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IRAQ: NYT,NASCOSTE O DISTRUTTE PROVE STRAGE MARINES AD HADITHA

Publie le sabato 26 agosto 2006 par Open-Publishing

Dazibao Guerre-Conflitti Giustizia USA medio-oriente

A video provided by a rights group shows covered bodies which the group says are of a family shot dead in their home in Haditha in November. A Pentagon investigation into the deaths of two dozen Iraqi civilians in Haditha has found possible concealment or destruction of evidence by Marines involved in the case, The New York Times reported on Friday. REUTERS/Reuters TV


I marines americani coinvolti nella strage di 24 civili iracheni ad Haditha il 19 novembre 2005 potrebbero aver nascosto o addirittura distrutto alcune prove a loro carico: e’ quanto sostiene il quotidiano ’The New York Times’, che cita fonti del ministero della Difesa statunitense. Secondo il giornale, l’inchiesta militare ha verificato che il ’diario delle operazioni’ dell’unita’ implicata nell’eccidio e’ stato alterato, e che un video girato il giorno in cui fu compiuto il massacro non e’ stato consegnato agli inquirenti fino all’intervento del generale Peter Chiarelli, numero due nella catena di comando Usa in Iraq.

In particolare, a detta delle fonti del Pentagono, mancano proprio le pagine relative al 19 novembre di due anni fa dal ’diario delle operazioni’, nel quale ogni giorno si registrano i principali eventi in cui e’ coinvolta l’unita’. I dettagli dell’indagine sono contenuti nel rapporto redatto dal generale Eldon Bargewell, completato lo scorso mese ma non ancora reso pubblico. Nel documento i marines sospettati non sono accusati di aver intenzionalmente nascosto i fatti, ma si evidenziano diversi avvenimenti controversi.

Ai militari statunitensi si addebita la brutale eliminazione di almeno 24 civili iracheni ad Haditha, localita’ situata 260 chilometri a ovest di Baghdad, come rappresaglia per la morte di un loro commilitone, ucciso da una bomba piazzata sul ciglio di una strada del medesimo villaggio. L’inchiesta e’ stata avviata nel marzo di quest’anno dopo un articolo pubblicato sul settimanale ’Time’ che, riportanmdo le parole di un testimone oculare, svelo’ come per rappresaglia i marines avessero trucidato deliberatamente uomini disarmati insieme a donne e bambini. (AGI)


Una bambina irachena, Iman, racconta nell’edizione del quotidiano britannico The Times come i militari statunitensi hanno sterminato la sua famiglia, tutte persone inermi, assassinate nella loro casa, il 19 novembre del 2005.

Il terribile racconto di Iman Hassan, 10 anni, comincia alle sette del mattino, quando si era alzata da poco e si stava preparando per andare a scuola. Ad un tratto un’esplosione: un mezzo militare americano era stato colpito da una bomba ed il giovane di 20 anni che lo guidava era morto. Mezz’ora dopo la famiglia di Imam non esisteva più, sterminata dalla furia vendicativa dei soldati Usa.

Il racconto si riferisce alla strage di Haditha, una città nella provincia sunnita di Anbar, dove un gruppo di marines massacrò sistematicamente e a sangue freddo 24 civili iracheni, tra cui undici donne e bambini.

La furia omicida dei soldati, molti di loro al terzo turno di ferma in Iraq, era scattata dopo l’esplosione di un ordigno rudimentale sulla strada che aveva fatto saltare in aria un veicolo Humvee, uccidendo il caporale Miguel Terraza. Al momento dell’esplosione, ricorda Iman, suo padre stava pregando nella stanza accanto ed i nonni erano ancora a letto. Si udirono alcuni spari, ma la famiglia non si mosse, sapendo che era meglio stare in casa.

Un quarto d’ora dopo l’esplosione del mezzo militare, i marines irruppero nella casa di Iman. Buttarono una granata nella stanza dove dormivano i nonni. Iman vide che sua madre era stata colpita dalle schegge. La zia prese uno dei bambini e riuscì a fuggire dall’abitazione.

I soldati, racconta Iman, aprirono poi il fuoco nel soggiorno, dove la maggior parte della famiglia era riunita. Suo zio Rashid, appena sceso dal piano di sopra, vide quello che succedeva e tentò di fuggire, ma i marines lo rincorsero per strada e gli spararono.

"Tutti quelli che si trovavano nella casa furono uccisi dagli americani, eccetto mio fratello Abdul-Rahman ed io - racconta Iman -, eravamo troppo terrorizzati per muoverci e io cercai di nascondermi sotto un cuscino. Una scheggia mi aveva colpito la gamba. Per due ore non osammo muoverci. I miei famigliari non morirono sul colpo. Potevamo udirli lamentarsi", ha detto la bambina, che nel massacro ha perso i nonni, i genitori, due zii ed un cuginetto di 4 anni.

"E’ un disastro", ha dichiarato al Times Tareq al-Hashemi, vicepresidente iracheno di etnia sunnita, sottolineando: "In questo modo non fanno che provocare tutti gli iracheni, specialmente la comunità sunnita. Stanno spingendo la gente ad unirsi alla resistenza e a combattere. Forse alcuni di loro ora condividono di più le posizioni di al Qaeda".

Secondo al-Hashemi, se la situazione nella provincia di Anbar è ora fuori controllo, la colpa è da imputare ai militari Usa. "Questo è successo in primo luogo a causa del comportamento degli americani, per la loro violazione su larga scala dei diritti umani. Uccidono e feriscono la gente, distruggono case".

Per la strage, che è stata oggetto di un’inchiesta del Pentagono i marines assassini della Kilo Company di base a Camp Pendleton ora rischiano incriminazioni che nei casi più gravi potrebbero comportare la pena di morte. www.repubblica.it

This image is believed to have been taken a day or two after the Haditha incident, and was made available in Baghdad, Iraq, Friday, June 2, 2006, by lawyer Khaled Salem Rsayef, but was not taken by him. It purportedly shows the scene in one of the houses in Haditha, Iraq after two dozen civilian Iraqis were allegedly killed by U.S. Marines last November, which Rsayef said Friday was carried out by three or four Marines while about 20 more waited outside. EDS NOTE: Khaled Salem Rsayef, 40, is a lawyer representing several of the families and says he himself lost a sister, her husband, an aunt and her husband, and several cousins in the alleged massacre. Evidence collected on the deaths of the 24 Iraqis in Haditha supports accusations that U.S. Marines deliberately shot the civilians, including unarmed women and children, a Pentagon official said Wednesday, Aug 2, 2006. (AP Photo)

Galleria fotografica:

http://www.edoneo.org/haditha.html


http://www.edoneo.org/