Home > O FATALISTA

O FATALISTA

Publie le lunedì 12 settembre 2005 par Open-Publishing

Dazibao Cinema-video - foto Enrico Campofreda

di Enrico Campofreda

“Tutto il bene o il male che accade quaggiù è scritto lassù”. Nessun libero arbitrio, fatalismo conservatore. Da deridere naturalmente, come vizio del suo Paese e un po’ come vizio di tanta umanità. Botelho s’ispira nientemeno che al padre dell’Encyclopédie, Diderot, e a un noto testo ”Jaques le fataliste” per confenzionare l’ennesimo film filosofico che disquisisce sull’uomo, le sue debolezze e virtù. Ci sono anche quest’ultime e le vivono pure gli indolenti ricchi, come il pingue padrone che ascolta i racconti delle iniziazioni sessuali dal suo autista Tiago, impegnato a scorrazzarlo in auto sulle strade lusitane. Le mostra un marchese di cui si narra l’avventura amorosa che lo conduce fra le braccia d’una giovane prostituta a lui presentata come virginale fanciulla da una nobildonna vendicatrice respinta dal marchese. Che comunque spiazza tutti tenendosi la ragazza, infischiandosene di convenzioni sociali rigide e antiquate.

L’ironia di Botelho buffetta e tagliuzza la razza padrona tramite Tiago, lo chauffeur disposto a servire ma a modo suo e prendendo il padrone per il verso giusto: la prurigine erotica. E l’erotismo è l’altra leva che, nel bene e nel male, muove la vita. Attorno a esso oltre a battute e situazioni picaresche ruota chi del desiderio fa mercato: le signorine dell’albergo a ore dove i due viaggiatori finiscono ma consumano cibo e non sesso (non erano lì per quello), le madame blasonate o parvenues, le semplici popolane infoiate che qualsiasi ventenne vorrebbe incontrare. Il giovane
Tiago era stato irretito da alcune che lo avevano avviato alle delizie dell’eros nonostante la sua totale, disarmante inconsapevolezza.

Tutto già scritto lassù: amore o astinenza, fortune o disgrazie, ricchezza o povertà, un mondo dove ci toccherebbe subire più che vivere. Un mondo fermo, bloccato come quello che i conservatori d’ogni epoca prospettano per le genti, per meglio controllarle. E il conseguente rischio che l’esatto contrario d’ogni cosa, sempre presente nella vita, prevalga e prenda il sopravvento senza che si operi alcuna scelta.

Regia: João Botelho
Soggetto e sceneggiatura: João Botelho
Direttore della fotografia: Edmundo Diaz
Montaggio: Renato Sancho
Interpreti principali: Rogério Samora, André Gomes, Rita Bianco, Suzana Borges, Patricia Guerriero
Musica originale: Johannes Brahmas, Lhasa
Produzione: Madragoa Filmes, Gemini Films
Origine: Portogallo/Francia, 2005
Durata: 99’