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Francia : il dramma del tessile cinese o il fallimento di un modello liberista europeo, oggi costituzionalizzato !

Publie le giovedì 28 aprile 2005 par Open-Publishing

Dazibao Lavoro - Disoccupazione Sindacati Economia-Budget Europa

di : cettefoiscestNON tradotto dal francese da karl&rosa

"Non é costituzionalizzando regole che provano oggi quanto sono inefficaci e perverse che si raddrizzerà l’Europa!"

La Federazione CGT tessile, abbigliamento e cuoio prevede che in Francia il boom delle importazioni di prodotti cinesi comporterà una perdita nel settore di almeno 2.000 posti di lavoro al mese, cioé circa 24.000 nel 2005, ed ha chiesto a Bruxelles misure urgenti.

Malgrado cio’, Bruxelles non fa niente. Quattro mesi dopo l’apertura dei mercati che la Commissione stessa ha stabilito, si accontenta di chiedere un’indagine su "una decina di prodotti" le cui conclusioni saranno note fra due mesi e che potrebbe avere eventualmente qualche effetto concreto in settembre... Sarà già troppo tardi e non basta! La situazione é assolutamente catastrofica e non possiamo permetterci di perdere tanto tempo senza agire!

Perché l’Europa non fa niente?

Semplicemente perché é proprio l’Europa che ha deciso l’apertura brutale delle frontiere al tessile cinese il 1° gennaio 2005! Per dogmatismo ideologico, senza alcuna preoccupazione per il mercato del lavoro nei nostri paesi, la Commissione europea ha accettato dieci anni fa, senza trovare nulla da ridire, nel quadro dell’OMC, la soppressione delle quote nell’importazione del tessile cinese in Europa. Da anni gli addetti al settore, i sindacati, i datori di lavoro hanno messo in guardia la Commissione circa i rischi di questa apertura brutale delle frontiere, ma non é servito a nulla, essa é rimasta ferma nella sua decisione e non ha previstonessuna misura! Oggi si vedono i risultati di quest’ostinazione, che continua, dato che l’Europa rifiuta di agire!

Questo problema terribile non ci stupisce. Da anni l’Europa é contaminata dal virus liberista, tanto da voler essere più liberista dei liberisti (eh si’, gli Stati Uniti hanno saputo, da parte loro, reagire rapidamente davanti all’invasione del tessile cinese!). La Costituzione che ci domandano di votare é un condensato assolutamente spaventoso di tutti questi dogmi liberisti devastatori delle nostre economie e dell’occupazione: la "concorrenza libera e non falsata" eretta ormai ad "obiettivo" dell’Unione (art 3), l’interdizione di aiuti da parte dello Stato rammentata qualche settimana fa dalla Commissione e scolpita nel marmo della Costituzione ( art 279), la liberalizzazione generalizzata (art 137 sui servizi).

Un caso unico al mondo!

Dunque il fatto di venderci la Costituzione europea come un bastione contro gli effetti della mondializzazione non é che una farsa! Non é costituzionalizzando regole che provano oggi quanto sono inefficaci e perverse che si raddrizzerà l’Europa!

Dobbiamo poter ritrovare una capacità di reazione di fronte alle sfide ed alle minacce della mondializzazione. E dunque, per questo, dobbiamo respingere un trattato costituzionale che ci condanna all’impotenza per dogmatismo ideologico, tanto più che "ne avremo per 30 anni" come ci ricorda volentieri Valéry Giscard d’Estaing!

Il tessile cinese non é che l’inizio. Domani, altri settori saranno messi in ginocchio se non reagiamo rapidamente e non accettiamo di improntare alla libera concorrenza, e non a quella falsa, tutta la nostra azione. Estirpandoci dal pantano liberista rutroveremo dei margini di manovra.

Insieme potremo agire efficacemente. Per questo, rimettiamo l’Europa al suo posto, non ripetiamo gli errori del passato, diciamo NO il 29 maggio. Un NO di movimento e di buonsenso.

http://cettefoiscestnon.over-blog.com/article-298065.html

http://bellaciao.org/fr/article.php3?id_article=14381