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G8, Bolzaneto: Agnoletto sui 45 rinvvi a giudizio

Publie le mercoledì 18 maggio 2005 par Open-Publishing

Giustizia G8 Vittorio Agnoletto

Comunicato stampa

Agnoletto sui 45 rinvii a giudizio per abusi nei confronti delle persone
fermate nella caserma di Bolzaneto durante il G8 del luglio 2001
“Un altro passo verso la verità. Ora individuare i mandanti”

Milano, 16 maggio 2005 ­ A seguire il commento dell’on. Vittorio Agnoletto,
ex portavoce del Genoa Social Forum, sul rinvio a giudizio di 45 persone per
abusi nei confronti delle persone fermate nella caserma di Bolzaneto durante
il G8 del luglio 2001:

“La memoria dei PM depositata lo scorso 13 marzo ricostruiva fedelmente le
testimonianze rilasciate nelle giornate del luglio 2001 dai giovani vittime
delle violenze effettuate dalle forze dell’ordine. Quella che finora era una
verità per una gran parte degli italiani, comincia oggi il suo percorso
anche nelle aule di tribunale.

Dalla lettura delle oltre 500 pagine depositate dai PM e utilizzate dal gup
De Matteis per emettere la sentenza a procedere, non vi è dubbio alcuno che
simili violenze siano state commesse da chi era certo di poter godere dell’
impunità e del consenso dei propri superiori. E’ necessario quindi che,
oltre ai responsabili materiali delle torture, siano individuati e
processati i “mandanti”, ossia coloro che avendo la responsabilità dell’
ordine pubblico e della gestione politica delle giornate genovesi, hanno
autorizzato o comunque tollerato e poi coperto le violenze consumatesi a
Bolzaneto.

Coloro che sono stati rinviati a giudizio devono essere sospesi
cautelativamente dall’incarico o quantomeno destinati a mansioni non
operative e comunque sollevati da ogni ruolo direttivo. Come medico mi
colpisce particolarmente che persone sottoposte al giuramento di Ippocrate
abbiano potuto violare così pesantemente il dovere di cura verso le donne e
gli uomini feriti. Credo che sia inevitabile un intervento da parte dell’
ordine dei medici.

E’ importante che il processo si svolga celermente visto che la legge
Cirielli incombe e il rischio di prescrizione dei reati è inaccettabile.

A Bolzaneto sono stati cancellati i diritti civili garantiti dalla nostra
Costituzione e sono state praticate vere e proprie torture. E’ necessario
che l’Italia, rispondendo alle indicazioni delle Nazioni Unite, istituisca
il reato di tortura, ma la base di discussione parlamentare non può essere
il disegno di legge presentato dal governo, secondo il quale per parlare di
tortura è necessaria la reiterazione del reato stesso. In tal modo
occorerebbe una nuova Bolzaneto per poter affermare che vi sono state delle
torture! Nessun cittadino, nessuno Stato, nessun governo, può auspicare una
simile assurdità”.

Vittorio Agnoletto, europarlamentare GUE ­ Sinistra Unitaria Europea