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Immigrazione: un contratto sulla testa degli stranieri

venerdì 31 dicembre 2004

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di Axel Plessier

Gli stranieri che si stabiliscono in Francia dovranno firmare un "contratto d’accoglienza e d’integrazione". Anche comporta alcuni aspetti interessanti, esso manifesta un irrigidimento delle condizioni di ingresso e di soggiorno degli immigrati.

Le domande fioccano nei locali dell’Associazione servizio sociale familiare migranti (ASSFAM) di Parigi. E’ la giornata d’informazione "Vivere in Francia", una delle disposizioni del contratto di accoglienza e d’integrazione (CAI). Questo contratto é stato lanciato a titolo sperimentale il 1° luglio 2003 in dodici dipartimenti e deve estendersi all’insieme del territorio entro gennaio 2006. Rappresenta la prima tappa del processo di integrazione e incita decisamente l’immigrato ad inserirsi nella società d’accoglienza. Attualmente, la sua firma é ancora facoltativa. Lo Stato si impegna a fornire a chi arriva per la prima volta delle prestazioni d’accoglienza; in contropartita, il nuovo arrivato s’impegna a rispettare la Costituzione, le leggi ed i regolamenti della Repubblica ed a seguire i corsi di formazione che gli vengono proposti.

La giornata "Vivere in Francia" permette di acquisire "punti di riferimento ed una conoscenza pratica della vita in Francia": sei ore per affrontare la scuola, la sanità, il lavoro, la casa... "Troppi punti essenziali", lamenta un’assistente sociale, di fronte alle aspettative concrete dei nuovi arrivati. Sono principalmente i consigli pratici che catturano l’attenzione di questi immigrati di recente regolarizzazione. Informazioni che assimilano, trasmettono, scambiano in una rete informale di aiuto reciproco. "Io non so dove avro’ tutte queste informazioni, se non in strada, domandando un po’ a chiunque", confida Kamel. Un aiuto serio, dunque.

L’esposizione continua e si spiegano le regole del gioco per vivere in Francia. E li’, Kamel si ribella: "Impossibile aprire un conto, neppure alla Posta!" Tamburella nervosamente sul tavolo. I commenti arrivano tutti insieme. "Ne ho abbastanza di soffrire dell’immagine delle minoranze che creano l’insicurezza", sbotta più tardi. "Noi, i sans papiers...", continua senza rendersi conto del suo lapsus. "Sans papiers, non più", gli viene replicato. In effetti, tutti qui sono regolarizzati, ma come regolarizzare la sua situazione, quella del serpente che si morde la coda? "Il mio datore di lavoro mi domanda un conto in banca. Le banche rifiutano di aprirmene uno", lamenta. Sospiri comprensivi accolgono le sue parole. I problemi cruciali sono effettivamente il lavoro e la casa. "Ci arriviamo", ripetono l’assistente sociale e l’addetta alla formazione, questi temi fanno parte del programma. Ma, malgrado le spiegazioni, degli interrogativi restano. Allora, si danno ai partecipanti gli indirizzi delle agenzie di collocamento e di diverse associazioni.

Molti di questi uomini e donne sono in condizioni di precarietà, "senza nessun aiuto finanziario", alcuni vivono "in un tugurio con i topi, le polveri e un bambino asmatico". L’aiuto é "ben inferiore" di quello sperato. Un’Algerina, arrivata da due mesi con suo figlio, si batte la testa con il palmo della mano: "Sono dottoressa da vent’anni. La mia laurea qui non vale niente", spiega, disorientata. "Il non riconoscimento delle lauree é uno dei maggiori ostacoli per l’integrazione", nota Agnès Bossuet, delegata regionale dell’ASSFAM. "Bisogna agire prima che l’accumulazione degli ostacoli susciti troppa amarezza.

Tradotto dal francese da Karl&Rosa di Bellaciao

http://www.politis.fr/article1192.html

Messaggi

  • Ciao
    Mi chiamato BENHASSINE NIDHAL Titulaire del CIN n 04866794 rilasciata a Tunisi il 15/11/2001, avere seguito durante 6 mesi dei corsi di italiano alla scuola tuniso-italiana destinata per l’immigrazione a KEBILI-DOUZ, promozione 2003_2004.Ho avuto il mio diploma con la menzione trés ottimo.
    Il situazione iniale è che la scuola non tiene la sua promessa e sono in una situazione molto ditanto più che io ha lasciato le sedie dell’università perché non posso continuare. La mia situazione è molto critica. Con un padre che non lavoro un fratello che deve continuare i suoi studi ed una madre che prendono incaricati i suoi vecchi genitori la vita non diventa scuro davanti a me.
    Sono vicino a fornirvi tutte le carte che vi occorrono per avere la vostra fiducia.
    Non chiedo l’impossibile!!!
    Voglio aiutato appena la mia famiglia ed aiutarmi a fare un avvenire chiaro.
    Conto su voi signori che ciò prende una strada seria.
    signori gradiscono i miei sinsaires Remerciments

  • Ciao
    Mi chiamato BENHASSINE NIDHAL Titulaire del CIN n 04866794 rilasciata a Tunisi il 15/11/2001, avere seguito durante 6 mesi dei corsi di italiano alla scuola tuniso-italiana destinata per l’immigrazione a KEBILI-DOUZ, promozione 2003_2004.Ho avuto il mio diploma con la menzione trés ottimo.
    Il situazione iniale è che la scuola non tiene la sua promessa e sono in una situazione molto ditanto più che io ha lasciato le sedie dell’università perché non posso continuare. La mia situazione è molto critica. Con un padre che non lavoro un fratello che deve continuare i suoi studi ed una madre che prendono incaricati i suoi vecchi genitori la vita non diventa scuro davanti a me.
    Sono vicino a fornirvi tutte le carte che vi occorrono per avere la vostra fiducia.
    Non chiedo l’impossibile!!!
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    E-mail: princedusahara0212787@yahoo.fr