.756
      voti, sono anche i tre paesi-chiave (per il numero di italiani residenti)
      per l’elezione dei parlamentari della Circoscrizione Europea alle prossime
      elezioni politiche. E questo dovrebbe far scattare tutti i nostri campanelli
      di allarme.
Se raffrontiamo il voto del 1994
      (11.771 voti con una percentuale del 9.7%), con la somma dei voti dati
      al Prc e Pdci del 1999 (complessivamente 13.054 voti) vediamo che non solo
      ci fu una tenuta ma addirittura un aumento del numero di voti. Ma proprio
      raffrontando questo dato del 1999 con quello di oggi - 7.963 - ne esce
      fuori un quadro a dir poco allarmante: i voti sono quasi dimezzati! E’
      allora urgente davvero capire cosa sia avvenuto in questi tre paesi e come
      si possa uscire da questa spirale negativa. 
A 9 anni dalla nascita della prima
      Federazione estera dei paesi dell’Unione Europea (Congresso del 7 dicembre
      1996 a Bruxelles) sono tante le cose che sono cambiate nel mondo e nel
      nostro partito. Ma questo non sembra aver influenzato affatto il modo di
      lavorare delle nostre federazioni e dei nostri circoli. 
E’ difficile non sospettare che
      tali risultati negativi non siano legati anche alla incapacità delle federazioni
      estere di mettersi in sintonia con i tempi, le innovazioni ed aperture
      che il nostro partito ha portato avanti in questi anni. Le federazioni
      sono restate chiuse al loro interno, non hanno saputo "reinventarsi" un
      lavoro politico sul territorio, o mettersi all’interno delle battaglie
      contro la globalizazione ed il neoliberismo. Crediamo che questo sia uno
      dei fattori che possa spiegare sia il forte arretramento che subiamo sia
      la totale incapacità di offrire un’alternativa credibile all’elettorato
      di sinistra. L’esperienza ci dice che le nostre potenzialità all’estero
      sono davvero grandi ma che per poterle realizzare è necessario fare un
      balzo in avanti.
L’urgenza per il partito di intervenire
      in tempi rapidi su queste situazioni ci sembra sinceramente non più rinviabile
      se si vuole giocare un qualche ruolo a livello elettorale nel prossimo
      futuro. Siamo sicuri che il nostro partito - che tanto coraggio nell’innovazione
      ha avuto in questi anni - sappia essere altrettanto coraggioso ed innovatore
      per quanto riguarda le nostre strutture all’estero e nel supportare il
      lavoro di quei compagni che si impegnano politicamente per far avanzare
      le nostre idee tra i connazionali e all’interno della sinistra alternativa
      e altermondista dei paesi che ci ospitano.
Enrico Mandelstam
Segretario Circolo "Karl Marx"
      della Gran Bretagna, CPF del Benelux.





Messaggi
1. > Elezioni Europee, il voto degli italiani all’estero: problemi, contraddizioni e pericoli, 24 agosto 2004, 16:35
Ciao.
sono uno studente italiano in Islanda da circa un anno.
volevo segnalare quello che a me sembra un controsenso o quantomeno una cosa non proprio logica.
Essendo uno studente erasmus ho in programma di stare qui giusto un anno. Mi sembra quindi normale che tutti quelli nella mia situazione siano interessati a votare; visto l’imminente rientro in patria che li/ci attende. Al contrario, coloro che ormai hanno una famiglia, un lavoro qui(ma in qualsiasi altra nazione) non hanno grande interesse nel voto. ( E lo dico perche ne ho conosciuto parecchi qui). Ora é normale che solo i secondi abbiano diritto al voto mentre a me e’ stato negato questo diritto?
Preciso che le informazioni che ho avute provengono dal mio comune in Italia, chissá che non si siano sbagliati e quindi questo testo sia inutile.
Me lo auguro, rimpiangendo il voto.
Ciao
Marco
1. > Elezioni Europee, il voto degli italiani all’estero: problemi, contraddizioni e pericoli, 26 agosto 2004, 01:45
caro marco ti contraddico subito io sono un italiano e vivo in svizzera da 20 anni ma sono sempre italiano e vorrei restarlo , quindi essendo italiano devo votare per la mia nazione, in quanto non vedo l’ora di poter tornare in italia appena posso e vorrei trovare un paese con una politica che mi soddisfi .Abitando in una altra nazione si assimilano altri usi e altre esperienze che forse vorrei vedere in italia e vorrei vedere sempre meno italiani che devono andare a lavorare lontano dalla propria patria perché li non hanno lavoro, quindi ben venga il voto all’estero ciao paolo logli
2. > Elezioni Europee, il voto degli italiani all’estero: problemi, contraddizioni e pericoli, 26 agosto 2004, 18:31
Ciao.
d’accordissimo con te. forse non mi sono spiegato.
ritengo anch’io il voto degli italiani all’estero sacrosanto; citando l’esempio degli amici qua che non hanno votato non volevo dire che sono d’accordo con il loro comportamento. Se mai dovessi trasferirmi all’estero stabilmente o per un lungo periodo di tempo non credo assolutamente mi priverei del mio diritto al voto.
Il mio messaggio voleva semplicemente ovviare alla mancanza di voto in situazioni come la mia. se questo e’ suonato come un’equazione del tipo "dare a me il voto e toglierlo agli altri" non volevo.
Sono, anzi, molto preoccupato per la situazione italiana e non smetto mai di leggere su internet i vari giornali. Forse gli italiani all’estero riescono a giudicare obiettivamente piu dei cittadini in patria. (anche se i giornali sono da leggere e valutare attentamente of course).
Saluti.ciao