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IL PAPA TEDESCO E LA “VERITA’ FAI DA TE”

Publie le domenica 28 agosto 2005 par Open-Publishing
3 commenti

Dazibao Religioni Carmelo R. Viola

di Carmelo R. Viola

Una volta i papi nascevano e morivano in territorio vaticano anche se non sempre di morte naturale. Da lì ordinavano l’Inquisizione, le Crociate e tutti quei provvedimenti che, come il rogo di Giordano Bruno vivo, fanno parte delle vergogne della storia dell’uomo. Talvolta ne uscivano per partecipare ai cosiddetti “auto-da-fè”, manifestazioni solenni in cui si bruciavano vivi un numero imprecisato d’innocenti.

Si ripete di ricordare la Shoa e di non dimenticare il fascismo, fenomeni ambedue di brevissima durata. Lo ha detto l’attuale papa, il quale, in quanto tale, non ha alcun diritto di farlo, perché con ciò invita a dimenticare i lunghi secoli di atrocità animalesche, commesse dalla Chiesa per tacere delle collusioni con i peggiori poteri.

Non lo comprenderei ma lo comprendo abbastanza bene: fascismo e nazismo sono opera di uomini e basta, di uomini naturalmente fallibili ma anche perfettibili. Non può dirsi la stessa cosa della Chiesa, un istituto fondato da Cristo, figlio di Dio, destinato a redimere l’umanità dal male e perfino infallibile nelle decisioni formulate “ex cathedra”.

La plurisecolare storia traboccante di crimini della Chiesa va dimenticata per il semplice fatto che essa nega totalmente quanto la Chiesa afferma: l’essere di origine divina, l’essere infallibile e l’avere redenta l’umanità. La differenza sta nel fatto che lo Shoa e l fascismo non negano la natura umana degli autori mentre la storia della Chiesa nega totalmente la natura divina della stessa. Non si tratta di chiedere perdono del passato (meno che mai mentre continua la tresca con i poteri politici), come ha fatto finta di fare il papa polacco, ma di ammettere che quei secoli di sevizie alla specie umana negano la divinità della Chiesa e quindi quanto viene posto a fondamento della sua origine e della sua ragion d’essere e di trarne le logiche conseguenze.

Oggi i papi fanno i turisti sotto forma di pellegrini perché sono gli stessi Stati a tutelarne la loro incolumità in sostituzione dello Spirito Santo: tale peregrinare è il modo migliore per non fare conoscere alle nuove generazioni la vera storia della Chiesa e il significato che quella ha secondo la più elementare logica storica. La insufficienza di scienza sociale dei politici si risolve in prepotenza dei papi, i quali rivendicano- loro! - il diritto d’ingerirsi nella vita pubblica e privata degli Stati i cui rappresentanti non sanno nemmeno cosa significhi laicità. Il papa tedesco sa perfino se sia lecito usare i preservativi: sarebbe il caso di chiedergli se conosca la vera vita del vero Cristo e se sia stato questo a condannare i contraccettivi e con quali documenti.

La storia della Chiesa va studiata finché esiste la Chiesa: ovvero finché esiste l’istituto di coloro che, per farla breve, si sono autodefiniti infallibili ed hanno stabilito una serie di dogmi che, come quello dell’Imacolata Concezione e della Vergine Assunta, si fanno gioco della logica puerile.

Il papa tedesco condanna la religione fai da te, il che significa che il cattolico è tale solo se ubbidisce al papa - cioè ad un capo di Stato - come suddito: ma, nello stesso tempo, pratica una “verità fai da te” in un contesto politico dove la dichiarazione della vera verità (per esempio sul terrorismo) è il più autentico dovere dell’uomo e, nel caso specifico, lo sarebbe anche del cristiano.

Carmelo R. Viola
Centro Studi Biologia Sociale
crviola@mail.gte.it

Messaggi

  • Se la Chiesa è stata fondata da Gesù Cristo che ha detto: " dove 2 o 3 di voi si riuniranno per causa mai io sarò tra loro", come pensare che la Chiesa sia in balia unicamente della ragione dell’uomo? E’ sopravvisuta 2000 anni condizionando la storia dell’umanità (Grazie a Papa Giovanni Paolo II nel 1995 non è scoppiata una guerra!), da sola non ce l’avrebbe fatta! E’ Per questo che esiste la grazia!
    Dio ci ha donato la Chiesa, con le sue immense cavolate ( logico...è fatta da uomini) ma sempre si denota un disegno ( ex . Papa Borgia, andava a letto con la donne, ha riconosciuto più figli, banchettava tutto il tempo, eppure se non ci fosse stato lui che ha dato l’esercito romano in mano al nipote Roma sarebbe stata gravemente saccheggiat, se non avesse riconosciuto un figlio illegittimo, poi anche lui salito sulla cattedra di San Pietro e determinante per la storia successiva, il mondo dove sarebbe ora?)
    Se cerchiamo di capire la verità solo con le nostre forze, non saremmo cristiani cattolici!
    Per questo è indispensabile la figura di un’autorità, e in questo momento è Benedetto XVI. Perchè lui e non il cardinal Martini? Questo lo sa solo Dio! Non possiamo capire il desegno di Dio prima che questo si attui, dopo, forse!
    L’hoentito parlare una volta quando non era ancora Papa, al Duomo di Milano.....è un uomo intelligentissimo e che io stimo tantissimo. E la sua predica alla prima Messa a San Pietro è stata fantastica!
    Io non mi fido di lui perchè si chiama Benedetto XVI o Papa Tedesco, ma credo in quello che dice perchè , nelle sue parole, il suo sguardo, la capacità di parlare ai giovani....lui è felice, sprizza seria felicità da tutti i pori....io voglio essere felice come lui. Tutto qua! E quella che trasmette è una felicità particolare: piena di affezione per il reale , per la bellezza, una riscoperta in ogni istante del vero, ti vien solo voglia di acoltarlo e stare in una fredda piazza di San Pietro , seduta su piastrelle deformi, per ascoltare le sue parole che riescono a dare un senso a tutto.
    Io credo questo
    Scusanodomi per l’impertinenza
    marta

    • Riprendo la lettera di Marta, la piccola fans di papa Benedetto (ma se era un altro era lo stesso). Spiace che sia troppo piccola per aver conosciuto papa Giovanni per cui i suoi parametri sono un po’ corti.
      Nella sua citazione del Vangelo fa un lapsus curioso " Dove due o tre di voi si riuniranno per causa mai (mia) io saro’ con voi", il lapsus indica un recondito dubbio. Forse il suo inconscio pensava che se due o piu’ uomini sarebbero stati insieme per una causa (indegna). Dio ’mai’ sarebbe stato con loro, ma chissa’....
      Comunque la fans di Benedetto ci dice che non le importa niente nemmeno di Bonifacio VIII perche’ e’ comunque riuscito ad allargare il mondo cristiano, beh.. allora... se si tratta di conquistare la grandezza.. non mi pareva che Cristo volesse fondare un impero, veramente...ma va’ a capire perche’ uno e’ cristiano.. Allora....se Marta fosse nata al tempo di Cristo, quando i cristiani erano solo 12, non lo curava nemmeno? L’appartenenza e’ qualcosa di molto piu’ interiore che essere in tanti in una piazza a cantare insieme (vedi un concerto), o concordare in tanti sulle stesse idee piovute dall’alto (vedi un partito totalitario), o aderire entusiasticamente a un monolite (vedi una setta).
      Se poi la chiesa dovesse essere giustificata perche’ comunque anche negli orrori ha avuto qualche effetto collaterale positivo, lo stesso si puo’ dire di Hitler, Mussolini, Bush... Amin persino. Dopotutto il Duce bonifico’ l’agro pontino e fece il sistema fognario, e, in quanto a espansione, con lui avevamo le colonie, sai che bello! Allora va bene essere americani perche’ l’America invade sempre altri paesi?! Ho i miei dubbi. Non ho capito se stiamo parlando di eserciti colonizzatori o di religione, ma forse il problema e’ tutto mio che non ho il senso dell’appartenenza e vorrei appartenere non a una casa comune ma alla verita’, se non fosse cosi’ sfuggente e difficile da trovare da rimettere ogni volta tutto in discussione.
      Ma avere fede certa nei superiori non puo’ che essere una grandissima semplificazione, lo capisco, anche se la cosa non mi attrae, ma deve essere per una varianza genetica. E’ con questo entusiasmo che le camicie marroni persero la strada del giusto, in fondo le Hitler-Jugend marciavano con la stessa baldanzosa sicurezza, assolutamente entusiastica e acritica, e dopotutto la matrice di Benedetto e’ proprio quella delle HJ . Si rideva molto nelle HJ e si ubbidiva ciecamente e abbiamo visto come sono andate a finire.
      Ei Marta dice che, siccome il papa ride sempre, lei e’ con lui perche’ vuole avere la stessa felicita’ che vede nel viso del papa. Pensa te che io questa felicita’ non ce l’avevo vista proprio e comunque, per quello, anche Berlusconi ride sempre ma non mi sembra un buon motivo per stare dalla sua parte.
      Mi permetto di riportare una mail di un amico mio che e’ insegnante di religione e che e’ stata pubblicata su Liberazione:
      "Benedetto XVI ha aperto il Sinodo dei vescovi, con queste parole: «La tolleranza, che ammette per così dire Dio come opinione privata, ma gli rifiuta il dominio pubblico, la realtà del mondo e della vita, non è tolleranza, ma ipocrisia».
      Il Pontefice sembra ignorare che il problema per la nostra società, non è accettare il “dominio pubblico di Dio”, ma il dominio pubblico della Chiesa cattolica. Il valori espressi da Cristo sono da tutti condivisi, e quindi il "dominio" del Dio del Vangelo, è da tutti ben accetto; è il dominio della Chiesa, che spesso, a giusta ragione, la gente rifiuta.
      Qualsiasi persona di buon senso, dovrà ammettere, alla luce della storia, che "dominio" di Dio e dominio della Chiesa, sono due cose ben diverse. Bestemmierebbe, infatti, colui che volesse attribuire al "dominio" di Dio, e non al dominio della Chiesa, il sacrificio delle innumerevoli vittime innocenti arse sul rogo, pochi secoli or sono.
      Ma per tornare ai nostri tempi: a Dio, stando alla ragione ed al Vangelo, dovrebbe interessare che due persone che vivono insieme, si amino per tutta la vita. Non tutti ci riescono, ma il desiderio di Dio, è da tutti ben accetto. Non è gradito, invece, il dominio della Chiesa, che pretende il matrimonio.
      Altro esempio: Dio, sempre in base alla ragione ed al Vangelo, dovrebbe essere contento che si evitino gravidanze indesiderate e malattie letali, ricorrendo ad un mezzo innocuo, qual è il profilattico. La Chiesa è contraria all’uso dei contraccettivi artificiali, e quindi il suo dominio è piuttosto dannoso, e per niente gradito. Ancora: a Dio non dovrebbe dispiacere che una donna diventi sacerdote, giacché Cristo non faceva differenza tra uomo e donna. La Chiesa rabbrividisce al solo pensiero che una donna possa salire al soglio di Pietro.
      L’elenco potrebbe continuare per un bel pezzo. Il discorso di papa Ratzinger, si basa sulla persuasione che Dio e Chiesa s’identifichino. La storia dimostra che non è vero.
      ..
      Beh, a ognuno il suo giudizio. C’e’ un libro che vorrei consigliare: "In nome di Dio" di Yullop David, tratta della morte di papa Luciani e dello IOR ed e’ forse piu’ interessante dei fatti di Bonifacio VIII che sono un po’ vecchietti nel tempo. Una parrocchiana sul tipo di Marta mi ha detto: "Qualunque cosa contenga questo libro, non puo’ essere che diffamazione e non scalfira’ la mia fede nella Chiesa! ". Belle parole, ma la ricerca della verita’ implica affrontarla, la verita’, non nascondersela. E vivere in una specie di sogno alla Truman Show non e’ molto sano e nemmeno realista.. a meno di dimenticarsi che Qualcuno disse tanto tempo fa: "La verita’ vi fara’ liberi", o forse anche questo e’ andato perduto nel grande sogno papale di supremazia sullo stato laico?
      Viviana

    • Mi sono accorta di avere usato per Marta la parola fans al plurale come se non le riconoscessi una singolarita’. Sono molto preoccupata per lei, ma Qualcuno la aiutera’ come io non posso fare. Ho girato la sua lettera a un docente di religione e questa e’ la sua risposta.

      "Mi chiedi che cosa risponderei alla sedicenne di nome Marta, riguardo alla quale dici cose giustissime. La conosci personalmente? Sei sicura abbia sedici anni? A me sembra strano che a quell’età si possa avere una mente così "radicalmente e stabilmente" sconvolta. In ogni modo, io le direi che inconsapevolmente afferma cose assurde, pericolose e blasfeme; ma non le chiarirei subito il perché; le lascerei un po’ di tempo, affinché provasse ad arrivare da sola ad una spiegazione. Intanto mi limiterei a narrarle una storiella, portando me, il Papa, e Marta, indietro nel tempo.
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      C’era una piazza gremita di gente, qualche secolo fa, venuta ad assistere all’esecuzione di una condanna a morte. Legata al palo, sulla catasta di legna, c’era una bellissima giovane donna innocente. Come tante, tante donne in quell’epoca, era stata accusata di stregoneria, ed aveva confessato il suo misfatto: aveva volato nell’aria per partecipare ai sabba, si era incontrata col demonio, aveva avuto con lui rapporti sessuali, e gli aveva giurato fedeltà. Giusto quindi che pagasse la sua colpa, pensava la gente in attesa dell’orrendo spettacolo. Quando le fiamme cominciarono a lambire le carni della sventurata, questa non strillò; riuscì ad emettere solo un lamento sordo e roco: la voce l’aveva persa del tutto durante le efferate torture, che le avevano estorta la confessione. Tra la folla c’era Marta, una ragazza di sedici anni, seduta su una “piastrella deforme”, e che balzò in piedi non appena vide appiccare il fuoco. Un uomo di una certa età, che non si lasciava incantare dai sorrisi del Papa, né dai suoi discorsi, ma che aveva impresso nella mente e nel cuore il Vangelo, con le lacrime agli occhi per quello strazio, si avvicinò alla fanciulla, e le sussurrò all’orecchio: «Marta, Marta, come può il Papa autorizzare tutto questo in nome di Cristo?». E lei: «”Cavolate della Chiesa…io mi fido del Papa…lui è felice, sprizza seria felicità da tutti i pori…io voglio essere felice come lui. Tutto qua!”». E tornò a casa in fretta, ripetendo a se stessa, per cancellare dalla mente il lamento roco della donna arsa viva: “Io voglio essere felice come lui; io voglio essere felice come lui; io voglio essere felice come lui…”.
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      Se credi sia opportuno, cara Viviana, puoi passare questa mia a Marta, e poi farmi sapere; alle volte fosse curiosa di conoscere perché bestemmia inconsapevolmente.
      Ti abbraccio
      Renato.