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Lettere di condannati a morte della Resistenza

Publie le lunedì 25 aprile 2005 par Open-Publishing

Dazibao Storia

Ottavio Cirulli

Cara Amore mio purtroppo questo e’ stato il mio destino. Io in questo momento che scrivo sento il piu’ grande dolore della mia vita. Penzi tu Anna amore mio ai bei nostri cari figlioli. Maria tu bella mia sappiati guardare e porti alto l’onore come e’ quello di tuo babbo tesoro mio.

Atte Michelino che se il più bello lavori che e’ il tuo dovere e stai attento a mamma e ai tuoi fratelli e sorelle. Che io sempre ti vegliero’ io staro’ sempre accanto avvoi.

Piccola mia Gina tu che hai il mio ritratto, ricordati del tuo papa’ quando sarai grande ricordati di papa’ che sta’ sempre al tuo fianco e sia sempre onesta.

Cara Annita bella bionda di papa’ preghi al tuo Gesu’ che ti protegga in tutta la tua vita che io ti proteggero’ sempre, e tu piccolo Peppino che neanche ti occonosciuto ma ti terro’ sempre nel mio cuore come tutti. Vi abbraccio forte forte tutti al mio cuore per non più lasciarvi comprendovi di baci infinitamente.

Cara Anna tesoro mio stai sempre tranquilla e fiera che io sto’ sempre al tuo fianco accanto atte vedi tu e sappiati mantenere onorata ormai e’ stato il mio destino morire innocente senza aver fatto nulla.

Amore mio ti bacio fortemente coi miei cari figli senza che ho potuto più vedere, amore prendi la mia fotografia poi farti fare un ingrandimento e accendi una lampada che io vi guardero’ sempre e vi terro’ sempre presente aldila’.

Cara ricordati che io sono un Italiano puro e’ vero e spero che anche tu lo sia come me. Miei figli il vostro papa’ sta sempre fra’ di voi e io muoio e sono fiero lo fatto per voi e per profanare la giustizia.

Penzi cara mio amore che io vi ho sempre amati e non vi ho fatto mangare mai nulla quello e’ stato il mio dovere verso di voi e verso la Patria nostra bella. Cari bei miei figli siate buoni che per voi quello che fate sempre bene e siate buoni cari bei miei figli ricordatevi miei cari del vostro caro Papa’ che vi guardera’ sempre fino al punto della morte oggi e’ due Febbraio e’ l’ultimo giorno della mia vita quando io non esistero’ più voi dovete credere che io sto’ con voi sempre sempre sempre con voi cari, preghi il mio caro amico e mio fratello che ti possono guardare e proteggervi perche’ io mi ho sagrificato per voi.

Senti cara Anna in questo momento io piango e sento nel piu’ profondo del mio cuore il piu’ grande dolore della mia vita senza piu’ potervi piu’ vedere piu’ maggiormente e’ il dolore di non aver piu’ potuti vedere cosi’ e’ stato questo il mio destino.

Maria Michelino Gina Annita Giuseppe e tu Anna stai sempre attenta che io sto’ sempre con voi e nella vostra anima sto’ sempre con voi amori miei vi bacio bacio e vi pensero’ fino all’ultimo respiro vi abraccio forte forte anche aldila’. Anna Anna io sono con te e pure con voi sai io sto’ pure con voi sempre sempre sempre Anna Maria Michelino Gina Annita e Peppino vi do l’ultimo addio il vostro caro amato papa’ io vi bacio infinito il vostro papa’.

Cirulli Ottavio


Gerardo De Angelis 3-2 (1944)

Cara Amelia. Forse ho le ore contate dinanzi a me in questo momento vorrei dirti tante cose raccomandarti i nostri figli ma mi manca lo spazio, come vedi. Sii forte e sappi guidare per il meglio i nostri cari.

La tragedia che s’e’ abbattuta inesorabile sul nostro suolo ha colpito anche la nostra famiglia! Adesso non rimani che te, sappi affrontare l’avvenire con serenita’... E per me abbi del perdono come l’hai sempre avuto. Ricordami nelle tue preghiere come ricorderai tutta la nostra vita. Ti stringo forte e ti bacio tuo Dino. Vendete la bicicletta e regolate col falegname pagandolo cosi’ quando sara’ la rivenderete bene.

Mamma perdonami e benedicimi ti stringo caramente tuo figlio.
La notte del 3 Febbraio notte eterna, lunga, desolata. L’unico conforto nella preghiera, l’unico pensiero agli esseri che ho tanto amato. Vi abbraccio tutti l’ultimo ma il piu’ forte. Addio miei cari pregate per me.

Dino Dino Dino vostro


Romolo Iacopini (2/2/1944)

Cara adorata madre,
non avrei mai creduto di darti tanto dolore, ma il destino ha voluto cosi’, quindi ti chiedo perdono a te come pure ai miei cari fratelli, sorelle e amici.

Mamma cara, tu sola mi comprendi e sostieni questo terribile momento e non mi resta che dirti addio e farti auguri per una vita migliore della mia.

Auguro pure che la nuova Italia sia piu’ forte, degna e libera per le nuove generazioni. Mi sento veramente un italiano, contento di andare alla morte invocando la tua benedizione.

Ti bacio e vi bacio tutti.

Il vostro
Romolo


Candido Manca

Niente lacrime; sorridi ai tuoi piccoli ed offri alla curiosita’ della gente il tuo volto puro e sereno (...) Non ho commesso alcun reato, dunque vedrai che presto tornero’ da voi, salvo che sia reato mantenere un giuramento sacro ed amare la Patria... In tal caso sono assai colpevole, e lieto di esserlo!

14/3/1944
L’alba del mio diciottesimo anno di vita l’ho passata in carcere, morendo di fame.


Salvatore Petronari

Carissima Fernanda,
Come gia’ ti ho annunciato mi avevano dato la condanna di morte, ho fatto ricorso ma non mi e’ stato accettato, perciò questa mattina, giorno 20 gennaio mi fucileranno.

Sii forte, sappi sopportare questo dolore con forza, come io sopportero’ quello dell’esecuzione.

In questi giorni che sono trascorsi, ho sempre pensato a te e alla nostra bambina che ho sempre sperato di poter rivedere per dargli gli ultimi baci, ma non mi e’ stato possibile.

Come sai non ho fatto nulla che possa disonorarti, percio’ puoi sempre andare a fronte alta senza vergognarti della disgrazia che entrambi ci colpisce. Sii buona, pensa alla nostra bambina a cui tutti e due vogliamo molto bene, in mia mancanza dagli una buona educazione come io avrei sperato di fare se fossi stato in vita.

Ma il destino mi colpisce e dato che io non posso assolvere questo compito, lo affido a te con piena fiducia.

Questi ultimi momenti che mi rimangono, sono tutti rivolti a te che ho sempre voluto bene con tutta la forza del mio amore e dell’anima mia.

Perdonami di questo dolore che ti do’, e pensami con amore. Perdonami se qualche volta nella nostra vita ci sia stato qualche piccolo diverbio che ti abbia arrecato dolore. Per i soldi che presero in casa nostra e che erano di L. 5.485, cerchero’ in qualunque modo di farteli riavere, così per il momento potrai disimpegnarti in qualche cosa, poi penserai te alla nostra bimba, che come spero non gli manchera’ mai nulla.

Saluterai e bacerai da parte mia tutta la tua famiglia. Cosi’ farai con mia sorella Bianca, Nannina e Santina e con mio fratello Paolo e Eugenio e con tutti i miei nipoti.

Quanto a te di nuovo sii forte, pensami e portami qualche fiore.
Ricevi i piu’ cari e forti abbracci e baci e tutto il mio amore.

Salvatore


Guerrino Sbardella

Mia adorata moglie,
ti scrivo pochi istanti prima di morire chiedendoti perdono per questo mio grande dolore che ti reco perdonami e prega per l’anima mia insegna i miei figli a pregare per me il Signore Misericordioso.

Baciami tutti i giorni i miei bambini dicendo loro quanto bene gli abbia voluto e amali anche per me. Sii fedele alla mia memoria se puoi io se posso verro’ a trovarti tutte le sere e vegliero’ i tuoi sonni e quelli dei miei bambini. Ricordati che io ti ho amata e morro’ amandoti. Tanti baci dall’anima mia

Tuo
Guerrino
Sii forte nella tua disgrazia e spera nel Signore. Addio

Da http://www.romacivica.net/anpiroma/documenti/documenti9.html


Paolo Braccini -3 aprile 1944

Gianna, figlia mia adorata,
e’ la prima ed ultima lettera che ti scrivo e scrivo a te per prima, in queste ultime ore, perché so che seguito a vivere in te.

Saro’ fucilato all’alba per un ideale, per una fede che tu, mia figlia, un giorno capirai appieno.

Non piangere mai per la mia mancanza, come non ho mai pianto io: il tuo Babbo non morra’ mai. Egli ti guardera’, ti proteggera’ ugualmente: ti vorra’ sempre tutto l’infinito bene che ti vuole ora e che ti ha sempre voluto fin da quando ti senti’ vivere nelle viscere di tua Madre. So di non morire, anche perche’ la tua Mamma sara’ per te anche il tuo Babbo: quel tuo Babbo al quale vuoi tanto bene, quel tuo Babbo che vuoi tutto tuo, solo per te e del quale sei tanto gelosa.

Riversa su tua Madre tutto il bene che vuoi a lui: ella ti vorra’ anche tutto il mio bene, ti curera’ anche per me, ti coprira’ dei miei baci e delle mie tenerezze. Sapessi quante cose vorrei dirti ma mentre scrivo il mio pensiero corre, galoppa nel tempo futuro che per te sara’, deve essere felice.

Ma non importa che io ti dica tutto ora, te lo diro’ sempre, di volta in volta, colla bocca di tua Madre nel cui cuore entrera’ la mia anima intera, quando lasciera’ il mio cuore.

Tua Madre resti sempre per te al di sopra di tutto.

Vai sempre a fronte alta per la morte di tuo Padre.

Quando il tuo corpo
non sara’ piu’, il tuo
spirito sara’ ancora piu’
vivo nel ricordo di
chi resta. Fa che
possa essere sempre
di esempio.

Da http://www.romacivica.net/anpiroma/documenti/documenti7.html