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Nikolas Sarkozy all’apice della demagogia e Doc Gyneco sogna Le Pen al potere...

Publie le mercoledì 6 settembre 2006 par Open-Publishing

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De Grégory Marin tradotto dal francese da Karl&Rosa

UMP . Concludendo il seminario estivo di un partito che gli é totalmente infeudato, il candidato all’Eliseo ha evocato Jean Jaurès et Léon Blum per perorare la rottura con una solidarietà basata sulla condivisione.

"Voglio ridarvi la cosa più preziosa che vi hanno fatto perdere : la voglia di aver voglia." Nikolas Sarkozy, concludendo ieri a Marsiglia il seminario estivo dei Giovani popolari dell’UMP, riassumeva tre giorni di "vuoto siderale", come egli ha qualificato il programma di Ségolène Royal. Tre giorni durante i quali l’UMP non ha dibattuto, ma si é allineata dietro il suo asso nella manica in vista delle scadenze elettorali del 2007 : il suo presidente. Il suo discorso di chiusura non lascia posto alla modestia.

Percorrendo in un’ora parecchi secoli di storia, mette nel dimenticatoio la "generazione del maggio 1968", non trovando per Charles De Gaulle altro successore se non se stesso. Negli orpelli di una V Repubblica moribonda, secondo la sua analisi, egli si confeziona un abito da presidente.

Una grande divaricazione ideologica

Il discorso di Nikolas Sarkozy, costitutito in gran parte da elementi ripresi dalle conventions del partito e dai suoi discorsi di Douai, Nimes e Agen, mirava unicamente a consolidare la sua qualità di candidato, all’interno del suo partito come agli occhi dei Francesi. Infatti Marsiglia, come diceva in confidenza sabato, é una « quarta tappa » del suo giro di Francia di presidenziabile. Nulla di nuovo per i militanti che hanno seguito le precedenti riunioni dell’UMP, ma riferimenti lusinghieri per i giovani del partito, bersagli prioritari delle sue parole. Propone di istituire un servizio civile di sei mesi per i giovani.

Non c’é dubbio : oltre che a loro, il presidente dell’UMP si rivolge al popolo, non esitando ad evocare i grandi nomi che hanno fatto la Francia, l’Europa e il mondo per puntellare il suo discorso. Riferendosi, con una grande divaricazione ideologica al limite della più sfrontata demogogia, contemporaneamente a Jean Jaurès e a Giovanni Paolo II, a De Gaulle e a Léon Blum, Nikolas Sarkozy si é sforzato di fare un discorso dagli accenti populisti ai giovani. « Come la gioventù della Rivoluzione ha spazzato via il vecchio mondo, come la gioventù della Resistenza a posto fine alla guerra civile europea (sic !), come la gioventù cèca si é presa la rivincita sulla primavera di Praga, come la gioventù cinese finirà per cancellare un giorno Tien-An-Men, cosi’ voi cambierete il mondo se non lasciate che nessuno rubi i vostri sogni », ha esclamato il presidente fra gli evviva.

Il solo leitmotiv di Nikolas Sarkosy : unire il più possibile intorno al suo nome, a costo di riprendere temi stereotipati a scapito di quelli di fondo. Tuttavia, colui che é più che mai candidato all’investitura dell’UMP per il 2007 ripete le sue proposte più antisociali.

Delle star per uno show

Affermando di seguire una linea contraria a quella della sinistra che « si adatta alle ingiustizie », Nikolas Sarkozy sostiene la soppressione di ogni tassazione delle ore di lavoro straordinario, per « guadagnare di più se lavorate di più ». Nello stesso spirito, dice di voler garantire « i percorsi professionali piuttosto che i posti di lavoro », riferimento appena mascherato alla sparizione del contratto a tempo indeterminato a vantaggio del contratto unico che istituzionalizza la precarietà, di cui é l’inventore. Soprattutto, seppellisce la solidarietà nazionale, affermando di voler « sostituire la logica della condivisione con quella della crescita ». E per fornire una manodopera docile ed adatta alle imprese, il campione del MEDEF (la Confindustria francese, NdT) riprende uno dei cavalli di battaglia della destra : l’autonomia delle università. Un’università « più vicina al mondo dell’impresa » ed interamente rivolta verso i bisogni di quest’ultima, che impoverisce la ricerca, contrariamente a quanto afferma Nikolas Sarkozy, perché sono abbandonati determinati filoni « i cui sbocchi sono deboli ». E’ una visione restrittiva della società quella proposta ai Francesi dal candidato dell’UMP, malgrado gli accenti, populisti piuttosto che « popolari » nei quali avvolge le sue parole.

Per darsi quest’immagine popolare presso i Francesi, Nikolas Sarkozy é andato a cercare, dopo Jean Reno, dopo Christian Clavier o Didier Barbelivien, la famiglia Hallyday e il rapper Doc Gyneco. In prima fila, accanto ai ministri, per il discorso di chiusura, partecipano all’infatuazione per la « volgarizzazione » di una politica. Un atteggiamento che sottolinea un po’ di più il vuoto dei dibattiti di questo seminario estivo. La posta in gioco, é vero, non era il dibattito : il progetto legislativo non ci sarà prima di novembre, ma piuttosto la scelta « democratica » del candidato, che deve avvenire in gennaio, « il gioco é fatto », secondo il consigliere di Nikolas Sarkozy, François Fillon.

http://bellaciao.org/fr/article.php3?id_article=33492