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Non dimentichiamo... Rifondazione, Rifondazione, Rifondazione.
Publie le lunedì 17 gennaio 2005 par Open-PublishingPartito della Rifondazione Comunista Parigi
Rifondazione,
Rifondazione,
Rifondazione.
Questo lo slogan scelto dal PRC per il V Congresso Nazionale.
RIMINI - Molta attesa tra i delegati e tra gli invitati per l’intervento del Segretario.|
E’ il momento della svolta a sinistra? Obiettivo dichiarato è la "costruzione dell’alternativa" ma il partito di Bertinotti vuole anche rispondere alla domanda di unità emersa dalla manifestazione del 23 marzo in difesa dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori.
Questa la risposta: convergenza tra le opposizioni per "offrire una sponda politica al conflitto sociale" attraverso "una forma di lotta radicale in Parlamento, l’ostruzionismo, e una iniziativa forte e innovativa nella società, un pacchetto forte e concentrato di referendum" a partire dall’estensione dell’art.18 a tutti i lavoratori.
Per Bertinotti: "Questa volta, dopo tanto tempo, si può e si deve vincere. Berlusconi può essere sconfitto".
La relazione del segretario comunista, tuttavia, sottolinea la necessità di definire "una piattaforma alternativa, di ricomposizione unitaria di tutti i movimenti e, in primo luogo tra il conflitto sociale e il movimento dei movimenti", quello no global.
E’ per questo, aggiunge Bertinotti, che "Non si può pensare ad una alleanza politica tra chi vota per la guerra e chi vi si oppone, tra chi è per le politiche neo-liberiste e chi pensa ad una vera e propria alternativa".
Il centrosinistra, sconfitto alle elezioni politiche, è morto ma ora serve unità di azione e di intenti contro il governo. Bertinotti ricorda che "il centrosinistra è morto" e che anche la Cgil "resta dentro una logica continuista con una stagione perdente e dannosa, quella della concertazione". Per uscire fuori da questa situazione è necessario un "confronto politico e programmatico alto", che ha bisogno di vedere abbattute "molte prigioni" e una prima di tutte: "il sistema elettorale maggioritario".
In questo quadro anche per le amministrative di primavera Rifondazione ricerca "una unità delle forze democratiche non solo per impedire alle destre di allargare alla periferia il governo liberista, ma soprattutto per portare negli enti locali il vento dei movimenti che attraversano il paese".
Rifondazione comunista propone "un salto di qualità nell’opposizione al governo Berlusconi". Quello stesso salto, ha detto Fausto Bertinotti nel suo intervento, che è già intervenuto "nella lotta sociale".
"Il popolo del Circo Massimo". è stato ricordato, "porta evidenti i segni del movimento no global e la Cgil sembra consapevole della non negoziabilità dell’art.18, ma la partita è pur sempre difficilissima".
Viene avanzata, quindi, una proposta: ostruzionismo parlamentare e referendum. Ma è un errore pensare che "se si togliesse Berlusconi l’Italia sarebbe un paese vivibile, un paese normale". Per Bertinotti chi pensa questo non comprende che è proprio il nuovo capitalismo che corrode la democrazia, che apre la porta alla crisi della coesione sociale e che è per quella porta aperta che passa Berlusconi, come estremizzazione di quella già intollerabile normalità.
Altre due questioni meritato la nostra attenzione: L’Europa, che secondo il leader comunista inseguendo il modello sociale nord americano rischia di diventare una provincia degli Usa ("Non è un soggetto geopolitico autonomo, vive al suo interno un pesante deficit democratico, non ha un modello sociale da proporre. Eppure da molte parti del mondo si guarda ad essa con speranza’’) e il Medio Oriente (’’Sentiamo tutta la vergogna di un’Europa incapace di portare la pace a Gerusalemme, culla della sua civiltà; incapace di portare la pace nel Mediterraneo, terra e mare di sua elezione").
Radicale la critica agli Stati Uniti: ’’va denunciata tutta la responsabilità dell’amministrazione Bush nel rifiuto di Israele di concepire il riconoscimento di ciò che è essenziale per la pace nella terra di Palestina: due Stati per due popoli. E c’è di più cioè che Sharon non avrebbe potuto bombardare sistematicamente i territori palestinesi senza la cornice della guerra in Afghanistan’’.