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Publie le domenica 1 gennaio 2006 par Open-Publishing
2 commenti

Dazibao Guerre-Conflitti medio-oriente Doriana Goracci

Luisa e le "Donne in nero"

di Doriana Goracci

Era ieri sera quando avevo mandato un messaggio a Luisa Morgantini,e lei rispondeva "Sono a Gaza, buon anno!" la solita Luisa che con un gruppo di matt* sceglie di passare Capodanno così...A tutti quelli che si ostinano sulla strada dell’odio: Fuori la guerra dalla Storia-Libertà ! Donne in Nero Tuscia

Liberato italiano rapito a Gaza, dice eurodeputata
domenica, 1 gennaio 2006 1.11

ROMA/GAZA - L’italiano rapito questa mattina a Khan Younis è stato liberato, ha riferito a Reuters l’europarlamentare Luisa Morgantini, che guida la delegazione pacifista giunta nei giorni scorsi nei territori palestinesi.

"(L’italiano rapito) è stato liberato. Lo stanno portando qui da noi", ha detto Morgantini a Reuters per telefono, parlando dalla Striscia di Gaza.

"Non abbiamo dato il nome perché i suoi genitori non sanno ancora nulla. Stiamo aspettando che lo portano qui per fare un comunicato", ha detto ancora Morgantini, che avrebbe ricevuto l’informazione della liberazione da contatti palestinesi con i rapitori.

La Farnesina, contattata dopo la notizia, ha detto che sta verificando. Fonti della sicurezza palestinese hanno detto che stanno ancora cercando l’ostaggio.

L’italiano era stato rapito per strada nella cittadina di Khan Younis da un gruppo di palestinesi armati e mascherati che lo avevano caricato su un’auto.

Una fazione del gruppo militante Brigate dei Martiri di al-Aqsa ha rivendicato la responsabilità del rapimento. L’organizzazione, che si fa chiamare Brigate dei Martiri di al Aqsa-Popolo sunnita nella striscia di Gaza, hanno detto che le loro richieste per il rilascio sono una piena indagine sulla morte di Yasser Arafat e l’allontanamento di capi corrotti dal movimento Fatah del presidente Mahmoud Abbas. (Reuters)

Messaggi

  • mentre alcuni insieme appassionatamente...

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    Pier Ferdinando Casini
    NASSIRIYA - Il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, è da stamattina a Camp Mittica, base italiana di Nassiriya, in visita ufficiale assieme al suo predecessore e presidente del gruppo Ds alla Camera, Luciano Violante e il presidente della commissione Difesa di Montecitorio, Luigi Ramponi (An).
    Il presidente della Camera, nel festeggiare l’anno nuovo con i nostri soldati in Iraq, presiederà una cerimonia in memoria dei nostri soldati caduti nella strage del 13 novembre 2003.Quindi si terrà una messa e un pranzo di augurio per il nuovo anno.

    Rivolgendosi ai soldati italiani di Camp Mittiga, Casini ha affermato: "Della vostra serietà e della
    vostra determinazione c’è ancora bisogno in questi luoghi, per proseguire un cammino che sta dando i suoi frutti ma che è ancora lungi dall’essere compiuto, anzi è disseminato di difficoltà e ostacoli".
    "La vostra azione in questa terra sfortunata - ha aggiunto Casini - è un patrimonio preziosissimo per l’Italia e per tutti gli italiani ed è un’espressione concreta della parte migliore del nostro paese, una chiave per comprendere ciò che di più profondo unisce la comunità nazionale".

    La visita, che vede per la prima volta un esponente dell’opposizione in veste ufficiale, terminerà nel pomeriggio.

    (1 gennaio 2006)
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    altri capodanni sono diventati DIVERSI
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    *YEMEN

    Rapiti cinque italiani:
    liberate tre donne,
    in ostaggio 2 uomini

    Il sequestro in una provincia orientale dello Yemen. I rapitori chiedono uno scambio di prigionieri. Al lavoro l’unità di crisi della Farnesina

    Sanaa (Yemen), 1 gennaio 2006 - Cinque cittadini italiani sono stati sequestrati nello Yemen, nella provincia orientale di Maarib. Lo hanno riferito fonti ufficiali locali.
    Tre dei cinque ostaggi italiani rapiti oggi nel nord dello Yemen sarebbero stati liberati, secondo quanto riferisce SkyNews. Gli ostaggi rilasciati sarebbero tre donne, mentre nelle mani dei sequestratori restano due uomini. Secondo le prime informazioni i 5 italiani sarebbero arrivati nello Yemen per visitare dei siti archeologici. Non si conoscono ancora le loro citta’ di provenienza.

    Il sequestro si inserisce nella strategia di pressione portata avanti dalle tribù locali per ottenere il rilascio di alcuni membri delle tribù detenuti.

    Il ministro degli esteri Gianfranco Fini è tenuto costantemente informato sugli sviluppi della vicenda.

    La notizia del rapimento è stata riferita anche dalla Tv satellitare al-Jazira, secondo la quale i cinque italiani erano turisti che viaggiavano a bordo di un veicolo nei pressi di Sirwa, a circa 170 km est della capitale Sanaa.

    Il rapimento degli italiani è avvenuto a 24 ore dalla liberazione di una famiglia tedesca di 5 persone tenuta in ostaggio per tre giorni.

    Proprio oggi, il presidente yemenita Ali Abdullah Saleh aveva affermato la sua ferma intenzione di mettere fine ai rapimenti, episodi frequenti in Yemen, dove in diverse zone operano gruppi tribali armati su cui lo stato centrale ha scarso controllo.

    Doriana

  • Gaza è un territorio a rischio.
    Lo confermano le ultime incursioni dell’esercito isrealiano e i rapimenti degli osservatori internazionali dovuti a gruppi di palestinesi che agiscono al di fuori di qualsiasi tipo di legalità.
    Facciamo appello alla comunità internazionale affinché intervenga per garantire la sicurezza degli oltre un milione di donne e uomini palestinesi di Gaza. Chiediamo che vengano garantiti i diritti umani, la libera circolazione di persone e merci e gli investimenti necessari ad assicurare un’economia autonoma e lavoro per i palestinesi. Solo questo potrà favorire un reale processo di pace in Medio Oriente.

    Donne in nero di Roma - gruppo Palestina/Israele