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GIOVANI COMUNISTE/I, Coordinamento provinciale di Como : l’Istituto Magistri Cumacini...

Publie le lunedì 31 gennaio 2005 par Open-Publishing

Partito della Rifondazione Comunista Parigi

COMUNICATO STAMPA

Crediamo che la scelta dell’Istituto Magistri Cumacini di commemorare nello stesso giorno Auschwitz e Foibe, sia pericoloso. Non è possibile paragonare due tragedie storiche che hanno natura e motivazioni inaccostabili. Questa operazione è pericolosa, perché può cadere vittima di strumentalizzazioni politiche. Non solo, è pericolosa perché suscettibile di revisionismo storico. I fatti storici restano sicuramente quelli che sono, ma sono gli uomini ad interpretarli come vogliono.

Le prime foibe nascono infatti da un odio sedimentato per oltre vent’anni di soprusi e violenze perpetrate dal regime fascista contro le popolazioni istriane: in questa regione multietnica il regime attua in modo violento la politica dell’assimilazione attraverso la persecuzione con denunce, arresti, espropriazioni, negazione dell’identità culturale, oppressione.

La risposta dell’autorità nazi-fascista alla Resistenza jugoslava guidata da Tito è durissima: numerosi gli eccidi che colpiscono la popolazione civile con impiccagioni, interi villaggi dati alle fiamme, rastrellamenti, arresti di massa e uccisioni attraverso l’uso delle foibe. Quando con l’8 Settembre 1943 tutto crolla, arriva anche il momento della violenza spontanea e indiscriminata, delle vendette trasversali, lo scoppio dell’odio a lungo trattenuto da parte delle popolazioni istriane contro l’oppressore. E’ la caccia contro "chiunque sia ricollegabile all’amministrazione italiana fascista"; il clima nel quale si intrecciano "il giustizialismo politico del movimento partigiano e la violenza della rivolta contadina istriana", mescolati insieme a spinte nazionaliste e contenuti di classe: ci sono arresti, processi sommari ed esecuzioni, con l’utilizzo appunto anche delle foibe.

Nessuno giustifica le foibe, ma le forze politiche di centrodestra utilizzano questo fatto storico in funzione del loro revisionismo storico, distorcendo i fatti e accusando degli eventi i “comunisti di Tito”, in quanto comunisti.

Speriamo che almeno alla Magistri Cumacini non venga fatto questo, che la memoria dell’Olocausto -in cui furono coinvolti tutti i popoli europei e anche quello russo-, non venga sciaguratamente usata per criminalizzare chi invece ha combattuto per la libertà, per la democrazia e per i diritti di tutti i popoli.

GIOVANI COMUNISTE/I

Coordinamento provinciale di Como

www.giovanicomunisticomo.org